Ritenere tutto una perdita
Compilazione
“Il savio non si glori della sua sapienza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza. Ma chi si gloria si glori di questo: di aver senno e di conoscere me”. —Geremia 9,23-24
Se c’era un ebreo che aveva qualche motivo per vantarsi di avere il miglior curriculum in termini di storia familiare, educazione e occupazione, dovremmo dire che si trattava di Paolo. Circonciso l’ottavo giorno, della tribù di Beniamino, un ebreo degli ebrei. Anche se era vissuto a Tarso e a Seleucia, era stato educato sotto Gamaliele, un famoso insegnante ebreo dei suoi tempi, ed era diventato esperto nella lingua e nelle scritture ebraiche. Aveva studiato la legge ed era un fariseo dei farisei di grande zelo che aveva perseguitato la chiesa cristiana.
Dopo aver affermato le sue qualità, Paolo ci dice: “Ma le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo. Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo”.1 Vediamo che una parola che Paolo ripete in questo versetto è “perdita”. Solennemente, considera tutte le sue credenziali e qualifiche una perdita e tanta spazzatura.
Paolo rinunciò a tutto “per guadagnare Cristo, e per essere trovato in lui, avendo non già la [propria] giustizia che deriva dalla legge”.2 L’impressionante curriculum di Paolo era un catalogo della sua giustizia, ma la giustizia che deriva da Dio non ha niente a che fare con quello. Paolo ci ricorda che la nostra giustizia deriva “dalla fede di Cristo”: giustizia che proviene da Dio mediante la fede.3 Non è una giustizia prodotta, ma ricevuta.
Se il nostro rapporto con Dio si basasse su quello che facciamo, alcuni di noi avrebbero un vantaggio sugli altri perché sono più disciplinati e sicuri di sé; ma la cosa meravigliosa è che più siamo consapevoli della nostra debolezza e meno siamo sicuri di noi stessi, più è probabile che riporremo la nostra fiducia esclusivamente in Dio e diremo: “Non è quello che io faccio per Te, ma quello che Tu fai per me”.
Per impressionante che sia il nostro curriculum, la nostra giustizia non deriva da ciò che facciamo per Dio. […] Quando smettiamo di cercare di giustificarci con le qualità che abbiamo e cominciamo a credere per fede che la nostra giustizia deriva da Gesù, anche se riteniamo che tutto ciò che abbiamo nella vita sia solo una perdita, abbiamo ottenuto il tesoro più prezioso: essere trovati in Lui. —Brett McBride
Il tesoro che trasforma i tesori in spazzatura
Paolo […] non si limita a dire che in confronto a Cristo i risultati ottenuti seguendo la legge sono spazzatura. Dice che le cose superiori ai conseguimenti morali e religiosi sono (1) conoscere Cristo, (2) guadagnare Cristo e (3) essere trovati in Cristo.
1. Conoscere Cristo. “Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore”.4 Qui “conoscenza” non è solo il fatto di sapere che Gesù è Signore. È il tipo di conoscenza che suggerisce la frase successiva “mio Signore”. Lui conosce il supremo Signore dell’universo5 come suo Signore. Così qui vediamo due aspetti della passione di Paolo per Gesù. Uno è che conosce in modo razionale e relazionale la persona più stupenda dell’universo: la mente e il cuore di Paolo sono pieni di Cristo. L’altro è che lui appartiene a Cristo come soggetto al Signore che tutto governa e tutto protegge. È meglio che essere la persona più importante del gruppo.
2. Guadagnare Cristo. “Per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo”.6 “Guadagnare” significa ottenere tutto quello che Cristo ha per noi in cielo, non solo sulla terra. Paolo aveva già detto: “Il vivere è Cristo, e il morire guadagno”,7 perché “partire ed essere con Cristo è di gran lunga migliore”.8 […] Perciò è chiaro che parte di ciò che rende i successi umani un mucchio di spazzatura in confronto a Cristo è che presto (e molto presto!) andrà a incontrare e conoscere il re – in maniera molto più piena, intima, stupefacente e soddisfacente di quanto lo abbia mai conosciuto qui. E ha conosciuto così bene Cristo qui che il verdetto di spazzatura è stato reso soltanto in base a quella conoscenza.
3. Essere trovato in Cristo. “… per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede”.9 Paolo era meravigliato dal fatto che “in Cristo” – cioè unito a Cristo solo per fede – possedeva una giustizia infinitamente superiore a qualsiasi cosa tutti i suoi conseguimenti legali avrebbero potuto dargli. Paolo sapeva di aver bisogno di una vita giusta per essere accettato da Dio e godere di tutte le glorie di Cristo per l’eternità. Non aveva una giustizia del genere per conto suo. Aveva bisogno del dono della giustizia da parte di Dio. Dio gliela diede in Cristo.
Cristo era quindi sia il tesoro che lui desiderava sia la persona che gli dava il diritto di avere quel tesoro. […] Solo Cristo è il motivo per essere accettati da Dio e l’oggetto dei desideri del nostro cuore. È la nostra giustizia e la nostra ricompensa. In confronto a Lui (conoscendolo, guadagnandolo ed essendo trovati in Lui), tutto il resto è spazzatura. —John Piper10
Le cose eterne che contano davvero
La nostra vera cittadinanza non è sulla terra. La Parola di Dio dice: “Le cose che mi erano guadagno, le ho ritenute una perdita per Cristo”. Paolo diceva che tutte le cose non erano soltanto niente, ma le riteneva una perdita. Non valevano niente in confronto a ciò che aveva ricevuto in Gesù Cristo il Signore. “Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo […] per conoscere lui, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte”.11
Poi prosegue dicendo: “La nostra cittadinanza infatti è nei cieli”.12 L’atteggiamento che dobbiamo avere, come cittadini del cielo, è di essere distaccati da questo mondo, non attaccati a esso. Non essere conformi a questo mondo, anche se sotto molti aspetti possiamo essere bene informati al riguardo, ma essere trasformati vivendo nelle cose che sono eterne, alla presenza di Gesù Cristo il Signore, vivendo nella sua Parola.13
Dobbiamo essere pienamente consapevoli che viviamo per l’eternità e non per il momento; e che la nostra cittadinanza celeste non può essere messa in secondo piano. Non è mai esistito un giorno in cui le questioni spirituali potessero essere messe facilmente in secondo piano e le cose temporali consumare i nostri pensieri e le nostre energie. Non possiamo dedicarci sconsideratamente alle cose temporali, perché verremmo sconfitti mentalmente e spiritualmente da tutto il trambusto che ci circonda.
Se solo potessimo vedere gli avvenimenti della vita alla luce dei risultati finali a cui portano, che cambiamento ci sarebbe nella nostra esistenza e nel nostro senso dei valori! Dio ci aiuti a mantenere una chiara prospettiva divina e a non lasciarci diventare così occupati dalle cose temporali da avere poco tempo per quelle eterne.
In Colossesi la Parola di Dio dice: “Voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio” e “abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra”.14 Ebrei 13,14 poi afferma: “Non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura”.
Riesci ad avere fiducia che nel Signore Gesù Cristo potrai ricevere una ricarica della sua forza, della sua potenza e della sua saggezza per svolgere un ruolo attivo al suo servizio e negli affari del regno dei cieli, in cui hai la tua vera cittadinanza? —Virginia Brandt Berg
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 23 febbraio 2021.
1 Filippesi 3,7–8.
2 Filippesi 3,8–9.
3 Filippesi 3,9.
4 Filippesi 3,8.
5 Vedi Filippesi 2,9–11.
6 Filippesi 3,8.
7 Filippesi 1,21.
8 Filippesi 1,23.
9 Filippesi 3,9.
10 https://www.desiringgod.org/articles/the-treasure-that-turns-treasures-to-garbage.
11 Filippesi 3,8–10.
12 Filippesi 3,20.
13 Romans 12,2.
14 Colossesi 3,3.2.
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