Una forza per il bene:
opere benefiche e umanitarie
di Peter Amsterdam
Nel corso degli anni, molti di voi hanno sviluppato progetti e programmi benefici e umanitari che hanno contribuito a sottolineare le vostre opere come una forza per il bene nella vostra comunità o nel vostro paese. I vostri progetti influenzano la vita di molti, forniscono opportunità per aiutare gli svantaggiati e funzionano da punto di aggregamento per persone che la pensano come voi e vorrebbero far parte di un’organizzazione benefica. Ha aperto la porta a molti di voi per raggiungere persone che altrimenti non avreste avuto opportunità di conoscere. Vi ha reso possibile avere rapporti con cittadini del posto che hanno fatto la differenza nel loro paese e hanno collaborato con voi o in qualche modo facilitato il vostro lavoro o la vostra presenza nel paese. Le opere caritative a cui molti di voi si sono dedicati hanno portato molti frutti buoni e molto progresso.
Naturalmente, salvare anime e aiutare la gente a formare un rapporto personale con Dio e a crescere nella fede, continua a essere al centro della missione di LFI. Le opere benefiche da sole non raggiungeranno quell’obiettivo. Comunque possono essere un ottimo modo per mettere in azione la nostra fede, fungendo da esempio tangibile dell’amore divino in modi che possono anche migliorare la qualità della vita, spirituale e pratica, delle persone che hanno bisogno.
Le organizzazioni benefiche e le buone opere sono spesso servite come trampolino per diffondere il cristianesimo nel mondo.
Se abbiamo vero amore per gli altri, non possiamo rimanere impassibili di fronte ad una situazione che richiede il nostro aiuto. Non possiamo oltrepassare il pover’uomo sulla via di Gerico. Dobbiamo agire, come fece il Samaritano.1 […] La compassione deve tradursi in azione. La differenza tra la semplice commiserazione e la compassione sta nel fatto che la prima si limita a compiangere gli altri, mentre la seconda fa qualcosa al riguardo.
Dobbiamo manifestare la nostra fede con le opere. E’ difficile dimostrare amore senza manifestarlo in un atto tangibile. Non è amore dire che si ama qualcuno, senza però cercare di aiutarlo materialmente secondo il suo bisogno: con del cibo, con degli abiti, con un tetto sotto cui ripararsi! È vero che la necessità di amore vero è una necessità spirituale, ma richiede una manifestazione fisica mediante le opere: “la fede opera mediante l’amore”.2
Riteniamo comunque che la più grande manifestazione d’amore non sia solo la condivisione dei nostri beni materiali, ma sia offrire noi stessi e i nostri servizi agli altri. È un’espressione della nostra fede che si manifesta tramite le nostre opere e la condivisione dei nostri beni. Gesù non aveva nulla di materiale da dare ai suoi discepoli. Aveva solo il suo amore e la sua vita e diede entrambi, sia a loro che a noi, affinché anche noi potessimo avere per sempre vita e amore.
“Nessuno ha amore più grande di questo: dare la propria vita per i suoi amici”.3 Riteniamo quindi che dare noi stessi, il nostro amore e la nostra vita agli altri sia il contributo più grande che possiamo offrire: è sia il fine ultimo che il mezzo per raggiungerlo.4
Mentre l’obiettivo di fondo di LFI stabilisce che diffondere il Vangelo e insegnare e addestrare altri a essere discepoli è la nostra responsabilità e missione principale, crediamo anche che l’amore divino ci spinge ad attività e buone azioni che beneficeranno altri. Questo aspetto del Grande Mandato è espresso nella nostra dichiarazione di fede come segue: “Gesù diede l’esempio ai suoi seguaci, non limitandosi a insegnare verità spirituali, ma protendendosi con compassione verso le persone bisognose, compresi i poveri e i diseredati dei suoi giorni. Crediamo che i Cristiani debbano similmente sforzarsi di consolare, aiutare e assistere i bisognosi”.
Molti oggi vedono con scetticismo la religione e chi dichiara di avere il monopolio della verità. La gente incontra molti tipi di religione: o del tipo New Age, o del tipo self-help, come la scientologia, il buddismo e l’induismo, per non parlare delle religioni monoteiste come l’ebraismo e l’islam, che hanno più cose in comune con la fede cristiana. Con la tecnologia moderna, la gente è bombardata da vari metodi e varie spiegazioni dell’universo, delle origini dell’uomo, del motivo dell’esistenza e dalla fede in esseri superiori. Per molti di questi scettici, il cristianesimo è solo una delle tante religioni, quindi tendono a voler vedere una prova pratica di come possa fare una differenza.
In alcuni casi quello che vince la gente è aiutare gli altri, migliorare la vita delle persone e permettergli di raggiungere il loro potenziale. Questi sono alcuni concetti alla base delle opere caritative e possono aiutare la gente a capire cos’è il cristianesimo. Come spiega Giacomo nella sua lettera, “la fede stessa, se non ha le opere, è morta”; o come dice un’altra traduzione della Bibbia, “se non è accompagnata da azioni pratiche, è morta”.5
Ciò che attira alcune persone al Vangelo è la manifestazione della nostra fede mediante le nostre opere. In alcune parti del mondo è uno dei pochi modi di trasmettere la nostra fede. Nei paesi in cui la testimonianza non è permessa, le buone opere possono aiutare la gente a capire il cristianesimo e alla fine accettare i valori fondamentali della nostra fede.
Qualche tempo fa ho letto un articolo sulla crescita del movimento delle chiese in casa a Cuba. Dato che Cuba non è stata molto favorevole alla proselitizzazione nel passato, sembra che l’approccio più personale di costruire piccole chiese in casa abbia avuto risultati stupendi. C’era un commento interessante sull’importanza delle buone opere svolte dai cristiani nella comunità, che rappresenta un buon esempio del ruolo che simili opere possono svolgere nel creare favore e consente di condividere il messaggio nei campi non cristiani:
A un posto di blocco su una strada dell’interno di Cuba, un leader evangelico ricevette un’inaspettata reazione positiva da un poliziotto, quando scoprì che era un pastore. Il poliziotto espresse la sua gratitudine per un gruppo di pastori che recentemente avevano distribuito degli aiuti in una zona pesantemente danneggiata dagli uragani dell’autunno scorso.
Fu un’altra indicazione di com’è cambiata la percezione che il pubblico ha dei cristiani. “Hanno visto che siamo rimasti saldi nella fede in tutti quegli anni di difficoltà”, disse un pastore battista. “Ora ci vedono come gente buona che dà un contributo alla società”.6
Le opere benefiche, caritative, o di beneficenza sono in generale definite come aventi “un obiettivo caritativo destinato a beneficiare, migliorare o elevare mentalmente, moralmente o fisicamente l’umanità. L’assistenza ai poveri, il miglioramento della forma di governo, l’avanzamento della religione, dell’istruzione e della salute sono alcuni esempi di tali obiettivi”.7 Gli aiuti umanitari o le attività di soccorso si riferiscono in genere alle “attività e alle risorse umane e materiali per provvedere alimenti e servizi di tipo esclusivamente umanitario, indispensabili per la sopravvivenza e la soddisfazione dei bisogni essenziali delle vittime di disastri”.8
I membri di LFI nel mondo s’impegnano in molte opere benefiche e umanitarie, come attività di soccorso nelle emergenze, addestramento di volontari, sviluppo delle capacità per i bisognosi, iniziative educative e scuole per gli indigenti, programmi di sviluppo sostenibile, programmi di alfabetizzazione informatica, campagne di assistenza medica e sanitaria, assistenza nell’autonomia finanziaria e microcredito (assistenza nell’avvio di piccole ditte per aiutare gli indigenti a diventare economicamente autonomi), distribuzione di cibo e aiuti su vasta scala, programmi di rieducazione nelle prigioni, campagne di informazione, sostegno e prevenzione dell’HIV e dell’uso di droghe.
Da parte di governi, fondazioni non profit e donatori c’è un grande interesse in progetti benefici o umanitari che abbiano obiettivi a lungo termine, che rispondano a un bisogno in modo continuativo o mirino a portare progressi e miglioramenti duraturi. È un po’ come il concetto di quel vecchio proverbio cinese: “Dai a un uomo un pesce e lo sfami per un giorno. Insegnagli a pescare e lo sfami per una vita”. Mentre un aiuto d’emergenza immediato e dei progetti occasionali continuano ad avere importanza e hanno il loro posto, un progetto duraturo può servire a costruire un lavoro e una presenza continua in un paese.
Le opere benefiche sono una vocazione e, per chi è stato chiamato a creare queste opere, può essere un’esperienza molto appagante, oltre a dare l’opportunità di incontrare molte persone, di allargare la vostra testimonianza e di essere un esempio vivente della vostra fede.
L’obiettivo finale: condividere l’amore di Dio
Le opere di beneficenza dovrebbero servire da esempio tangibile dell’amore divino e del vostro sincero interesse per gli abitanti del paese. Queste opere dovrebbero riflettere un interesse sincero ed essere un esempio vivo della vostra fede e di valori che parlino alla gente in termini che possa comprendere.
Le opere caritative sono un modo di dare alla comunità e di superare le differenze culturali. In fondo, farsi conoscere come una forza per il bene può essere interpretato come un contributo alla comunità, come una risorsa, a causa dei preziosi servizi resi alle persone bisognose. Le imprese benefiche o umanitarie sono un altro mezzo che il Signore può utilizzare per promuovere la missione e permettervi di mettere in azione la vostra fede.
Se provvedi ai bisogni dell’affamato e sazi l’anima afflitta, allora la tua luce sorgerà nelle tenebre e la tua oscurità sarà come il mezzogiorno.9
Quando fai un banchetto, chiama i mendicanti, i mutilati, gli zoppi, i ciechi; e sarai beato, perché essi non hanno modo di contraccambiarti; ma il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti.10
Chi ha l’occhio generoso sarà benedetto, perché dà del suo pane al povero.11
Chi ha pietà dei poveri è beato.12
Chi ha pietà del povero presta all’Eterno, che gli contraccambierà ciò che ha dato.13
1 Vedi Luca 10,25–37.
2 Galati 5,6.
3 Giovanni 15,13.
4 Pubblicato originariamente nell’ottobre 1977.
5 Giacomo 2,17.
6 Jeremy Weber, “Cuba for Christ—Ahora!” Christianity Today, luglio 9, 2009.
7 West’s Encyclopedia of American Law, 2a edizione. Copyright 2008 The Gale Group, Inc.
8 Commissione ONU sul diritto internazionale, sedicesima sessione, Protezione delle persone in caso di disastro (2008) – Glossario [in Inglese]
9 Isaia 58,10.
10 Luca 14,13–14
11 Proverbi 22,9 CEI.
12 Proverbi 14,21.
13 Proverbi 19,17.
Titolo originale: Force for Good: Charitable and Humanitarian Works
Pubblicato originariamente nel Dicembre 2010.
Brani ripubblicati in Inglese il 9 Giugno 2013.
Letto in Inglese da Simon Peterson.
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