Valore intrinseco
Compilazione
Quando Gesù dava insegnamenti sulla Legge, gli posero due domande trabocchetto. La prima era se fosse giusto pagare le tasse a Cesare. Brillantemente, Gesù chiese una moneta. Quando l’uomo che lo interrogava gliela diede, Gesù gli chiese a chi appartenesse l’immagine sulla moneta. La risposta data senza esitazione fu che era quella di Cesare. Immediatamente Gesù disse: “Dai a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”.1
Quello fu un momento davvero importante. Le tasse erano un peso enorme per gli Ebrei, che le risentivano. Subito, però venne un silenzio che non ci sarebbe dovuto essere. L’uomo in realtà avrebbe dovuto chiedere: “Che cosa appartiene a Dio?” Questa domanda avrebbe sottolineato ciò che giace sotto ogni tipo di responsabilità politica o economica. E la risposta di Gesù sarebbe stata: “Di chi è l’immagine su di te?” Questa definizione è l’essenza del significato di essere umani. Siamo fatti “imago dei”. Siamo fatti a immagine di Dio.
Lo vediamo ancora meglio nell’altra domanda trabocchetto che fecero a Gesù: “Qual è il primo e grande comandamento?”2 Non essendo riusciti a incastrarlo sulla questione “Dio contro Cesare”, ci provarono con “Dio contro Dio”. Con seicentotredici leggi tra cui scegliere, chiesero a Gesù di sceglierne una. Non ci cascò, ma disse: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. […] La seconda è simile a essa: Ama il tuo prossimo come te stesso”.
In altre parole, amare Dio e il conseguente amore per l’umanità non solo sono inestricabilmente legati, ma tutti gli altri aspetti della moralità non hanno altro terreno su cui basarsi. Esiste una sola nobile verità. Tutto il resto è un’ignobile bugia. Non c’è fondamento senza questi comandamenti e non c’è niente di più grande. Dire la verità, la santità del sesso, la santità della vita, la santità della proprietà e così via: niente è più grande e niente può essere legittimo se non si basa sulla relazione verticale con Dio. […]
La logica di Gesù è stringente nelle cose che ha unito insieme. Non esiste una base assoluta per amare il prossimo senza il primo comandamento. Non c’è modo di invocare l’amore di Dio e allo stesso tempo comportarsi disumanamente con un altro essere umano. Ciò che Dio ha unito, nessuno divida. […] Non si può essere veri esseri umani senza riconoscere il valore intrinseco dato a ogni essere umano. —Ravi Zacharias3
Un valore incalcolabile
Nel tentativo di implementare la Regola Aurea nella mia vita quotidiana — non sempre con successo, devo ammettere — ho scoperto che spesso devo ricalibrare la mia prospettiva. In un mondo che troppo spesso ruota intorno a me, devo sforzarmi di ri-orientare regolarmente il mio atteggiamento, se voglio seguire questo eccentrico insegnamento di Gesù.
Devo ricordarmi regolarmente il valore che Dio attribuisce a ogni essere umano, anche quando non conosco l’altra persona, oppure quando lui o lei è molto diverso da me. A essere onesti, non mi viene naturale. Ogni tanto, però, ricevo un promemoria, come l’aver letto di un incidente avvenuto in Carolina del Nord nel 1995. Un bambino di dieci anni, Lawrence Shields, stava rovistando in un secchio di scarti in una miniera di pietre preziose, quando un sasso attrasse il suo interesse. “Mi è semplicemente piaciuta la sua forma”, ha detto. Quando l’ha ripulito dalla terra che lo ricopriva, strofinandolo sulla camicia per lucidarlo, si è accorto che non era semplicemente un sasso. Era uno zaffiro. E nemmeno uno zaffiro qualsiasi — uno zaffiro di 1.061 carati!
Il punto è questo: quando guardiamo le altre persone, tendiamo a focalizzarci sull’aspetto esteriore, che è sporco di peccato. Vediamo la ribellione o il fallimento, lo stile di vita bizzarro o l’atteggiamento orgoglioso, e spesso trascuriamo il vero valore che ha dentro — dove ognuno di noi è una gemma di valore inestimabile, creata a immagine di Dio onnipotente. Come individui, noi siamo così stimati e amati che Dio fu disposto a pagare il prezzo infinito della morte di suo Figlio per ripulirci dal peccato e riportarci a Sé.
Quando vedi una persona la cui vita è stata profondamente corrotta dal peccato, puoi dirti: “La sua vita potrà anche essere terribile, ma l’immagine di Dio dentro di lui è fantastica!” Riesci a guardare le persone che magari hai disprezzato perché sono diverse da te, o più povere, o meno istruite, e immaginare il valore che Dio attribuisce loro nonostante le circostanze? E come in una delle mie canzoni preferite, “In Heaven’s Eyes”, Agli occhi del cielo, di Phill McHugh, in cui parla delle persone come appaiono a Dio e non trova in esse né perdenti né cause perse. Quando vediamo la gente dalla prospettiva di Dio, tutt’a un tratto riceviamo l’ispirazione di trattarle con la stessa dignità, con lo stesso rispetto e lo stesso onore che desideriamo per noi stessi.
Sembra un’ingenuità? Forse. Ma senza quella percezione divinamente alterata, non ho una sola possibilità di ubbidire al comandamento di Cristo di amare gli altri come me stesso. Non succederà. Per questo il motto della chiesa in cui sono diventato un credente è che le persone contano per Dio. Tutte le persone. È un buon promemoria per tutti noi che dobbiamo vederci gli uni gli altri come persone di valore inestimabile agli occhi di Gesù. —Lee Strobel4
L’amore è la cosa più importante
Nella Bibbia si parla molto dei rapporti umani e di amarsi gli uni gli altri. È l’unico scopo della vita, amare Dio e gli altri. È la cosa più importante. La Bibbia non parla dell’amore per il tuo computer o per il tuo lavoro. Parla dell’amore per il Signore e per gli altri. La Bibbia ci insegna che l’amore è la cosa più importante. “La più grande di queste è l’amore”.5
Le persone sono diverse e non possiamo trattarle tutte allo stesso modo. Nella Bibbia ci sono molti passaggi su come il Signore vuole che trattiamo le persone in modo diverso secondo il loro bisogno. Gesù era molto attento alle debolezze umane e non richiedeva a tutti le stesse cose. Anche l’apostolo Paolo c’insegnò a “confortare gli scoraggiati, a sostenere i deboli e a essere pazienti verso tutti”.6 Tutto si riconduce all’amore e a “tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro”.7
“Sono forse il custode di mio fratello?”8 La risposta è ovvia e alcune persone hanno bisogno di essere “custodite” ancora più amorevolmente e teneramente di altre. Quando lavorate con una persona o la incrociate regolarmente, che vi piaccia o no il Signore vi ha messo nella posizione di interagire con lei ed è vostra responsabilità amarla.
Tutti potremmo migliorare i nostri rapporti con gli altri e la Bibbia ci offre molti consigli al riguardo: come lavorare con gli altri, come trattarli, come essere amorevoli nei loro confronti e così via. Parla di pazienza, tolleranza, amore, altruismo e generosità. In tutti i passi che si riferiscono a queste cose, il Signore parla dei rapporti tra esseri umani, non del nostro lavoro o dei rapporti con le nostre cose – i documenti, i computer o le macchine. Parla di persone – e non è sempre facile. Richiede pazienza, amore e umiltà.
Qual è l’ingrediente più importante nei nostri rapporti con gli altri? In Giovanni 13,35 Lui dice : “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” . —Maria Fontaine
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 27 agosto 2019.
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