Ricordare la bontà di Dio
Compilazione
“Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello ch’è in me, benedica il suo santo nome. Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni”. —Salmi 103:1-4
Anche se Dio non ci dimentica né ci abbandona, a volte noi ci sentiamo dimenticati. Non è che Dio sia distante; è solo che a volte ci sentiamo come se lo fosse. Non è che Dio sia occupato; è solo che le nostre difficoltà ci fanno sentire come se stessimo affrontando il mondo da soli. La cosa sorprendente è che ci è concesso di parlarne onestamente.
“Fino a quando, o Signore, mi dimenticherai?” — si lamentò Davide. “Fino a quando avrò l’ansia nell’anima e l’affanno nel cuore tutto il giorno? Fino a quando s’innalzerà il nemico su di me?” (Salmi 13:1-2).
Abbiamo il permesso, anzi l’invito, di dire a Dio come ci sentiamo veramente. Questa è la bellezza dei nostri lamenti: sono parole reali, senza tagli e senza filtri, che permettono a Dio di venirci incontro lì dove siamo. Quando ci sentiamo abbandonati o trascurati, possiamo esprimerlo apertamente. Possiamo anche ricordare a Dio le promesse che ci ha fatto. Possiamo ripetergli le cose che ci ha detto.
L’idea di ricordare qualcosa a Dio può sembrare strana; dopotutto Lui è Dio e non si dimentica le cose che ci ha detto. Ma ricordare a Dio le promesse che ci ha fatto aiuta noi a ricordarle e ci assicura che possiamo fidarci che le manterrà. […]
Mosè ricordò agli Israeliti la provvidenza divina durante i quarant’anni del loro peregrinare nel deserto, così che potessero aggrapparsi alla speranza nel presente. (Deuteronomio 8:2.) Durante l’ultima cena, alla vigilia della sua crocifissione, Gesù disse ai suoi discepoli di mantenere l’abitudine di ricordare: “Dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: ‘Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me’” (1 Corinzi 11:24). […]
Ricordare è uno strumento efficace per riaccendere la nostra fede. Quando speriamo in Lui, Lui rinnova efficacemente in noi la forza necessaria a perseverare (Isaia 40:31.) Per di più, l’abitudine di ricordare porta il nostro cuore a ringraziare per il passato e a sperare per il futuro. […]
Questo tipo di ricordo non serve a Dio, ma a noi. Ci aiuterà a non dimenticare che il nostro Dio mantiene i patti. È come se Dio ci invitasse a ricordargli le sue promesse, anche se in fondo sa che siamo noi quelli che ne trarranno vantaggio. Quando glielo ricordiamo, ci ricordiamo di Lui per la persona che veramente è. […]
Le promesse di Dio sono energizzanti; ci danno coraggio e il coraggio ci aiuta a muoverci per fare quello che va fatto. […] Avanti, ricordalo a Dio! Mentre lo fai, ricorda il suo amore per te e rinnovati. Lui è la tua forza, anche mentre aspetti e speri. —Esther Fleece Allen1
Ricordalo a te stesso
Una delle caratteristiche dei salmi preferiti da tante persone è la loro cruda verità. In essi puoi trovare gli alti e bassi delle emozioni umane che meglio calzano i tuoi sentimenti. Quello che mi piace di quelle parole è il modo in cui il Salmista permette ai suoi sentimenti di farlo avvicinare a Dio, mai di allontanarlo da Lui.
È nel salmo 13 che questo mi ha colpito per la prima volta. Quando leggi i pr>Isaia 40:31imi quattro versetti, vedi Davide che si lamenta per la sua situazione: “Fino a quando, o Signore, mi dimenticherai? Ti sei nascosto da me? Mi hai dimenticato? Non t’importa che il mio nemico mi stia battendo?” Si avverte subito il sincero approccio di Davide a Dio. Non ha problemi a esprimere i suoi sentimenti.
Nella mia Bibbia devo girare una pagina per arrivare ai due versetti successivi: “Ma io confido in Te. Il mio cuore esulta per Te. Canterò, perché Tu sei buono con me”.
La prima volta che l’ho letto ho dovuto controllare di non aver saltato una pagina. Cos’è successo? Da dove è arrivato questo cambiamento di direzione improvviso? Dio ha risposto? Tutto si è risolto bene? Sembra che niente sia cambiato, tranne che Davide ha deciso di confidare in Dio invece che nella sua situazione. Certo, mi sento uno schifo, ma so che Dio è buono.
Spesso è quello che dobbiamo fare. Dobbiamo scegliere di credere che Dio è buono nonostante tutte le nostre circostanze, così da poter esultare nella sua bontà anche quando le cose sembrano andare male. Nella canzone “Loves Come Down”, di Bryan Johnson, c’è un verso che dice: “Canto per ricordare alla mia anima che sono tuo”. […]
Dobbiamo ricordare a noi stessi che Dio è degno di fiducia, che è buono, che è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. Riesamina la bontà di Dio nella tua vita. Dio è buono. —Kevin Shorter2
Pensieri sul Giorno del Ringraziamento
Il Giorno del Ringraziamento è una festa per lo più nordamericana, ma dal 1951 è celebrata anche in Italia, in novembre. Sarebbe bello, però, se tutto il mondo designasse una giornata speciale per riflettere sulla bontà divina e ringraziare Dio. Il nostro Creatore ha fatto tantissimi doni all’umanità. Ci ha fatto dono della vita e di un mondo meraviglioso in cui vivere, pieno di un’infinita varietà di cose ed esperienze belle. Come dice la Bibbia, Dio ha fatto ogni cosa bella nel suo tempo e per i suoi propositi. (Ecclesiaste 3:11.)
Ci ha dato l’affetto della nostra famiglia e dei nostri amici e ogni gioia che proviamo. Non solo ci ha fatto dono della vita così come la conosciamo, ma ha promesso che la nostra anima vivrà anche dopo questa esistenza terrena. Ci offre un futuro eterno mediante suo Figlio Gesù Cristo.
La Bibbia dice: “In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio” e ci invita a entrare alla presenza di Dio con lode e ringraziamenti. (1 Tessalonicesi 5:18; Salmi 100:4.) Quando ti fermi a pensare a tutto ciò che Dio ti ha dato, non ti viene voglia di esprimere la tua gratitudine?
Forse però ti chiedi come dovresti ringraziarlo. Magari non sai come esprimere la tua gratitudine a parole, o non ritieni che le tue parole siano abbastanza eloquenti. Fatti coraggio. Dio non richiede espressioni di gratitudine elaborate e perfettamente articolate. Prova piacere nell’ascoltare i ringraziamenti che vengono dal cuore; non importa che le parole siano tante o poche, nobili o semplici, fluenti o esitanti. Dio vede la lode che c’è nel tuo cuore e la traduce in poesie liriche composte su belle melodie. —Maria Fontaine
Inizia la preghiera ricordando
“Io celebrerò il Signore con tutto il mio cuore, narrerò tutte le tue meraviglie”. —Salmi 9:1
Mi sono ritrovata spesso a iniziare le mie preghiere con dei mormorii nel cuore, invece di lodi. Recentemente questo mi ha veramente turbato. In Matteo 15 possiamo vedere che “ciò che esce dalla bocca viene dal cuore”. Questo ha suscitato in me la convinzione che le parole che escono più spesso dalla mia bocca all’inizio e alla fine del giorno non sono lodi. Il mio cuore non trabocca di gratitudine, ma di richieste.
Ho sempre amato il salmo 9. È una bella parte delle Scritture e dà al mio cuore l’atteggiamento giusto. Inizia subito a ricordare di ringraziare Dio e ricontare tutte le meravigliose opere di Dio. […]
È una cosa davvero vitale per il nostro cammino con il Signore. Dovremmo desiderare di lodare il nostro potente Dio, Colui che è onnisciente, onnipotente ed eterno; che ha spostato montagne, ha aperto strade e ci è venuto incontro nelle valli più buie dei nostri giorni; che ha portato generazioni di credenti ad amarlo sempre di più.
Ho cominciato a ringraziare deliberatamente Dio per chi Lui è e per ciò che ha già fatto, prima di chiedergli di fare altro per me. Voglio lodarlo per tutte le cose meravigliose che ha fatto nella mia vita. Non voglio dimenticare ciò che ha fatto per me.
Tu ed io sappiamo entrambi che il nostro Padre Celeste conosce i nostri cuori. Conosce i nostri desideri e bisogni, le nostre richieste e difficoltà. Quando però iniziamo la preghiera con una lode che esce dal cuore, possiamo vedere quanto Lui è grande. Dio è Dio. Io no. Dio non è lì perché gli chiediamo delle cose. Dio desidera che abbiamo un rapporto personale con Lui. Un rapporto che riconosce che Lui è sufficiente e io no. Che Lui è perfetto e io no. E infine un rapporto in cui riconosco che Lui ha amato me prima ancora che io amassi Lui.
È una buona notizia per te e per me: Dio ci ama così tanto da suscitare nei nostri cuori la convinzione di ricordare quanto Lui è buono, di ricordare quanto ci ama, quanto ha fatto per noi, di ricordare che ha mandato il suo unico Figlio a pagare il prezzo supremo per la nostra ricompensa eterna. —Chelsey DeMatties3
Una lode per il giorno
Signore, innalzo a te il mio cuore, la mia mente e il mio spirito, in preghiera, lode e ringraziamento. Sei Tu che ci dai tutte le cose buone; Tu sei per me tutte le cose buone.
Sei il mio Creatore, mio Padre, la fonte della vita e della forza. Fai sorgere il sole, fai brillare la luce e fai scendere la notte. Mi tieni tra le tue braccia. Mi consoli quando sono triste. Mi scaldi con il tuo amore. Mi proteggi, mi difendi e provvedi ai miei bisogni.
La pace, la soddisfazione e ogni benedizione vengono dalle tue mani. Ti lodo, ti onoro e ti ringrazio. Amen.
Pubblicato originariamente sull’Ancora in inglese il 24 novembre 2022.
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