Vinci il male con il bene
Compilazione
“Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene”. —Romani 12,211
È interessante che l’apostolo Paolo abbia scritto questo ai cristiani di Roma, perché ci sono alcune ovvie analogie tra il clima sociale della Roma del primo secolo e quello di gran parte del mondo d’oggi.
Il male dilagava nella capitale e il suo richiamo era forte. L’impero romano non era diventato la potenza indiscussa del mondo occidentale grazie a compassione, bontà o umiltà. La ricchezza era nelle mani di pochi e questi la usavano per controllare il resto della popolazione. I ricchi e i potenti vivevano in maniera dispendiosa, mentre le masse lottavano per sopravvivere. Perversioni e depravazioni erano praticate da alcuni e ignorate dagli altri.
Il cristianesimo era solo una delle tante religioni e Cristo solo un’altra divinità. Considerando il panteon degli dei adorati dai romani, doveva essere difficile convincere qualcuno che Gesù era “la via, la verità e la vita”.2 Qualcosa comincia a suonarti familiare?
È facile sentirsi confusi dai mali del mondo. Ogni giorno sentiamo parlare di un altro orribile crimine. Intanto, cinema e televisione cercano modi nuovi e più orribili per rappresentare la violenza, la perversione e ogni genere di male. Che sia l’arte a imitare la vita, o il contrario, la vita ha perso la sua santità agli occhi di molti.
Cosa possiamo fare per un mondo così pervaso dal male? È lo stesso dilemma affrontato dai cristiani di Roma; il consiglio che Paolo diede loro è valido anche oggi: “Vinci il male con il bene”. Se un piatto è sporco, arrabbiarsi non serve a niente — e nemmeno cercare di ignorarlo. L’unica soluzione è sottoporre quel piatto sporco alla forza di un po’ di acqua e sapone.
Se la stanza è buia, puoi maledire l’oscurità, o lamentarti perché è così spiacevole — oppure puoi accendere la luce o scostare le tende e far entrare la luce. Lo stesso vale per i mali della società. Possiamo scoraggiarci, arrabbiarci o cadere in depressione — “lasciarci vincere dal male” — oppure possiamo essere una forza per il bene, anche se solo con il nostro esempio.
Non tutti i piatti sporchi verranno lavati, e non tutti i cuori bui riceveranno la luce, ma possiamo fare tutti la nostra parte giorno per giorno, persona per persona, decisione per decisione. —Marie Péloquin
Metti via la spada
La parola di Dio dice: “Non rendete a nessuno male per male”3 e: “Oltraggiato, non rispondeva con oltraggi”.4 “Guardate che nessuno renda male per male ad alcuno” — questo lo troviamo in Tessalonicesi. “Guardate che nessuno renda male per male ad alcuno” e “non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene”.5 Sì, sono ammonizioni preziose della Parola di Dio.
Vincere il male con il bene? Come? Dimostrando che ami quella persona. Falle un favore speciale; prendi l’iniziativa e fai un passo in più per dirle qualcosa che c’è di buono in lei. Forse quell’uomo ha un cuore assetato d’amore. Forse quella donna vuole qualcuno che le parli e le dimostri un po’ d’affetto. Sicuramente hanno qualche caratteristica che puoi ammirare.
Sarebbe nella nostra natura rispondere all’oltraggio: occhio per occhio, odio per odio, cattiveria per cattiveria. La vita del cristiano, però, non è vissuta in modo normale. Sei nato di nuovo e le cose vecchie sono passate, tutte le cose sono diventate nuove, come dice la Parola di Dio.6 Sei una nuova creatura in Cristo Gesù. E se non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a Lui.7
Che cos’è lo Spirito di Cristo? “Oltraggiato, non rispondeva con oltraggi”. Le sue stesse parole sulla croce — “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” — parlano di questo spirito.8
Nota come si rivolse a Pietro, che aveva tagliato l’orecchio del servo del sommo sacerdote. Gli disse: “Metti via la spada”. Poi gli rimise a posto l’orecchio e lo guarì.9 Ripetitelo spesso, quando provi quel senso di risentimento, di reazione: “Metti via la spada!”
Il modo in cui Dio ottiene la vittoria è sempre quello di vincere il male con il bene.10 Questo è il messaggio della croce, questo è il modo d’agire della croce. È il solo modo in cui puoi vincere il male. Ti metterà in comunione con Dio e alla fine conquisterà i cuori per Lui. È la via di Dio.
Diede suo Figlio per i peccati del mondo, ma loro lo picchiarono, maltrattarono il suo corpo e lo trafissero. Dio però prese lo stesso sangue che loro avevano versato e lo scagliò come uno stendardo scarlatto sul mondo, con sopra scritte le parole: “Vi amo. Vi ho amato di un amore eterno”. Amen. —Virginia Brandt Berg
Come dovrebbe reagire un cristiano?
Quale dovrebbe essere la reazione di un cristiano davanti al male e al torto? Nello stesso modo in cui reagì Cristo in circostanze simili. Gesù scelse di vincere il male con il bene e noi possiamo fare la stessa cosa.
Nel suo famoso Sermone sul Monte, Gesù disse: “Voi avete udito che fu detto: ‘Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico’. Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro, che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Perché, se amate coloro che vi amano, che premio ne avrete?”11
In seguito, nello stesso sermone, Gesù spiegò anche che riceveremo solo il perdono e la misericordia che mostriamo agli altri. “Se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre”.12
Ad alcuni dei primi cristiani che soffrivano ingiustamente, l’apostolo Pietro consigliò di seguire l’esempio di Gesù. “Se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia”.13
Chi prova rancore, cede a impulsi vendicativi e prende in mano la situazione invece di confidare che Dio ripari i torti, di solito finisce per peggiorare le cose. Invece della soddisfazione che spera di ottenere, finisce in preda ai rimorsi e bisognoso anche lui di essere perdonato. Chi invece mette la situazione nelle mani di Dio e confida che a suo tempo Dio aggiusterà i torti troverà la “pace di Dio che supera ogni comprensione”. 14 —Alex Peterson
Una forza per il bene
Manifestare l’amore divino è l’essenza del diventare una forza per il bene. Come disse l’apostolo Paolo, “l’amore di Cristo ci costringe”.15 Qualunque sia il modo specifico in cui il Signore ha chiamato ognuno di noi a raggiungere con il suo amore la nostra parte del mondo, come cristiani ci ha chiesto di essere “la luce del mondo”. Ci ha detto di far “risplendere la nostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le nostre buone opere e glorifichino il Padre nostro che è nei cieli”.16
Nel corso dei secoli, fin dall’inizio del Cristianesimo, i cristiani spesso influenzavano il mondo facendosi conoscere come una “forza per il bene” nella loro comunità. Anche quando gli altri forse non accettavano la fede cristiana né capivano la loro religione, o quando venivano perseguitati e calunniati, le loro buone opere risplendevano davanti agli uomini, incuriosendoli e spingendoli a chiedersi cosa li rendesse tanto diversi dal resto della società.
Come cristiani, ci sforziamo di essere agenti del cambiamento nella vita degli altri e nell’intera società. Qualcuno ha detto che “Dio ha sparso [i primi cristiani] in tutto il mondo per salare la terra e illuminare tutta l’umanità”. Quando Gesù paragonò i suoi seguaci al sale e alla luce, è ragionevole supporre che si aspettasse che i cristiani fossero accettati da molti e che la fede cristiana diventasse altrettanto essenziale del sale e della luce per la vita di molti. È un mandato molto importante ed è un grande privilegio che ci permette di avere un impatto sugli altri ed essere una forza per il bene nella loro vita.
Essere una forza per il bene dipende da ognuno di noi. Quando ci sforziamo di vivere i nostri valori cristiani e di restarvi fedeli, possiamo adempiere il suo mandato di essere il sale della vita di questo mondo, di dare pieno sapore e significato agli altri, di conservare il bene e condividere la nostra fede — la vera valuta del mondo. —Peter Amsterdam
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 14 gennaio 2020.
1 NR.
2 Giovanni 14,6.
3 Romani 12,17 NR.
4 1 Pietro 2,23.
5 1 Tessalonicesi 5,15; Romani 12,21 NR.
6 2 Corinzi 5,17.
7 Romani 8,9.
8 Luca 23,34.
9 Giovanni 18,10–11; Luca 22,50–51.
10 Romani 12,21.
11 Matteo 5,43–46.
12 Matteo 6,14–15.
13 1 Pietro 2,20–23 CEI.
14 Filippesi 4,7.
15 2 Corinzi 5,14.
16 Matteo 5,14, 16.
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