Un diverso tipo di auguri per l’anno nuovo
Compilazione
Nessuno sa che cosa ci offre il futuro. Facciamo in fretta ad augurare un “felice anno nuovo” il primo gennaio, ma in realtà abbiamo pochissimo controllo su come andranno le cose. “Non sai che cosa può produrre un giorno”, ci ammonisce la Bibbia.1 In tutto il mondo, lo scorso anno molti hanno avuto momenti molto difficili e i tipici auguri di felicità e successo ora sembrano un po’ vacui.
È giusto fare piani per il futuro e porre fondamenti solidi per la nostra vita personale e professionale, ma sappiamo fin dall’inizio che l’anno sarà pieno di avvenimenti e circostanze che non abbiamo previsto e sui quali avremo limitate possibilità di influenza.
Non è detto che sia una cosa brutta, se ci ricorda che in fin dei conti il posto più felice e sicuro per noi e per i nostri cari è nella mani di Dio. Forse, invece di augurare delle manifestazioni esteriori di felicità alle persone che ci sono care, dovremmo augurare loro di avere una buona connessione con la fonte di ogni benedizione, il Padre affettuoso che ci promette: “Non ti lascerò e non ti abbandonerò”.2
Sia che quest’anno porti prosperità oppure difficoltà, salute o malattia, amore o lutti, possiamo essere sicuri dell’amore e della presenza di Dio, della sua capacità di rispondere alle nostre preghiere e del suo stabile proposito di far cooperare tutte le cose al bene di quelli che sono suoi figli e lo amano.3 Dio non si dimentica mai delle sue promesse e non è mai impossibilitato a mantenerle. Come osservò l’apostolo Paolo: “Tutte le promesse di Dio in Cristo sono divenute ‘sì’”.4
Dio ti benedica con la sua presenza e la sua attenzione nel prossimo anno. —Samuel Keating
*
Al mattino fammi udire la tua bontà,
perché in te confido;
fammi conoscere la via da seguire,
poiché io elevo l'anima mia a te. —Salmi 143,8
Una preghiera per l’anno nuovo
Mentre comincio questo nuovo anno, mi torna in mente una canzone che era popolare negli anni ‘70: “Giorno per giorno, giorno per giorno, caro Signore, tre cose io prego: vederti meglio, amarti di più, seguirti più da vicino, giorno per giorno.5
Vederti meglio… La Bibbia ci dice che Dio è Spirito.6 È invisibile, tuttavia possiamo vederlo in Gesù, nell’amore fra i credenti e nelle cose belle del mondo che ha creato.7
Amarti di più… “Veniamo alla sua presenza con lodi”.8 Posso dimostrare a Dio il mio amore ringraziandolo per le sue benedizioni. Il salmo 118,24 dice: “Questo è il giorno che l’Eterno ha fatto; rallegriamoci ed esultiamo in esso”. Per il prossimo anno cercherò di mantenere ogni giorno un atteggiamento grato.
Seguirti più da vicino… Questa può essere la parte più difficile, ma se tengo gli occhi su di Lui e lo amo, sentirò la sua presenza amorevole che mi guida dove Lui vuole. E posso cantare quel vecchio ritornello: “Il mio Signore conosce la strada nel deserto, devo solo seguirlo. Mi dà sempre la forza per ogni giorno e questo è tutto ciò che mi serve. Il mio Signore conosce la strada nel deserto e devo solo seguirlo!”9
E da ultimo, ma non da meno, chiederò serenità d’animo. Gesù disse: “Io vi lascio la pace, vi do la mia pace; io ve la do, non come la dà il mondo”.10 E l’apostolo Paolo ci dà la ricetta in tutti i suoi particolari: “Non angustiatevi di nulla, ma rivolgetevi a Dio, chiedetegli con insistenza ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo. E la pace di Dio, che è più grande di quanto si possa immaginare, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”.11 TILC.
E questo è il mio piano per quest’anno – o meglio, la mia preghiera più sentita. —Rosane Pereira
Perché il mondo ha bisogno di un Salvatore
Natale e Capodanno, giorni di amore, gioia, speranza e allegria. Per molti di noi è un periodo favorito dell’anno. Purtroppo, però, sembra che in mezzo a tutto il trambusto e la frenesia, il divertimento e l’allegria, dimentichiamo la triste realtà di chi intorno a noi, e forse tra di noi, potrebbe temere l’alba di un giorno nuovo, tanto più quella di un anno nuovo. Non è tutto bello per chi è in lutto per la perdita di una persona cara, per chi combatte malattie croniche, per chi lotta per pagare i propri debiti, per chi affronta il fallimento di un matrimonio.
A livello globale è ancora più inquietante. Ci sono guerre, rumori di guerre, terremoti, tsunami, tifoni, incendi forestali, epidemie, siccità, povertà, il riscaldamento globale e tutto il resto. Le grandi promesse e gli scarsi risultati dei messia geopolitici, dei maghi dell’economia e dei maestri della salute sono davvero sproporzionati di fronte all’immensità della crisi.
Come semplici mortali che si sforzano di risolvere problemi cosmici con miseri interventi terreni, è molto meglio se ammettiamo a voce alta di avere bisogno di un aiuto molto superiore a qualsiasi cosa possiamo creare con le nostre mani o le nostre menti. Abbiamo bisogno del Creatore del cosmo, l’unico che ha i mezzi per rimediare a questa catastrofe umana di proporzioni cosmiche.
Scrivendo durante una tremenda persecuzione, l’apostolo Pietro suggerisce alla nuova Chiesa principiante, sofferente sotto la tirannia di un eccentrico Nerone, di distanziarsi e di riverire Cristo come il Signore, il bimbo nato a Betlemme da una vergine, il bimbo e re predetto dai profeti. […] L’antidoto allo sconforto e alla disperazione, dice Pietro, è riconoscere il Salvatore mandato da Dio, Gesù Cristo, e riverirlo come Signore. Il Figlio di Dio è diventato Figlio dell’Uomo, perché i figli e le figlie dell’uomo possano diventare figli e figlie di Dio.
Gesù Cristo è colui che apre le porte alla possibilità di speranza in questo mondo altrimenti disperato. Gesù Cristo è la speranza di tutti noi. È una speranza sufficiente a ogni agonia e ogni morte, a tutta l’umanità e a tutta la creazione.
Pietro poi amplia questo pensiero. Se Cristo è davvero Signore, quelli che lo seguono dovrebbero essere fattori di speranza in questo mondo che la ricerca così disperatamente. Possiamo presentare Cristo come la luce e la vita in un mondo buio? Possiamo moltiplicare la speranza in un mondo che ha bisogno di un salvatore? Cristo è il dono della speranza e in Lui queste domande trovano risposta. —Charles Premkumar Joseph12
La sua costante presenza
Entro in nuovo anno
la cui storia ignoro;
oh, il vacillare dei miei piedi
se l’affrontassi da solo!
Ma ho udito un sussurro,
so che sarò beato:
“La mia presenza va con te
e ti darò riposo”.
Cosa mi porterà l’anno nuovo?
Saranno amore ed estasi,
o solitudine e dolore?
Sssh! Zitto! Odo il suo sussurro,
so che sarò beato:
“La mia presenza va con te
e ti darò riposo”.
—Anonimo
Alla scalata dell’anno nuovo
Le sfide di un anno nuovo sono spesso paragonate alla scalata di una montagna: anche se ci sono molte fatiche da sopportare e si corrono molti rischi, le ricompense per chi le affronta e non molla fino a raggiungere la vetta sono molte.
A volte, però, potremmo sentirci troppo sicuri di noi stessi e pensare di potercela fare da soli. Se siamo furbi, ci renderemo conto che abbiamo bisogno di una guida alpina e in questo caso naturalmente non c’è guida migliore di Gesù, che la Bibbia chiama il “Sommo Pastore” della nostra anima. Lui sa dove si trovano i pascoli verdi e dove si nascondono i pericoli. Se rimaniamo vicini a Lui, ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi per l’anno prossimo, a conquistare la cima e a sentire la pace della sua presenza.
L’anno nuovo è un buon momento per riflettere sui dodici mesi passati, per ringraziare Dio per le benedizioni che ci ha dato e aprire il cuore e la mente in anticipazione di ciò cha in serbo per noi nell’anno entrante. —Curtis Peter Van Gorder
*
“Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza”. —Geremia 29,1113
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 29 dicembre 2020.
1 Proverbi 27,1.
2 Ebrei 13,5.
3 Romani 8,28.
4 2 Corinzi 1,20 NLT.
5 Stephen Schwartz in Godspell (1971).
6 Giovanni 4,24.
7 Colossesi 1,15; Romani 1,20.
8 Salmi 95,2.
9 Sidney E. Cox (1887–1975).
10 Giovanni 14,27.
11 Filippesi 4,6–7 TILC.
12 httpsi//www.rzim.org/read/a-slice-of-infinity/because-the-world-needs-a-savior.
13 CEI.
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