Speranza e aiuto per l’anno nuovo
Compilazione
Le parole iniziali del romanzo Racconto di due città hanno dato al mondo letterario una delle più grandi frasi d’apertura di tutti i tempi. “Era il tempo migliore e il tempo peggiore, la stagione della saggezza e la stagione della follia, l’epoca della fede e l’epoca dell’incredulità, il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l’inverno della disperazione…”1 Queste famose parole di Charles Dickens sono una delle frasi più famose della letteratura e riflettono abilmente la tensione centrale del romanzo, tra le coppie di opposti e i flussi e riflussi di un’epoca.
In questa stagione dell’anno nuovo anche noi siamo portati a riflettere, a guardare al passato e al futuro con pensieri e parole che ci aiutano a mettere in ordine le storie che si sviluppano davanti a noi. […] È inevitabile accorgersi di essere nel mese che segna l’inizio di un nuovo anno, anche se lo vediamo come se sia semplicemente il momento di procurarci un calendario nuovo o iscriverci a un altro centro benessere.
Armati di buoni propositi e di obiettivi eccelsi, e magari anche di un paio di libri sulla crescita personale, molti di noi guardano ai 365 giorni che ci aspettano con speranza e aspettativa, a volte con timore, a volte con determinazione, altre volte con entusiasmo. E guardiamo i giorni alle nostre spalle con occhio attento a ciò che è passato, a volte con nostalgia per tutto quello che è successo o con tristezza per quello che avremmo voluto andasse in maniera diversa; ma anche, si spera, con saggezza da utilizzare in futuro. Quali sono stati i successi e gli insuccessi dell’anno? Cosa realizzerò quest’anno? Dove sono stata? Che progressi ho fatto?
Ma l’anno nuovo è anche un momento per chiederci, forse con un maggior senso di ansia esistenziale: “Dove sto andando? O forse anche: “Da dove vengo?” A Capodanno, sulle pagine di un grande giornale di New York, c’erano alcuni articoli che prendevano in esame alcuni nuovi libri sul miglioramento personale e sulla scoperta di se stessi per l’anno nuovo. In mezzo ai consigli su come imparare a vivere pienamente la vita e ai suggerimenti per riabilitare il proprio senso dello stile, l’autrice notava l’incongruenza di quel mondo altamente pubblicizzato dedicato alle riflessioni su come migliorare se stessi. “Se abbiamo a disposizione tutti questi libri”, chiedeva, “ci rimane sempre una domanda: ‘Perché non stiamo bene?’” Sono queste le domande degne di questa stagione.
Alcuni modi di festeggiare il Natale ci ricordano con luci e colori che la nascita di Cristo ha introdotto un’epoca nuova. Queste celebrazioni ci incoraggiano anche a non perdere l’occasione di riflettere. Perché per un cristiano, il fatto che Dio si sia avvicinato a noi ha cambiato — e continua a cambiare — tutto.
Sia che guardiamo al passato sia che guardiamo al futuro, […] la presenza di Dio ci offre aiuto e speranza. —Jill Carattini2
Hai potenzialità?
Quando arrivi alla fine dell’anno e ti prepari per il prossimo, potresti chiederti cosa puoi realisticamente aspettarti di essere o di realizzare nell’anno entrante. Dipende in parte dalla definizione che si dà a “realistico”. Nessuno più di Dio sa di cosa siamo capaci e spesso la sua definizione di “realistico” è “potenziale”. Sa quali sono i nostri limiti — “conosce la nostra natura e si ricorda che siamo polvere”3 — ma allo stesso tempo conosce il nostro cuore e ci vede continuamente dal punto di vista di quel che possiamo diventare.
Dio si aspetta che facciamo tutto il possibile, ma non si aspetta che siamo perfetti. Sa che non saremo mai perfetti e, se siamo furbi, ci renderemo conto che è stupido per noi cercare o fingere di esserlo. Dobbiamo fare la nostra parte, ma questo non vuol dire essere perfetti— e questa è la bellezza del piano divino.
Quando riceviamo Gesù come nostro Salvatore, Lui vive in noi. Se ci ricordiamo che siamo deboli e imperfetti e praticamente nulla senza di Lui,4 allora può diventare tutto in noi. “Abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi”.5
Dio adora fare cose sorprendenti e straordinarie, attraverso le persone più imperfette e improbabili. Non c’entra quanto siamo buoni o forti, c’entra solo Dio, con la sua bontà e la sua potenza.
Dio sa che possiamo cambiare, qualsiasi cosa sia successa in passato e nonostante le nostre attuali debolezze e mancanze. Può renderci migliori. Dobbiamo imparare a vedere noi stessi dal punto di vista di quello che possiamo diventare con la sua grazia, di quello in cui la potenza di Dio può trasformarci.
Che cosa importa se non sei perfetto? Chi lo è? Se permetti allo Spirito di Dio di operare in te e attraverso di te, il suo Spirito colmerà le lacune dei piccoli problemi e delle piccole imperfezioni. Dio non ha bisogno della nostra perfezione per fare la sua volontà e le sue meraviglie.
Lascia a Dio lo spazio per lavorare, evitando di stare a guardare le tue mancanze e le tue imperfezioni, aspettandoti invece che Lui ti aiuti a raggiungere il tuo pieno potenziale: la persona che Lui vuole che tu sia. —Peter Amsterdam
Insegnaci a contare i nostri giorni
Per molti, il Capodanno è solo un’altra festa. Per altri, è un momento di profonda riflessione, sia sull’anno passato che su quello entrante. Per i seguaci di Gesù, l’anno nuovo non ha un significato speciale. Non esiste una narrativa biblica centrale che ispiri i nostri festeggiamenti.
Ciò non significa che i cristiani non debbano fermarsi a riflettere su quella nuova pagina nel calendario. Mosè chiese a Dio: “Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per ottenere un cuore savio”.6 Il tempo — secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi e anni — è un dono di Dio. Seguire Dio saggiamente, dunque, vuol dire profittare del nostro tempo.7
L’anno nuovo può anche ricordarci la nostra rinascita. In un certo senso, ogni giorno con Gesù è una possibilità di voltare pagina dal nostro vecchio modo di vivere e accettarne uno nuovo. Dopotutto siamo creature nuove e serviamo un Re che ci rinnova quotidianamente per mezzo dello Spirito Santo.
Darci degli obiettivi per l’anno nuovo è un segno importante della nostra intenzione di glorificare Dio nella nostra chiamata individuale — in lavoro e affari, casa e chiesa, testimonianza pubblica e privata. Quando lavoriamo e facciamo dei progetti, anche in faccende apparentemente insignificanti, non facciamo che rispondere al nostro mandato culturale.8 In quest’epoca, abbiamo la benedizione di abbondanti risorse per aiutarci a sfruttare al massimo il nostro tempo: strumenti digitali, esperti di produttività e blog motivanti.
Ma prima di elencare i nostri obiettivi, dovremmo cominciare dal cuore. I cristiani possono avere la tentazione di fare i loro piani e aggiungerci sopra una cucchiaiata di Gesù, invece di permettere a Lui di ispirare in noi i desideri e le motivazioni per fare il suo lavoro. […]
Il saggio che scrisse Ecclesiaste disse: “Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni cattivi e giungano gli anni dei quali dirai: ‘Non ho in essi alcun piacere’”.9 In gennaio l’anno è giovane e le opportunità sembrano fresche. Molti guru della produttività predicano un vangelo di autoaffermazione, ma come persone che conoscono il Vangelo noi conosciamo anche la fragilità umana. Sappiamo che ogni respiro è un miracolo, un dono del nostro Creatore. […]
L’anno scorso forse abbiamo mancato di adempire i nostri obiettivi esaltanti. Gesù ci ama lo stesso, nonostante i nostri fallimenti, le caselle non spuntate e la delusione davanti alla bilancia. Il Vangelo dice che Lui ci ama anche in mezzo a tutte queste cose.
Così, mentre facciamo i nostri progetti per [l’anno nuovo] ricordiamo che anche in mezzo ai nostri fallimenti stiamo servendo Colui che conosce la nostra natura e ricorda che siamo polvere.10 Noi facciamo progetti, ma non siamo attaccati ad essi. Affidiamo il nostro futuro, non a Evernote, al calendario di Google o a un elenco, ma al Re che tiene il mondo nelle sue mani. —Daniel Darling11
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 26 dicembre 2019.
1 Citato dalla traduzione di Silvio Spaventa Filippi (1871—1931).
2 https://www.rzim.org/read/a-slice-of-infinity/help-for-another-year.
3 Salmi 103,14.
4 Giovanni 15,5.
5 2 Corinzi 4,7.
6 Salmi 90,12.
7 Efesini 5,16 CEI.
8 Genesi 1,28.
9 Ecclesiaste 12,1.
10 Salmi 103,14.
11 https://www.thegospelcoalition.org/article/4-ways-to-approach-the-new-year-with-jesus.
Articoli recenti
- Non solo Adamo ed Eva
- Dio abita nelle lodi del suo popolo
- Conforto quando una persona cara si spegne
- È così perché Dio ha detto così
- Perseveranza nella preghiera
- Il ricco e Lazzaro
- Parole e gesti di bontà e apprezzamento
- La Parola duratura di Dio: la Bibbia
- Una delusione? O la sua chiamata?
- Trattenersi dall’ira (Salmo 37:8)