Reclusi
Virginia Brandt Berg
Ho pensato ai tanti reclusi e alle persone che giacciono nei letti d'ospedale. Penso spesso a loro perché ho trascorso anni nel "mondo dei reclusi". Forse è per questo che le seguenti parole di Martha Snell Nicholson mi stanno così a cuore.
Lunghe file di letti.
In ognuno un corpo straziato dal dolore.
Volti pallidi disegnati dall'angoscia
o spenti dall'apatia e dalla stanchezza.
A volte madri anziane dai capelli bianchi,
in procinto di lasciare questo mondo.
Una con un viso dolce e capelli soffici come la neve
giace inconscia sul suo letto stretto.
Suo marito, grigio e curvo, è in piedi al suo fianco
immerso in un dolore impotente e confuso.
Mi sembra che certamente
lei debba alzarsi e confortarlo,
come ha fatto tante volte in passato.
Il giro quotidiano continua
nell’ospedale, ai raggi X e in chirurgia.
Ma a volte una risata improvvisa corre
come argento vivo nella stanza.
È qui che spesso gli estranei sentono
i loro cuori avvicinarsi
in un comune legame di sofferenza.
Lunghe file di letti,
in ognuno un'anima, comprata col sangue.
Accanto al mio letto, su un supporto,
poggia una borsa di sangue rosso rubino,
e attraverso un tubo scorrono le gocce preziose.
Ma qui, sdraiato, penso a Colui
che diede il suo sangue prezioso per me,
E con il sangue
mi dà la vita eterna
e una casa oltre le stelle più lontane,
dove vivrò per sempre
con il mio benedetto Signore e Re.
Lui riempie le mie mani di tesori,
il mio cuore di gioia indicibile
e di una gloria che la mia lingua incerta non può descrivere.
Mi dà angeli che vegliano su di me
e mi dà le sue vesti di giustizia da indossare.
E tutte le sue ricchezze sono mie,
perché sono coerede con Cristo Signore.
Guardo le lunghe file di letti
e desidero condividere il mio tesoro con tutti.
Lunghe, lunghe file di letti.
Nelle lunghe ore penose della notte
non prendo sonno, perché devo pregare.
O Gesù Cristo, la tua passione e il tuo dolore pulsano
in questa stanza tranquilla, illuminata dalla luna.
Il tuo sangue è stato versato per tutti questi dormienti;
Il tuo amore li protegge sotto le sue ali.
Ti vedo passare di letto in letto
con le mani tese,
e sento la tua voce dire:
"Venite a me e vi darò riposo".
"Io sono la via, la verità, la vita".
Eppure dormono,
quelli che l'ala della morte ha sfiorato.
Vedo vagamente volti bianchi sui cuscini,
e il mio cuore è straziato dal dolore
perché non conoscono quel visitatore celeste.
Con il mattino si sveglieranno,
alcuni di loro ignari che Lui è stato qui,
né vedranno le sue impronte sul pavimento,
né sentiranno la sua voce risuonare nell'aria.
Oh, grande Medico, ascolta la mia accorata preghiera
e mostrami come far conoscere la tua presenza,
far sì che il tuo volto benedetto diventi visibile e caro
a quelli che giacciono in queste lunghe file di letti.
—Adattato da “In a Hospital Ward,” by M. S. Nicholson (1898–1953)
Prego di poter avere delle parole di incoraggiamento che possano risvegliare la vostra fede e aiutarvi a raggiungere e toccare Gesù. Penso che il meglio che io posso fare sia condividere dei versetti della sua Parola che rinnoveranno in voi il coraggio e ripristineranno le speranze appassite.
Luca, capitolo 4, racconta di quando Gesù entrò nella sinagoga durante il Sabato e si alzò per leggere: "E gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto: ‘Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l'anno accettevole del Signore’” (Luca 4:17-19).
Quindi, se il vostro cuore è spezzato, se siete feriti, se siete legati, in questi versetti, Cristo si offre a voi come un grande liberatore. So per esperienza personale come Lui può liberarci! E ci sono molti altri versetti meravigliosi.
“Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire i malati. Ed essi, partiti, andavano di villaggio in villaggio, evangelizzando e operando guarigioni dappertutto” (Luca 9:2, 6).
“Ecco, io sono il SIGNORE, Dio di ogni carne; c'è forse qualcosa di troppo difficile per me?” (Geremia 32:27).
“Ma per voi che temete il mio nome, sorgerà il sole della giustizia con la guarigione nelle sue ali” (Malachia 4:2).
“‘Coraggio, figliola; la tua fede ti ha guarita’. Da quell'ora la donna fu guarita” (Matteo 9:22).
“Sì, io ti ridarò salute e ti guarirò dalle tue ferite” (Geremia 30:17).
“‘Donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi’. E da quel momento sua figlia fu guarita” (Matteo 15:28).
“Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie” (Matteo 8:17).
“Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità” (Matteo 9:35).
“Ricordati della parola data al tuo servo, con la quale mi hai fatto sperare. Questo mi è di conforto nell'afflizione: che la tua parola mi fa vivere.” (Salmi 119:49-50).
Ecco alcune parole per concludere:
Quando le tempeste arriveranno (e sì, arriveranno)
fate come i suoi discepoli di tanto tempo fa,
perché Egli è lo stesso ieri, oggi e in eterno.
Non abbandonate la nave, ma invocate Lui.
Egli dice: "Invocami e ti risponderò,
ti annuncerò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci" (Geremia 33:3).
Rimanete sulla barca. Non abbandonate la nave!
Sono spaventose le tempeste della vita in questi giorni,
ma con il Pilota a bordo, non dobbiamo aver paura.
—Da "Non abbandonate la nave", di Martha Snell Nicholson
La Parola di Dio dice: "Sia ringraziato Dio, il quale ci fa sempre trionfare in Cristo" (2 Corinzi 2:14). La preghiera cambia le cose, amico mio.
Trascrizione di una puntata della trasmissione radiofonica Meditation Moments. Adattata e pubblicata sull’Ancora in inglese l’11 agosto 2025.