Dio vede l’individuo
Peter Amsterdam
Una prospettiva cristiana del mondo può consentire di dare giudizi morali generici su determinati gruppi di persone? Possiamo etichettare un certo gruppo di persone, o una nazione, come malvagio o nemico di Dio, includendovi ogni persona di quel paese o di quella cultura?
Nel caso di avvenimenti catastrofici, come i disastri naturali, potremmo forse pronunciare un giudizio generico da applicare a ogni individuo che abbia sofferto la calamità in questi paesi?
Che dire della vecchia questione sul motivo dei disastri, delle sofferenze e sul motivo per cui Dio permette la pena, il dolore e l’infelicità nel mondo? Bisogna rispondere a queste domande nel contesto dei giudizi divini?
Pronunciare giudizi duri sulle persone fu una parte minore del messaggio di Gesù. Gesù offrì amore e misericordia e ai bigotti dell’epoca disse che avevano perso queste doti nel loro rispetto esagerato della legge.1 Disse alla gente di amare i loro nemici, di benedire chi li malediceva e di fare del bene a chi li odiava.2 Disse di “non giudicare per non essere giudicati”. 3 Insegnò che non era “venuto per distruggere le anime degli uomini, ma per salvarle”.4
Per vedere come si comportò Gesù, diamo un’occhiata ai casi in cui ricevette domande o incorse in situazioni che comportavano giudizi sulle persone.
In quel tempo alcuni dei presenti chiesero a Gesù di quei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici. E Gesù rispose loro: «Pensate voi che quei Galilei fossero più peccatori di tutti gli altri Galilei, perché hanno sofferto tali cose? No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo. Oppure pensate voi che quei diciotto, sui quali cadde la torre in Siloe e li uccise, fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo».5
Avvicinandosi il tempo in cui doveva essere portato in cielo, Gesù si mise risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme. Mandò davanti a sé dei messaggeri, i quali, partiti, entrarono in un villaggio dei Samaritani per preparargli un alloggio. Ma quelli non lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme. Veduto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che un fuoco scenda dal cielo e li consumi?» Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò, dicendo: «Voi non sapete di quale spirito siete; poiché il Figlio dell'uomo non è venuto per distruggere le anime degli uomini, ma per salvarle».6
Gesù disse che non era venuto per giudicare il mondo ma per salvarlo.7 Solo Dio può giudicare le nazioni e solo Dio sa perché certe cose succedono agli abitanti di un paese e non a quelli di un altro. Paolo disse che i giudizi di Dio sono “imperscrutabili, e inesplorabili le sue vie! Chi infatti ha conosciuto la mente del Signore? O chi è stato suo consigliere?” 8
Non è nostro compito o nostra vocazione come cristiani cercare di affibbiare colpe e identificare peccati e stabilire se le sofferenze di un popolo siano dovute a questo o a quel peccato. Non è nostro compito lanciare simili giudizi generici sulla gente, perché ogni persona si presenta individualmente davanti a Dio. Lui prende le persone così come sono e opera nel loro cuore e nella loro vita di conseguenza. Ogni persona comparirà davanti a Dio, o per il giudizio del Grande Trono Bianco o per quello del Tribunale di Cristo, se è salvata.9
Quel che sappiamo è che Dio è amore e non vuole che alcuno perisca. Ama ogni singolo uomo, donna e bambino, chiunque sia, dovunque viva, di qualunque colore sia la sua pelle, qualsiasi cosa creda o non creda e qualsiasi cosa abbiano o non abbiano fatto i suoi antenati. Continua ad amarlo, anche se la sua vita è consumata dal peccato o se vive nel buio spirituale. È per questo che il Cristianesimo è così bello: l’amore di Dio ci costringe ad amare tutti e a condividere la sua verità e il suo amore con più persone possibile.
Dio guarda la singola persona. Ognuno di noi è un individuo unico, creato a sua immagine, e Lui ama ciascuno di noi come se fosse l’unico al mondo. Ogni persona è un individuo per la cui salvezza Gesù è morto. Lui ama tutti e si prende cura di tutti, anche quelli che non lo conoscono, non l’hanno ricevuto, o l’hanno rifiutato.
Dio non ritiene ogni persona responsabile dei mali e delle malefatte di una nazione. Una nazione può essere responsabile per le guerre che fa o per la sua politica estera o per i maltrattamenti alle sue minoranze; a livello individuale, però, ogni persona non può essere considerata individualmente responsabile per le decisioni prese dal governo, dai politici o dai gruppi di pressione. In realtà, molti non sono d’accordo con la politica del loro governo, o non sono molto informati sulle sue attività, o non hanno la forza politica di opporsi alle azioni che non condividono. C’è una vasta gamma d’individui, con punti di vista molto diversi.
In ogni luogo del pianeta ci sono persone che hanno bisogno di Gesù e del suo amore, persone sole, smarrite, infelici, che cercano risposte. Anche se in qualche caso il governo del loro paese può essere sviato, moralmente in bancarotta, corrotto o malvagio, ciò non significa che le persone ne siano collettivamente colpevoli. Sarebbe ingiusto categorizzare ogni cittadino di un paese in base al suo governo o alle autorità al potere.
Non importa con chi veniamo in contatto, che sia interessato a Gesù o no, tutti meritano di sentire un po’ dell’amore di Gesù e del suo Spirito. Non solo per quello che sono loro — uomini e donne come noi, che fanno parte del mondo che Dio ha amato così tanto da mandare suo Figlio a morire per loro — ma anche per quello che siamo noi come Cristiani: ambasciatori del regno di Dio, discepoli di Gesù che devono essere conosciuti per il loro amore.
Il nostro obiettivo di fondo rimane portare la Buona Novella della salvezza e dell’amore di Dio a tutte le persone che possiamo, vivendo allo stesso tempo quell’amore e offrendolo agli altri.
L’amore vince tutto e per vincere qualcuno dovete essere pieni d’amore e pronti a farvi tutto per tutti, per poterne vincere alcuni. L’amore ama chi nessuno ama e stende un velo sopra innumerevoli peccati!10
Lasciatemi sottolineare qui che il requisito principale […] per chiunque nella Rivoluzione, deve essere la stessa ardente passione che spinse l’apostolo Paolo e tutti gli apostoli, tutti i martiri e ogni grande uomo e donna di Dio – anzi, quell’irresistibile compassione che dovrebbe essere la causa determinante delle azioni di ogni figliolo di Dio, qualunque cosa faccia, qualunque cosa dica, dovunque vada, e con chiunque, e che quel grande e fanatico apostolo riassunse in queste poche parole famose e risonanti che sono uscite come un grido dal cuore di ogni vero cristiano in tutto quello che ha mai fatto di buono e per cui è veramente pronto a morire: “l'amore di Cristo ci costringe.11—David Brandt Berg12
1 Matteo 23,23.
2 Matteo 5,44.
3 Matteo 7,1.
4 Luca 9,56.
5 Luca 13,1–5.
6 Luca 9,51–56.
7 Giovanni 12,47.
8 Romani 11,33–34.
9 Apocalisse 20,11; 2 Corinzi 5,10.
10 1 Corinzi 9,22.
11 2 Corinzi 5,14.
12 Pubblicato originariamente nel gennaio 1972.
Titolo originale: God Sees the Individual
Pubblicato originariamente nell'agosto 2010.
Brani ripubblicati in Inglese il 21 ottobre 2013.
Letto in Inglese da Jon Marc.
Versione italiana affissa il 27 novembre 2013.
Articoli recenti
- Non solo Adamo ed Eva
- Dio abita nelle lodi del suo popolo
- Conforto quando una persona cara si spegne
- È così perché Dio ha detto così
- Perseveranza nella preghiera
- Il ricco e Lazzaro
- Parole e gesti di bontà e apprezzamento
- La Parola duratura di Dio: la Bibbia
- Una delusione? O la sua chiamata?
- Trattenersi dall’ira (Salmo 37:8)