Se tu sapessi che Dio è al tuo fianco
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Pochi di noi capiscono in pieno il significato delle parole in Matteo 1,23: “Sarà chiamato Emmanuele che, interpretato, vuol dire: ‘Dio con noi’”. Questa breve frase ci rivela il fatto più grande che il mondo posa conoscere: che Dio, il Dio Onnipotente, il Creatore del cielo e della terra, non è una divinità distante che dimora in un paradiso di gloria inavvicinabile, ma vive con noi qui, in questo mondo, in mezzo alle nostre vite povere, ignoranti e inermi, vicino a noi quanto noi lo siamo a noi stessi. Sembra una cosa tanto incredibile al cuore umano che siamo molto lenti a crederlo; ma la Bibbia lo insegna come un dato di fatto. Fin dall’inizio della Genesi leggiamo della “presenza dell'Eterno Dio fra gli alberi del giardino”. E da quel momento si è sempre rivelato a noi come con [uno scambio] quotidiano e familiare con il suo popolo, dappertutto.
Nell’Esodo lo troviamo mentre chiede di costruirgli un “santuario, perché abiti in mezzo a loro”. Poi dice che “camminò” con loro nel deserto e “dimorò” con loro nella Terra promessa. Insegnò loro ad appoggiarsi a Lui come un amico e un accompagnatore sempre presente, a consultarlo per tutte le loro faccende e a lasciare a Lui l’intera gestione delle loro vite. E finalmente venne in forma umana, in Cristo, e dimorò nel mondo come uomo in mezzo agli uomini, facendosi ossa delle nostre ossa e carne della nostra carne, prendendo la nostra natura e rivelandoci, nel modo più reale e tangibile possibile, il fatto grandioso, benedetto e incomprensibile che intendeva stare sempre con noi, fino alla fine del mondo.
Chiunque crederà questo con tutto il cuore, troverà in esso la soluzione a ogni difficoltà della sua vita.
Mi ricordo che quando ero bambina e mi trovavo nei pasticci, o in difficoltà, la presenza di mio padre o mia madre mi dava sempre un sollievo immediato. Appena sentivo la voce di uno di loro che diceva: “Figlia mia, sono qui”, ogni peso e ogni pensiero ansioso spariva. Non dovevano promettere di aiutarmi; il solo fatto della loro presenza era tutta la sicurezza di cui avevo bisogno, sapendo che tutto sarebbe stato sistemato e sarebbe andato bene per me; e il mio solo interesse dopo il loro arrivo era semplicemente vedere come avrebbero fatto. Forse erano genitori eccezionali per aver creato una tale fiducia nel cuore dei loro figli. Penso che forse lo erano; ma poiché il nostro Dio è certamente un Dio eccezionale, il modo in cui questo è applicato ha una forza assoluta e la sua presenza è letteralmente tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Quante volte nella Bibbia ha fatto tacere ogni domanda e ogni timore con il semplice annuncio: “Sarò con te”; e chi può dubitare che con queste parole intendesse assicurarci che tutta la sua saggezza, tutto il suo amore e tutta la sua onnipotenza sarebbero stati impegnati, naturalmente, al nostro fianco?
Mi ricordo ancora la sensazione ispirante di completa sicurezza che sentivo alla presenza del mio padre terreno. Non avevo paura di nulla, quando lui era vicino. E sicuramente con il Padre celeste al mio fianco non può esserci spazio per la paura. —Hannah Whitall Smith[1]
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“Come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerò” (Giosuè 1,5).
Mosè fu usato in maniera potente dal Signore, tuttavia sappiamo tutti che aveva anche delle manchevolezze e dei limiti. Nonostante ciò era il vaso che Dio aveva scelto di utilizzare per portare le piaghe sull’Egitto, dividere il Mar Rosso, guidare e nutrire miracolosamente i figli d’Israele per quarant’anni. Sono cose impressionanti. V’immaginate essere il successore di Mosè, dopo quelle imprese? È esattamente ciò che Giosuè dovette fare. Non riesco nemmeno a immaginare cosa deve aver pensato in quel momento. “Come posso essere all’altezza di Mosè?” Ma il Signore conforta e rassicura Giosuè e gli dice: “Come sono stato con Mosè, così sarò con te!”
Queste parole rivolte a Giosuè valgono anche per noi oggi. Sapete perché? Tutti gli uomini e le donne che hanno fatto grandi cose per il Signore erano soltanto uomini e donne comuni — con un grande Dio. Lo stesso Dio che camminò con Mosè, Elia, Daniele e tutti i grandi uomini e donne di Dio, è con noi oggi! —George Whitten[2]
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Cosa significa questo: “Dio con noi”? […] La congiunzione greca usata qui è molto energica ed esprime la forma più forte di “con”. Non è semplicemente “in compagnia di”, come direbbe un’altra parola greca, ma “con”, “insieme con” e “partecipe con”. Questa preposizione è un legame fermo, che implica, se non dichiara, un’amicizia intima. Dio è particolarmente e strettamente “con noi”.
Cristo Gesù era l’uomo degli uomini, il secondo Adamo, l’uomo modello! […] È quasi impossibile trovare un punto di sosta nella marcia della vita alla quale non si sia fermato anche Gesù, o un chilometro che non abbia superato anche se stanco. Dalla porta d’ingresso a quella che chiude la via della vita è possibile tracciare le orme di Gesù. Hai dormito in una culla? Lo fece anche Lui. Sei stato un figlio soggetto ai genitori? Anche Gesù lo fu, da ragazzo nella sua casa a Nazareth. Sei entrato nel campo di battaglia della vita? Il tuo Signore e Maestro fece lo stesso. […] Non c’è spasimo che laceri il cuore — potrei quasi dire: né uno che turbi il corpo — che Gesù non abbia sofferto come noi.
Soffri la povertà? Lui “non ha neppure dove posare il capo”.[3] Provi il dolore di un lutto? Gesù “pianse” davanti alla tomba di Lazzaro.[4] Sei stato calunniato per amore della giustizia e questo ha turbato il tuo spirito? Egli disse: “L’oltraggio mi ha rotto il cuore”.[5] Sei stato tradito? Non dimenticare che Lui ebbe un amico che lo vendette al prezzo di uno schiavo. Su quali mari tempestosi sei stato gettato, che non abbia ruggito anche attorno alla sua barca? Non c’è valle d’avversità così profonda, così apparentemente inesplorata, in cui, abbassandoti, tu non possa scoprire le orme del Crocifisso. Nei fuochi e nei fiumi, nella notte gelida e sotto il sole bruciante, Egli grida: “Io sono con te. Non sgomentarti, perché Io sono il tuo Compagno e il tuo Dio”. —Charles Spurgeon[6]
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Quando i tempi si fanno difficili e la tempesta infuria, quando le notti diventano più buie e lo scoraggiamento più profondo, non arrenderti! Volgi lo sguardo a Gesù, l’autore e il compitore della tua fede.[7] Gesù è lì con te. È con te nel buio. È con te nella prova. È con te negli abissi. È lì con te perché ti ama. È lì per aiutarti a uscirne. —David Brandt Berg
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Il nostro Dio non è un essere lontano e privo d’interesse. È un Dio personale, che ha un rapporto con la sua creazione. Si è fatto conoscere da noi mediante la sua Parola. Ci ha mostrato una parte del suo essere. S’interessa a noi come individui. Ci ha dato la possibilità di vivere con Lui per l’eternità, mediante la salvezza. Credendo in Gesù, Dio Figlio, diventiamo anche noi suoi figli, il che ci permette di toccarlo personalmente, di comunicare con Lui, di sentire la sua voce, di aprirgli il nostro cuore. Egli si unisce a noi in spirito, dimora in noi e ci ama. Noi ci uniamo a Lui in spirito, dimoriamo in Lui e lo amiamo. Abbiamo un rapporto personale, con un Dio personale. È incredibilmente meraviglioso! —Peter Amsterdam
[1] Adattato da A Christian’s Secret of a Happy Life (1875).
[2] http://www.worthydevotions.com/christian-devotional/emmanuel-god-with-us
[3] Matteo 8,20.
[4] Giovanni 11,35.
[5] Salmi 69,20.
[6] http://www.ccel.org/ccel/spurgeon/sermons21.lxi.html
[7] Ebrei 12,2.
Titolo originale: If You Knew God Stood Next to You. Tradotto da A. Maffioli e S. Marata.
Pubblicato sull’Ancora in Inglese nel settembre 2014. Letto in Inglese da Jon Marc.
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