Scegliere l’aspetto positivo
Compilazione
Quando cambi il tuo modo di vedere le cose, le cose che vedi cambiano. —Max Planck
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Molti anni fa, mi sono presa cura di un anziano affetto da Alzheimer.
Per oltre sei mesi l’ho nutrito, gli ho fatto la doccia, l’ho vestito, gli ho tenuto compagnia, gli ho pulito il sedere e l’ho portato a spasso. Ho anche tenuto sotto controllo i suoi momenti di “pazzia”, come quando ha cercato di colpirmi e mi ha spinto fuori di casa, per poi chiudermi fuori e restare alla finestra a ridere in modo maniacale. (Oh sì. Ah ah ah!)
Mi sono presa cura di lui perché nel colloquio iniziale sua moglie mi era molto piaciuta. Con le occhiaie scure, era completamente esausta per doversi prendere cura di lui tutti i giorni, sette giorni su sette. Però… quanto amore dimostrava per suo marito; con che tenerezza lo guardava! Lui non aveva idea di chi lei fosse, ma lei non batteva ciglio. Volevo aiutarla, così sono saltata sulla barca.
Quel periodo mi ha insegnato molto. Ero così tesa in quel periodo che non sopportavo di essere toccata. Ma a volte questo vecchio poteva essere calmato soltanto tenendogli la mano. Dovevo tenergli la mano, trovare un punto calmo dentro di me e comunicare quell’energia; soltanto allora riusciva a placare l’agitazione che l’aveva colpito.
Lo osservavo per ore mentre guardava fuori dalla finestra. Vedeva cose che io non vedevo. Mi chiedevo che cosa fossero. Mi chiedevo se i suoi occhiali fossero magici, se potesse vedere altri mondi.
Si potrebbe dire che soffriva, ma anche se non lo saprò mai con certezza, dubito che fosse così. La sua mente era quasi totalmente da un’altra parte, ma in genere sembrava felice e in buona salute.
Le persone che in realtà avrebbero dovuto soffrire in questa situazione erano i suoi familiari. I suoi molti figli, la sua moglie vivace. Ma soffrire o no era una scelta loro — e avevano scelto di non farlo. Avevano scelto consapevolmente di accettare la sua malattia senza problemi; di imparare e di crescere come unità familiare; di creare legami ancora più stretti; di chiedere aiuto quando era necessario (e qua entro io) e di formare una rete di semplice amore per avvolgere quest’uomo che significava tanto per loro.
L’Alzheimer era una tragedia, in quanto aveva tolto quest’uomo alla sua famiglia, mentre era ancora vivo. Era un dono, in quanto aveva dato loro l’opportunità di crescere — in spirito, come famiglia — come non avrebbero mai potuto fare altrimenti. Erano persone splendide.
Mia figlia ha un cromosoma in più [sindrome Down]. Molti dicono che è malata, che ne soffre. Non so se è così. Non sembra che lo sia. ma cosa ne posso sapere io?
Mi va di pensare che sia uno spirito anticonformista che voleva sperimentare il mondo da una prospettiva diversa. Mi va di pensare che mi stia costringendo a capire un amore incondizionato. Questa bambina non ha mai rispettato gli schemi, nessuno schema. La natura stessa della sindrome di Down vuol dire che non sai quel che succederà dopo.
Devo amarla così com’è. In questo istante. Comunque possa essere il futuro, man mano che si svolge.
Penso che sia una lezione che vale la pena d’imparare. —Meriah1
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Praticare lode e gratitudine in circostanze difficili fa entrare lo Spirito e la potenza del Signore nella situazione. Ispira noi e le persone che ci stanno intorno. Ci aiuta a vedere le cose da una prospettiva positiva. Ci dà fede — nel Signore e anche in mezzo a circostanze negative — e la fede è la vittoria. La preghiera può cambiare le situazioni, ovviamente, ma in quelle peggiori spesso è difficile avere immediatamente la fede necessaria per pregare, perché la tendenza naturale è di sentirsi tristi, sgomenti o scoraggiati. La lode, al contrario, contrasta le tendenze negative e riempie lo spirito — e la nostra reazione alle circostanze — di fede, fiducia nel Signore ed energia spirituale positiva. —Maria Fontaine2
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Ci saranno sempre difficoltà nella vita. Le circostanze non saranno mai perfette, finché sarete sulla terra, rivestiti di un corpo umano; quindi a volte avrete la tentazione di aver paura e di preoccuparvi. Comunque, il modo di superare queste cose è di tenere lo sguardo fisso su di Me — di concentrarvi sulla luce.
Concentrarvi sulla luce vuol dire distogliere lo sguardo dalle pozzanghere fangose delle delusioni, delle paure o delle situazioni difficili, per rivolgerlo alla fontana brillante e zampillante della mia prospettiva positiva. Invece di fare smorfie davanti al fango, voi venite ad ammirare la mia fontana spettacolare. Osservate i colori splendenti che salgono e ricadono. Mettete le mani a coppa e bevete quelle acque rinfrescanti. Vi togliete le scarpe e saltate nell’acqua gorgogliante, spruzzandola e bevendola.
E continuate a tenere gli occhi su di Me, ricordandovi che sono in controllo; bevete e assorbite le mie promesse leggendole e meditando su di esse; sguazzate allegramente nella mia presenza, lodandomi nonostante quello che vi circonda. Questo è quel che vuol dire concentrarsi sulla luce! —Gesù, in profezia3
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C’è un lato positivo in ogni cosa. In ogni persona, in ogni situazione c’è qualcosa di buono. La maggior parte delle volte non è molto evidente. Dobbiamo cercarlo. E a volte dobbiamo fare uno sforzo per vederlo. Il mio vecchio io era contento di star seduto a guardarsi intorno. Se vedevo qualcosa di negativo, mi accontentavo di quella sensazione. Non volevo fare sforzi per guardare o pensare troppo al bene. Trovavo molto, ma molto più facile stare lì seduto e accettare quello che vedevo (che di solito era la parte peggiore).
Adesso, quando mi trovo di fronte a una situazione difficile o impegnativa, penso: “Cos’ha di buono?” Per terribile che possa sembrare una situazione, ci trovo sempre qualcosa di buono, se mi prendo il tempo di pensarci. Tutto quanto, buono e cattivo, è un’esperienza di apprendimento, quindi come minimo si può imparare qualcosa dalle cattive esperienze. Di solito, comunque, ci si può trovare qualcosa di più. Se si prende veramente il tempo di guardare, di solito si trova qualcosa di buono, qualcosa di veramente positivo, in ogni persona e in ogni situazione. —Dani4
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La scoperta più grande della mia generazione è che un essere umano può alterare la propria vita cambiando il proprio atteggiamento nei suoi confronti. —William James
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Scegliere un atteggiamento positivo richiede un procedimento particolare. Non lo si fa una volta e basta, aspettandosi che tutto sia perfetto da quel momento in poi. Avremo ancora contrattempi, ritardi, incidenti, frustrazioni, discussioni, spossatezza e paura. Il segreto sta in come scegliamo di reagire a queste esperienze. Vogliamo lasciare che ci rovinino la giornata, oppure scegliamo di riprenderci e vedere di nuovo il futuro con speranza? Abbiamo il potere di scegliere. […]
Scegliendo ogni giorno un atteggiamento positivo, non facciamo che attirare altre esperienze positive e ridurre la possibilità di averne di negative. Forse avrete notato che ogni esperienza spesso determina la qualità di quella successiva, causando una reazione a catena nella nostra vita. Se una piccola cosa va male, può far sballare i nostri piani per il resto della giornata. In questo contesto, è facile vedere il potere che può avere un atteggiamento positivo. Invece di lasciare che qualche cosetta ci rovini la giornata, dovremmo essere in grado di ignorarla e continuare senza impicci. —Anonimo5
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Un cuore allegro è una buona medicina. —Proverbi 17,22 6
1 www.mamapedia.com/voices/the-choice-to-suffer.
2 Pubblicato originariamente nel febbraio 2007.
3 Pubblicato originariamente nell’agosto 2008.
4 www.positivelypresent.com/2010/03/train-yourself-to-be-positive.html.
5 http://www.wingsfortheheart.com/consciously-choosing-a-positive-attitude.htm.
6 LND.
Titolo originale: Choosing the Positive
Pubblicato originariamente sull'Ancora in Inglese il 23 Luglio 2013.
Letto in Inglese da Irene Quiti Vera.
Musica di Michael Dooley.
versione italiana affissa il 30 Settembre 2013;
statistiche: 1.258 parole; 6.634 caratteri
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