Una lavagna cancellata e pulita
Compilazione
“Siete stati riscattati… con il prezioso sangue di Gesù”. —1 Pietro 1,18-19
*
L’espressione “lavagna pulita” deriva dalla lavagna di una taverna su cui veniva scritto con un gessetto il menù giornaliero, in modo da poterlo cancellare facilmente; nonché da una precedente generazione di scolari che scrivevano la lezione o le risposte su una lavagna. La lavagna poteva essere facilmente cancellata e preparata per un altro uso. In seguito l’espressione è stata usata in modo figurato per descrivere un nuovo inizio, senza il peso delle cose vecchie, oppure il gesto di cancellare le offese o i debiti del passato.
Tutti i dati di ogni azione – involontaria o imprevista – che abbiamo fatto e che era immeritevole e indegna sono cancellati quando invitiamo Gesù nella nostra vita come nostro Salvatore.[1] Il perdono di Dio ci ridà una lavagna pulita – un inizio nuovo e pulito. […]
Pensa a com’è meraviglioso. Tutte le cose che hai fatto e che non riesci a dimenticare, tantomeno perdonare te stesso per averle fatte, sono state cancellate in modo definitivo dal sacrificio sulla croce di Gesù, Figlio di Dio. La lavagna è stata cancellata; hai davanti a te un nuovo inizio. Una redenzione che non avresti mai potuto procurarti da solo ti è concessa gratuitamente con la salvezza. […]
La Bibbia pone una domanda retorica la cui risposta è ovvia e sicura: “Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. Chi li condannerà?”[2] Non rimangono accusatori per chi è veramente redento. Ecco come Paolo descrive la tua lavagna pulita: “Pensaci! Tutti i peccati perdonati, lavagna cancellata e pulita, quel vecchio mandato d’arresto annullato e inchiodato alla croce di Cristo. Egli ha privato tutti i tiranni spirituali dell’universo della loro falsa autorità e li ha fatti marciare nudi per le strade.[3] —Allen Randolph [4]
La vita e il Tetris
Mi piace il Tetris. Se non ne avete mai sentito parlare è un videogioco che consiste in un puzzle di tasselli da combinare. Il motivo per cui mi piace è che posso pianificarlo in anticipo guardando i pezzi in arrivo; man mano che scendono, posso incasellarli tutti uniformemente e abbassare le varie colonne. O almeno quella è l’idea.
Una cosa ancora migliore è la risoluzione degli errori che faccio. A volte metto un pezzo nel posto sbagliato e allora devo calcolare come rimediare all’errore per sbarazzarmi del problema. Non sempre funziona così, però. Me la cavo bene nei primi livelli, ma poi, man mano che la velocità aumenta e i pezzi cadono sempre più in fretta, non riesco più a controllarli. I Finiscono nei posti sbagliati e le colonne si avvicinano sempre di più alla cima.
Ben presto sullo schermo lampeggia “FINE PARTITA” e il mio entusiasmo si vena di frustrazione.
A volte la vita può darti quell’impressione. Facciamo un errore dopo l’altro e improvvisamente sembra che non ci sia più niente da fare per sistemare e cose. A volte anche i nostri piani migliori falliscono e non importa cosa cerchiamo di fare o come cerchiamo di manovrare le cose, i problemi si ammucchiano e sembra che il gioco sia finito.
La cosa migliore di un gioco come Tetris è che c’è sempre la possibilità di ricominciare da capo. Non importa quante volte perdi; puoi sempre ripartire dall’inizio ogni volta che vuoi.
È quello che Gesù fa per noi. Sa che non siamo perfetti. Capisce i nostri limiti e i nostri punti deboli. Ci ha progettato e capisce che non possiamo “vincere” ogni volta.
Gesù ha promesso di rimuovere i nostri errori e i nostri peccati “come l’oriente è lontano dall’occidente”.[5] Ciò vuol dire che sono spariti; abbiamo una lavagna pulita e possiamo cominciare da capo. E questo non vale solo per la nostra vita spirituale. Non importa come cerchi di pianificare la tua vita, ci saranno sempre momenti in cui avrai bisogno di cominciare da capo.
Forse hai investito del tempo per raggiungere certi obiettivi e improvvisamente le cose sono cambiate. Hai dedicato un mucchio di tempo, pensieri ed energia a qualcosa che ritenevi fosse la cosa giusta da fare, ma adesso tutto è diverso e devi ripartire da zero. Può essere scoraggiante, quando succede una cosa del genere. L’unica cosa che vedi è quell’avviso, “FINE PARTITA”, che lampeggia nella tua mente.
Ma quando il giogo è terminato, c’è sempre la possibilità di giocare di nuovo.
Una lavagna pulita è una cosa fantastica. Significa che il passato è andato, finito. Quando cominci una nuova partita di Tetris, non ti rifiuterà la possibilità di giocare di nuovo perché hai perso una volta di troppo. Ti fa iniziare una partita nuova, senza fare domande. Quando Gesù ti dà una lavagna pulita, è davvero una lavagna pulita. Lui non guarda alla tua lista di errori e insuccessi del passato. “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate, ecco sono diventate nuove”.[6]
Probabilmente conosci il detto “Finché c’è vita c’è speranza”. È di quello che sto parlando: finché sei vivo e continui a “giocare”, finché continui a rialzarti e provarci di nuovo, c’è sempre speranza, c’è sempre un nuovo inizio e prima o poi riuscirai a vincere.
Ti sembra che i tuoi piani siano andati in fumo e non sai come fare per ricominciare? O sei semplicemente scoraggiato perché i tuoi primi tentativi non ti hanno portato da nessuna parte? Ricorda che hai sempre la possibilità di cominciare una partita nuova. Gesù ha un piano e un obiettivo per la tua vita e userà perfino i tuoi errori per portarti più vicino a quella meta.
Re Salomone ci dice che un giusto cade sette volte e si rialza.[7] Non si può evitare di cadere, ma quel che conta è rialzarsi e ricominciare. —Marie Story
In costruzione
Ogni essere umano è in costruzione dal concepimento alla morte. Ogni vita è fatta di errori e lezioni imparate, di attese, di crescita, d’imparare la pazienza e praticare la costanza. Alla fine della costruzione — quando giungerà la morte — avremo completato il processo.
Sì, tu hai formato le mie reni…
Le mie ossa non ti erano nascoste,
quando fui formato in segreto
e intessuto…
Nel tuo libro erano tutti scritti
i giorni che mi erano destinati.
—Salmi 139,13.15–16 [8]
La morte dice: “Questa è la fine di ogni conseguimento”. Anche se non possiamo aggiungere più niente alla nostra esperienza, i credenti in Cristo hanno la speranza di udire il Salvatore dire: “Ve bene, servo buono e fedele”.[9]
L’apostolo Paolo disse che il Cristiano è “radicato ed edificato in Lui, e confermato nella fede”.[10] Questo fa parte della nostra continua costruzione in questa vita. Ma la Bibbia ci assicura che “se questa tenda, che è la nostra abitazione terrena, viene disfatta, noi abbiamo da parte di Dio un edificio, un’abitazione non fatta da mano d’uomo, eterna nei cieli”.[11] […]
La vita può essere come un viaggio su una strada pericolosa. Ci sono buche che ci fanno sobbalzare, deviazioni che ci allontanano dal nostro percorso. La destinazione dell’anima e dello spirito ha un’importanza enorme per Dio, quindi Lui ci offre indicazioni giornaliere. Alcuni prestano molta attenzione alle sue informazioni; altri le ignorano e passano velocemente accanto alle luci lampeggianti. Tutti quanti, però, alla fine arrivano alla loro destinazione: le porte della morte.[…]
Nessuno sfugge alla vita senza provare difficoltà. Alcuni hanno una cattiva salute anche da giovani. Altri sono nati ricchi e perdono tutto. Altri cercano amore e trovano solo rifiuti continui. Senza un fondamento solido, il peso della vita è difficile da portare.
Dio ha uno scopo per ognuno di noi e desidera che edifichiamo su di Lui, il fondamento che Lui stesso ha preparato. Le Scritture parlano di operai che fissano la loro opera con chiodi “perché non si smuova”.[12] Quando le mani di Cristo furono forate dai chiodi e fissate alla croce, Egli divenne il nostro fondamento sicuro.[13] —Billy Graham [14]
Pubblicato sull’Ancora in inglese l’11 luglio 2017.
[1] Vedi Giovanni 3,16–17.
[2] Romani 8,33–34 NR.
[3] Colossesi 2,14–15 The Message – trad.
[4] http://www.allenrandolph.com/?p=1328.
[5] Salmi 103,12.
[6] 2 Corinzi 5,17.
[7] Proverbi 24,16 NR.
[8] NR.
[9] Matteo 25,21 NR.
[10] Colossesi 2,7.
[11] 2 Corinzi 5,1.
[12] Isaia 41,7.
[13] Isaia 28,16
[14] Billy Graham, Nearing Home: Life, Faith, and Finishing Well (Thomas Nelson, 2011).
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