Un corpo ideale: scoprire la vera bellezza
Compilazione
L’immagine corporea può essere definita come “un’immagine soggettiva dell’aspetto fisico di una persona” o l’impressione che una persona ha dell’aspetto del proprio corpo.1 Psychology Today dice: “L’immagine corporea è la rappresentazione mentale che creiamo dell’aspetto che pensiamo di avere; potrebbe corrispondere o no al modo in cui ci vedono gli altri. Cioè, è soggetta a ogni tipo di distorsione da parte di elementi interni come le nostre emozioni, l’umore, le esperienze giovanili, l’atteggiamento dei nostri genitori e così via. Tuttavia ha una forte influenza sul nostro comportamento”.2
In un discorso stimolante riportato nel libro di Isaia, Dio parla della sua perfetta conoscenza di tutta la sua creazione e di come fa tutte le cose bene. Proclama: “Io ho fatto la terra e ho creato l’uomo su di essa; con le mie mani ho spiegato i cieli e comando a tutto il loro esercito” (Isaia 45:12).
Noi esseri umani abbiamo gambe per camminare, piedi per muoverci, mani che ci aiutano a procurarci mezzi di sostentamento e una mente e un’anima che ci aiutano a fare le tante scelte della vita. Abbiamo ricevuto tutto ciò di cui abbiamo bisogno da un Dio onnisciente.
Penso che sarei più contenta di me stessa se cambiassi il modo in cui mi vedo essendo semplicemente grata per il dono che ho ricevuto: il mio corpo con il quale posso sperimentare la vita. Per farlo, devo spostare il mio punto focale dalla creazione — il mio corpo — al Creatore — Dio. È un cambio di prospettiva: do più valore a ciò che io o altri pensiamo del mio corpo, o a ciò che Dio pensa della sua creazione?
Nella Bibbia, il profeta Samuele viene incaricato da Dio di trovare il prossimo re d’Israele, dopo che Re Saul si era dimostrato una vera delusione. Dio dice a Samuele di andare a vedere i figli di Isai. Gli viene presentato per primo Eliab. Ecco lì un uomo attraente! A Samuele basta uno sguardo per sentire che potrebbe essere lui il prossimo re d’Israele. Poi però Dio dice: “Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l’ho scartato; infatti il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore” (1 Samuele 16:7).
A giudicare da questo racconto, anche in tempi biblici la gente si lasciava prendere dalle apparenze; questa storia serve a ricordare in ogni epoca a noi esseri umani che Dio vede le cose in maniera molto diversa.
In una società ossessionata dall’immagine corporea, può essere data un’eccessiva priorità all’apparenza esteriore invece che a ciò che avviene nei nostri cuori. Può essere troppo facile preoccuparci maggiormente del nostro aspetto o di quello degli altri e, in confronto, preoccuparci di meno se siamo persone oneste e di carattere.
Mi sono venute in mente tre domande per tenere sotto controllo la mia prospettiva ed evitare di cadere in una fase di immagine corporea negativa.
Come prima cosa, con che ideale di bellezza mi sto misurando? Se Dio mi ha creato e tutta la creazione lo glorifica (Salmi 145:10), allora per Lui sono bella.
Secondo, come voglio essere ricordata dagli altri? In genere questo ha meno a che fare con il voler essere ricordata come una persona fisicamente attraente e più con qualità come bontà, rispetto, empatia e rispetto. È bello ricordare che le amicizie durature raramente si basano sull’aspetto di una persona, ma hanno più a che fare con il suo carattere e che tipo di persona è.
Terzo, cosa vede Dio quando osserva il mio cuore?
Naturalmente è importante prenderci cura del corpo che Dio ci ha dato ed è possibile che i problemi d’immagine negativa che uno ha del proprio corpo abbiano a che fare con l’averlo trascurato. Ci sono certe cose fisiche che bisogna fare, degli schemi mentali che si possono adottare e/o evitare, che aiutano a vedere il proprio aspetto in modo positivo. Ma incoraggiare un’immagine corporea sana ha principalmente a che fare con l’accettare che il nostro corpo è opera del Creatore e poi fare del proprio meglio per essere buoni custodi del corpo che ci è dato da abitare durante la nostra esperienza umana. —T.M.3
Fatti a immagine di Dio
Perché siamo sempre i nostri peggiori critici? Tutti abbiamo avuto momenti in cui abbiamo dubitato di noi stessi, quando le nostre insicurezze hanno alzato la loro brutta faccia, mirando contro di noi con accuratezza angosciante e perforando la nostra armatura esattamente nel punto giusto per farci crollare. Tutti ci siamo battuti con sensazioni fastidiose di insignificanza, inferiorità e presunte debolezze.
Cosa pensa Dio, però, delle nostre autocritiche? Sarebbe d’accordo con tutto ciò che hai da dire sui tuoi difetti intellettuali o spirituali e il tuo corpo meno che perfetto?
Puoi star certo che non lo sarebbe.
Dio ti direbbe che non c’è niente di sbagliato nel tuo intelletto o nel tuo corpo. Tu vedi incapacità e cosce grasse; Dio vede la sua creatura perfetta. Dio ti ha fatto esattamente come sei; e Lui non commette errori.
Riguardo al versetto: “Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato” (Salmi 8:4-5) — il salmista non riusciva a capire perché il Dio che aveva creato le stelle potesse avere qualche interesse in un semplice essere umano.
Questa è sana umiltà. Poi il salmista ha avuto un barlume della prospettiva divina: siamo stati fatti poco meno degli angeli. Quando riconosciamo che Dio ci conferisce questo tipo di onore e di gloria, cominciamo a capire il nostro valore. L’immagine più sana che abbiamo di noi stessi è prodotta dal fondersi dell’umiltà e dell’onore conferito da Dio. […]
Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza. Questo è il primo segno del valore che ci assegna. I tuoi pensieri negativi sul tuo corpo o le tue capacità possono essere visti come un’offesa al disegno divino. Sei stato creato a immagine di Dio e Lui ti ha fatto così per un buon motivo. Accettalo e comincia a pensare a quale potrebbe essere il raziocinio dietro al suo disegno.
Ti ha dato qualche particolarità che potresti usare per connetterti con gli altri e portarli a Gesù? Sei in grado di offrire sostegno e consigli ad altri come te, che potrebbero spargere la luce dell’amore di Gesù sulla loro vita?
Esistono tantissime possibilità, quando cominci a riconoscere e accettare l’amore infinito di Dio per te e il modo preciso in cui ti ha fatto. —Unfolding Faith Blog4
Bellezza biblica
Per molto tempo mi sono sforzata di comprendere il significato biblico di bellezza. Mi sono rivolta alla società per affermare il mio valore, ma non ha funzionato. Poi mi sono rivolta a Dio per affermarmi nel mio aspetto fisico e neanche questo ha funzionato, perché è risultato che la bellezza fisica e l’aspetto esteriore sono le cose di cui Dio si preoccupa di meno.
Un tema comune delle Scritture è che il cuore è più importante dell’apparenza esteriore. Nella Genesi, quando Dio ci creò a sua immagine, questo non aveva niente a che fare con il nostro aspetto fisico perché […] non è detto che gli assomigliamo fisicamente. I nostri cuori e le nostre anime, invece, vengono continuamente santificati in questa vita, così che un giorno assomiglieremo completamente a Gesù: puri e senza peccato.
Il salmo 139 ci dice che il Signore ha formato le nostre interiora, ci ha intessuto nel grembo di nostra madre e ha visto la massa informe del nostro corpo. Lì, in segreto, ci ha amato, ci ha detto suoi e ha scritto la storia della nostra vita prima ancora che nascessimo e ci sviluppassimo nei nostri corpi materiali. Aveva qualcosa a che fare con il nostro aspetto fisico? No!
Anzi, lo stesso versetto dice che siamo “fatti in modo stupendo”. A molti piace applicarlo alla bellezza fisica, ma risulta che, considerato nel contesto ebraico, fatto in modo stupendo significa “separato come una meraviglia sbalorditiva”. In realtà, quindi, questo versetto significa che Dio ci ha fatto con profondo interesse per essere separati dal resto del mondo. […]
Quando ha creato i nostri corpi fisici, la sua opera era dettagliata e ben pianificata. Ce lo indicano scienza, anatomia e fisiologia. Quando ha terminato, ha detto che era buona. […]
Gesù era Dio incarnato come uomo e l’opera della salvezza non avrebbe potuto completarsi in altro modo. Per funzionare con uno scopo rivolto all’eternità, un passo molto pratico da fare è essere buoni gestori dei corpi che ci sono stati dati e prendercene buona cura. La morale, quindi, è che la bellezza biblica è una questione di cuore. —Hanha Hobson5
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 9 novembre 2021.
1 Definizione del dizionario Merriam Webster.
2 Riferimento da Psychology Today.
3 https://just1thing.com/podcast/2011/9/11/body-image-and-the-pink-fairy-armadillo.html.
4 https://www.tyndale.com/sites/unfoldingfaithblog/2019/01/17/made-in-the-image-of-god-facing-our-body-image-issues-and-insecurities.
5 http://www.hanhahobson.com/reflection/biblical-perspective-on-body-image-and-beauty/.