Solitario
David Brandt Berg
Non piangete mai per il mondo? Gesù pianse perfino su Gerusalemme. E il versetto più breve della Bibbia è “Gesù pianse”.1 Il Signore provava compassione, provava tristezza e dolore per il mondo, “uomo di dolore, familiare con la sofferenza”2
Dobbiamo dare ascolto al dolore del mondo. Dobbiamo essere sensibili alle loro sofferenze e alla loro tristezza, altrimenti come possiamo avere compassione di loro? Come possiamo avere amore per loro, a meno di sentire la loro solitudine, la loro mancanza d’amore e la loro tristezza?
Non so come possiamo amare il mondo, o come possiamo sentire l’amore del Signore, senza sentirsi dispiaciuti e sentire compassione per loro. Una volta Gesù era stanco e non voleva andare fuori davanti alla gente, ma vide una gran folla che aveva bisogno del suo aiuto e la Bibbia dice che ne ebbe compassione.3 Voleva evitarlo, ma ebbe compassione della folla; provò dispiacere per loro. Doveva fare qualcosa, doveva aiutarli, così andò da loro.
Ricordate com’eravate soli anche voi, senza il Signore, e come ogni cosa sembrava buttarvi giù; come sembrava che non ci fosse amore né speranza? Questo dovrebbe spezzarci il cuore e farci pregare; dovrebbe farci fare tutto il possibile per cercare di portare loro il Signore.
Penso che furono quei quindici anni che passai in giro da solo per lavoro che mi spezzarono il cuore per quel povero mondo così solo. Ho avuto l’opportunità di stare con gli altri e di sentire quello che provano. Avevo vissuto in paradiso, in una famiglia cristiana, al servizio di Dio, in mezzo a chiese, riunioni religiose e tutto il resto; non sapevo com’era il mondo. Penso che il Signore mi fece vivere quelle esperienze per rompermi, per spezzarmi il cuore e farmi provare dispiacere per loro, per farmi sentire triste e avere compassione di loro.
Una grande tristezza, una grande solitudine, senza vie d’uscita, senza vie di scampo, ogni strada portava più giù. La gente cerca sempre un nuovo amore, un amore vero, e spesso non riescono a trovarlo. Sanno che deve esistere, lo sentono, ne hanno l’esigenza, ma non riescono a trovarlo perché non trovano il Signore.
È triste ma è vero. I Greci avevano una parola per definirlo: catarsi. Dicevano che la tragedia andava meglio della commedia, perché portava alla catarsi, alla purificazione; puliva, purificava. Come un’emozione profonda e il pianto, lava via le impurità, la sciocchezza e la stupidità e ti rende onesto. La tragedia aiuta a purificare. Come dice quella poesia:
Camminai un miglio con la frivolezza
ed essa cicalò in continuazione,
ma non imparai da lei una sola cosa,
anche se parlava in continuazione.
Camminai un miglio con la sofferenza,
lei restò muta e non disse una parola;
ma quante cose imparai quel giorno
che con la sofferenza camminai da solo.
—Robert Browning Hamilton, adattato
Per questo penso che molti film, anche i più tragici, forse ci fanno più bene, purificano di più, ripuliscono di più, donano un cuore spezzato per il mondo più di quanto facciano quei film stupidi e apparentemente felici.
Ci sono molte povere persone anziane e sole! Il mondo è così triste. Quelle persone anziane e sole, che giocano a solitario, sono così tristi. Sono le più tristi e le più sole al mondo — tanto sole. Molte di loro hanno perso il marito o la moglie ed è troppo tardi per trovare qualcun altro. Non hanno nessuno con cui parlare, nessuno con cui stare, nessuno con cui dormire, sono così sole senza il Signore.
Questo dovrebbe spingerci a fare tutto il possibile per raggiungerle con l’amore di Gesù. Per lo meno possiamo portare loro la salvezza alla fine, sulla soglia della morte, e salvarle dalla loro solitudine, dalla loro tristezza e dal solitario.
Signore, aiutaci a raggiungere quelle povere persone sole che giocano a solitario, che sono così tristi. Sanno di aver ferito altri, hanno perso i loro amori, a volte per colpa loro o per la loro trascuratezza. Aiutaci a portare loro l’amore che allevia la solitudine. Dacci quell’amore e da’ loro l’amore di cui hanno bisogno per andare avanti, queste persone che giocano a solitario, persone tristi, addolorate, sole, senza amore. Aiutaci a raggiungerle con il tuo amore prezioso e con la buona notizia di un amore che dura in eterno. Spezza i nostri cuori, facci provare il dolore, fondici, rompici, rendici compassionevoli, dacci un desiderio struggente di aiutare questi poveri anziani.
La Parola di Dio dice: “Onora tuo padre e tua madre”.4 Alcuni di loro sono soli e vivono da soli. Tutti i loro figli se ne sono andati e loro sono rimasti a casa da soli e pensano ai loro figli, specialmente a Natale.
Gesù è il mio amorevole Salvatore,
ed è caro e prezioso per me.
Quanto lo amo e quanto lo adoro,
per la sua misericordia;
quando ero perso in mezzo ai monti
brulli, bui e gelidi,
Lui ha cercato la sua pecora smarrita
e mi ha riportato all’ovile.
Gesù, Gesù, più caro d’ogni altra cosa,
Gesù, Gesù, apparterrò soltanto a Te.
Dove mi guiderai, ti seguirò,
dovunque porti quel sentiero;
e alla fine del viaggio della vita,
nella tua gloria vedrò il tuo volto.5
Se solo potrà spezzare e fondere il vostro cuore, lo sedurrà, lo conquisterà, lo scalderà, lo scioglierà, lo farà brillare e bruciare, lo renderà felice — e non sarà più solitario. Allora potrete andare a condividere il suo amore, la sua consolazione e la sua compagnia con altri, così che non saranno più dei solitari neanche loro.
1 Giovanni 11,35.
2 Isaia 53,3 NR.
3 Marco 6,34.
4 Esodo 20,12.
5 Adattato da “Gesù è più caro d’ogni altra cosa”, di George Bennard, 1914.
Titolo originale: Solitaire
Pubblicato originariamente nel febbraio 1980.
Aggiornato e ripubblicato in Inglese il 2 dicembre 2013.
Letto in Inglese da Simon Peterson
Versione italiana affissa il 3 dicembre 2013.
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