Vivere senza preoccupazioni
Compilazione
E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita? —Matteo 6,27[1]
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Attraversate i fiumi prima di arrivarci, avete timore di guai che non arriveranno mai, vi aspettate che dal Signore giunga il male invece del bene? In altre parole, la vostra anima è piena di preoccupazioni inutili?
“Non angustiatevi”[2] è un ordine chiaro e semplice, ma è molto difficile da eseguire. M. D. Babcock ha dato alcuni suggerimenti utili per la persona che si sente sconfitta a causa di quel malanno comune che è la preoccupazione. “Il cristiano ansioso non fa male solo a se stesso; procura danno anche alla fede di chi lo conosce e al buon nome del suo Signore, che ha promesso di supplire a tutti i suoi bisogni”. Non c’è niente per cui non possiamo pregare. Proseguiamo a leggere questo testo: “ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche”. Quello che possiamo richiedere a Dio, possiamo anche affidarglielo. Quello a cui dedichiamo la nostra fedeltà, Lui porterà a compimento con la sua fedeltà. Mentre cerchiamo di fare del nostro meglio, Lui fa del suo meglio per noi. Forse non avremo il successo sperato; forse verremo corretti come non ci aspettavamo, ma il Padre sa di che cosa ha bisogno suo figlio. Ciò che Dio vuole che facciamo, noi possiamo fare; ciò che vuole che sopportiamo, possiamo sopportare. Il suo oceano non contiene abbastanza da riempire la nostra brocca? Insieme ai bisogni di ogni giorno giunge la promessa della sua provvidenza: “la mia grazia ti basta”.[3]
Non dimenticate le parole successive nel testo: “accompagnate da ringraziamenti”. Aspettatevi le sue misericordie. Le benedizioni acquistano splendore quando facciamo conto su di esse. Gli occhi vedono grazie alla determinazione del cuore. Se volete essere tristi, c’è abbastanza pessimismo da deprimervi; se volete essere felici, c’è abbastanza ottimismo da rallegrarvi. Meglio perdere il conto mentre contate le benedizioni, che perdere le benedizioni mentre contate i guai.
Sciogliete quel versetto in tre cordoni e usateli per stringervi a Dio con legami pieni di fede, preghiera e gratitudine —angustiandovi per niente, pregando per tutto e grati di qualsiasi cosa — “e la pace di Dio, che supera ogni comprensione, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”. —Thoughts for Every-Day Living[4]
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Dio non ci apre una strada prima del nostro arrivo. Non promette aiuto prima che sia necessario. Non rimuove ostacoli dal nostro cammino prima che li raggiungiamo. Tuttavia, quando siamo al limite del nostro bisogno, la mano di Dio si allunga verso di noi. Molti se lo dimenticano e si preoccupano sempre per le difficoltà che prevedono nel futuro. Si aspettano che Dio appiani la via davanti a loro per chilometri e chilometri; mentre Lui ha promesso di farlo solo passo per passo, secondo il bisogno. Dovete arrivare alle acque e ai fiumi, prima di poter rivendicare la promessa. Molti temono la morte e si lamentano di non avere “grazia davanti alla morte”. Ovviamente non l’avranno finché saranno in ottima salute, occupati negli impegni della vita, quando la morte è ancora molto lontana. Perché dovrebbero averla? Ciò di cui hanno bisogno allora è la grazia per i loro compiti, la grazia davanti alla vita; la grazia davanti alla morte arriverà quando giungeranno al momento della morte. —J. R. Miller
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Non siate in ansia.[5]
Non pochi cristiani vivono in uno stato di continua ansietà; altri si agitano e si preoccupano terribilmente. Quello di essere perfettamente in pace in mezzo al subbuglio della vita quotidiana è un segreto che val la pena di conoscere. A che cosa serve preoccuparsi? Non ha mai reso nessuno più forte, né l’ha aiutato a fare la volontà di Dio, né a trovare una via di uscita dalle perplessità. L’ansietà rovina vite che altrimenti potrebbero essere utili e belle. L’irrequietezza, l’ansietà e la preoccupazione sono cose assolutamente proibite da nostro Signore, che disse: “Non siate in ansia, dicendo: ‘Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?’ ” Non vuol dire che non dobbiamo pensare in anticipo alle cose e che la nostra vita deve essere priva di piani e di metodo; ma che non dobbiamo preoccuparci di queste cose. La gente sa che vivete in uno stato di ansia dalle rughe sulla vostra faccia, dal tono della vostra voce, da una vita vissuta in chiave minore e dalla mancanza di gioia nel vostro spirito. Scalate le vette di una vita sottomessa a Dio; allora guarderete in giù e le nuvole saranno sotto i vostri piedi. —Rev. Darlow Sargeant[6]
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La storia della fedeltà divina in passato si combina con la speranza di un futuro migliore per uno scopo preciso: prepararci per il presente. Come disse Tolstoj, non abbiamo controllo su nessun altro momento. Il passato è immutabile, il futuro imprevedibile. Posso vivere solo la vita che mi sta direttamente davanti. I cristiani fedeli pregano: “Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”, poi procedono con il mettere in pratica la volontà divina — amore, giustizia, pace, misericordia e perdono — nel presente, sulla terra.
Se rifletto sul mio intero pellegrinaggio spirituale in una volta sola, solitamente finisco per provare nostalgia per i momenti in cui Dio sembrava molto più vicino. La fede, ho scoperto, non è un luogo in cui mi stabilisco, un talento che imparo a controllare. È un dono di Dio e devo pregare ogni giorno per averla, come prego per il pane quotidiano. Una mia amica, paralizzata in seguito a un incidente, ricollega la sua svolta nella fede proprio a questo principio. Non riusciva a sopportare una vita di paralisi totale; tuttavia poteva affrontare un giorno alla volta, con l’aiuto di Dio. La Bibbia contiene trecentosessantacinque volte l’ordine di “non temere” — il più ripetuto nelle Scritture — quasi a ricordarci giornalmente che affronteremo difficoltà che normalmente potrebbero causare timore.
“Nell’amore non c’è paura”, scrive l’apostolo Giovanni, “anzi, l’amore perfetto caccia via la paura”. Poi continua indicando la fonte di quell’amore perfetto: “Noi lo amiamo perché Egli ci ha amati per primo”. In altre parole, la cura contro la paura non è in un cambiamento di circostanze, ma in un radicamento più profondo nell’amore di Dio. Chiedo a Dio di rivelarmi il suo amore direttamente, o attraverso il mio rapporto con gli altri che lo conoscono — una preghiera che, secondo me, Dio prova grande piacere a esaudire. —Philip Yancey[7]
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Quando una guida ti porta su un sentiero nuovo per te, non ti dice che cosa dovrai fare prima di arrivare alla svolta o al bivio nel sentiero. Aspetta fino ad arrivare al punto in cui ti è necessario saperlo, prima di dirti cosa fare o dove andare. Ed è così con il Signore. Nella maggior parte dei casi, non è necessario che tu sappia tutti i particolari di cosa farai domani. Gesù disse di non preoccuparsi del domani. Fai quello che Dio sa che puoi fare e che ti chiede di fare oggi, e sii pronto a fare la stessa cosa domani. —David Brandt Berg[8]
[1] NR.
[2] Filippesi 4,6 NR.
[3] 2 Corinzi 12,9.
[4] Streams in the Desert, Volume 2 (Zondervan, 1977).
[5] Matteo 6,31 NR.
[6] Streams in the Desert, Volume 1 (Zondervan, 1965).
[7] Reaching for the Invisible God (Zondervan, 2000).
[8] Più che vincitori, Collana Sorgenti (Aurora Production, 2002).
Titolo originale: Living Without Worry. Tradotto da A. Maffioli e S. Marata.
Pubblicato sull’Ancora in Inglese il 4 marzo 2014.
Letto in Inglese da Jon Marc. Musica di Michael Dooley.
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