La Pasqua: rinnovamento, rigenerazione, ricreazione
Peter Amsterdam
La Pasqua è il giorno in cui i cristiani celebrano l’avvenimento più significativo nella storia dell’umanità: la resurrezione dell’uomo-Dio crocifisso, Gesù Cristo. È un avvenimento che cambiò per sempre il corso dell’umanità. Quello fu il primo giorno della nuova creazione di Dio.
Dio creò tutte le cose, compreso l’uomo, e quando ebbe finito guardò tutto quello che aveva creato ed era “molto buono”.1 La sua creazione originale molto buona, comunque, cambiò con l’avvento del peccato. Quando Adamo scelse di andare contro la volontà divina, il peccato entrò nel mondo creato da Dio e l’umanità conobbe malattia, decadimento e morte. Da quel momento in poi, le persone tornano alla polvere da cui sono state tratte.2 Adamo, il primo uomo, portò il peccato e la morte nel mondo e la creazione di Dio ne ha sofferto gli effetti fin da allora.
Arriviamo al tempo della vita di Gesù sulla terra. Dio Figlio, la Parola di Dio, entrò a far parte dell’umanità nascendo da Maria e da Dio, senza un padre umano.3 Era pienamente Dio e pienamente uomo, era l’uomo-Dio. La sua missione era sconfiggere il peccato e la morte che erano entrati nell’umanità a causa di Adamo. Condusse una vita senza peccato, fu condannato e giustiziato come un criminale e sepolto in una tomba. Tre giorni dopo ritornò in vita! Risorse!
La sua resurrezione fu la prima fase della nuova creazione di Dio. Il corpo di Gesù era cambiato e non risentiva più degli effetti della prima creazione: il peccato e la morte. Dio aveva creato un nuovo tipo di esistenza umana — un corpo umano risuscitato e trasformato per la potenza divina in un corpo non più soggetto a morte, decadimento e decomposizione.
Non era mai successa una cosa del genere in tutta la storia dell’uomo! Ma succederà di nuovo per tutti quelli che credono in Gesù, perché i credenti risorgeranno con i loro corpi nuovi al momento del ritorno di Gesù (o saranno cambiati in un batter d’occhio se saranno vivi in quel momento). Questo segnerà la seconda fase della nuova creazione.4
Il corpo risorto di Gesù non soffriva più gli effetti della tortura a cui Egli era stato soggetto: la schiena lacerata dalle sferzate, il capo coperto di sangue dalla corona di spine, la mani, i piedi e il fianco forati. Non era più coperto di lividi, né esausto per tutto ciò che aveva patito nei giorni precedenti, ma era sano e pieno di vita.
Il suo corpo risorto non era uno spirito; era fisico, fatto di carne e di ossa, e i suoi discepoli lo toccarono. Lui insegnò loro,5 camminò con loro,6 cucinò per loro7 e mangiò con loro.8 In un’occasione fu presente davanti a cinquecento di loro.9 Dopo quaranta giorni, 10 salì fisicamente in cielo,11 dove il suo nuovo corpo siede alla destra di Dio.12
Come cristiani e come parte della nuova creazione divina, possiamo guardare con speranza al momento in cui, al suo ritorno, Gesù risusciterà i nostri corpi dalla morte! Riceveremo i nostri corpi risorti simili al suo. L’apostolo Paolo parla dei corpi risuscitati dalla morte come di un seme che viene piantato e da cui nasce una pianta completa. La pianta è una continuazione del seme, ma è diversa da esso. Poi prosegue spiegando che questi corpi nuovi saranno imperituri e sorgeranno in gloria e potenza come corpi spirituali. Essere imperituri significa niente invecchiamento né malattia né stanchezza; avremo corpi che rimarranno eternamente giovani e sani. I nostri corpi non avranno le debolezze che hanno adesso, ma avranno tutta la potenza che il corpo umano doveva avere. Non saranno influenzati dal peccato e dalla caduta della natura umana come il corpo naturale d’oggi.13 Come ha scritto un autore: In questi corpi della risurrezione vedremo chiaramente l’umanità come Dio voleva che fosse.14
La nuova creazione di Dio non terminerà con la risurrezione dei nostri corpi, ma continuerà ben oltre. La terza fase comprenderà anche il rinnovamento di tutta la creazione. Quando Adamo peccò, Dio maledisse il terreno. Il mondo non fu più il posto sublime che Dio aveva creato. Il peccato produsse un cambiamento; ma grazie alla morte e alla risurrezione di Cristo, e alla sua vittoria contro il peccato e la morte, Dio rinnoverà il mondo intero.15
Quando Gesù morì sulla croce, giustiziato come un criminale, agli occhi del popolo ebraico Egli divenne un messia fallito, perché aveva promesso il regno e la cosa non s’era avverata. Tre giorni dopo, però, quando risuscitò dai morti, quel quadro cambiò completamente. La verità del suo ruolo di Messia era ovvio a chi voleva accettarlo. Completò la sua missione prendendo su di Sé i nostri peccati, riconciliandoci così con Dio. Questa missione richiedeva la sua morte, ma quando ciò avvenne Dio lo risuscitò dai morti, dimostrando così al mondo la sua approvazione per ciò che Gesù aveva fatto.16
Dopo altri quaranta giorni sulla terra, Gesù ascese al cielo; dopo altri dieci giorni fu inviata nel mondo una nuova dinamica: lo Spirito Santo. Dopo la sua ascensione, Gesù mandò “la promessa del Padre”, che era lo Spirito Santo, a dimorare nei credenti.17
Quando uno riceve Gesù come suo salvatore, entra a far parte di una nuova creazione e ciò permette allo Spirito di Dio di dimorare in lui. L’opera dello Spirito Santo nella vita dei credenti è una continuazione della prima fase della nuova creazione che iniziò con la risurrezione di Gesù. L’effetto della salvezza e della dimora dello Spirito Santo nell’umanità si esprime nella rinascita, nel rinnovamento e nella rigenerazione della vita dei credenti. La rinascita si riferisce al nascere dallo spirito in contrapposizione al nascere dalla carne. Il rinnovamento è un cambiamento completo del credente, in meglio. La rigenerazione è il prodotto di una nuova vita consacrata a Dio, un cambiamento radicale della mente.18,19
Poiché parte della nuova creazione, lo Spirito di Dio ci rinnova regolarmente, ci cambia, ci aiuta a indossare la mente di Cristo, mentre sviluppiamo e riflettiamo alcune delle caratteristiche divine, crescendo in amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine e autocontrollo. Quando permettiamo allo Spirito Santo di guidarci, cresciamo e maturiamo continuamente nella nostra vita spirituale; ci rinnoviamo e diventiamo più simili a Cristo. Questo fa parte del processo della nuova creazione dentro di noi, mentre veniamo gradualmente trasformati dallo Spirito.20
Celebrare la risurrezione di Gesù vuol dire celebrare la novità della vita, una vita nuova. La Pasqua è la celebrazione di uno dei dogmi più importanti della nostra fede; è una celebrazione del processo continuo della nuova creazione di Dio, mentre aspettiamo che giunga al suo apice.21
Abbiamo molto da festeggiare: che oggi viviamo con la presenza in noi dello Spirito Santo che ci aiuta, ci guida e ci rinnova; che facciamo parte della sua nuova creazione; che vivremo eternamente nei nostri corpi nuovi, con una salute perfetta e senza segni d’invecchiamento, senza malattie né infermità; e che abbiamo l’onore e il privilegio di condividere con gli altri queste notizie meravigliose. Poiché questa è la buona notizia del Vangelo: l’amore che Dio ha per ogni individuo, l’offerta della vita eterna, della risurrezione dei morti, di essere una creatura nuova in Cristo Gesù oggi e far parte della nuova creazione completa per l’eternità.
Il nostro mandato è di invitare più gente possibile a diventare creature nuove, farle entrare attraverso le porte della salvezza, introducendole in un nuovo mondo meraviglioso adesso e un’eternità di felicità nel futuro. Mentre passiamo per le vie e lungo le siepi della vita, come portatori di questo invito, voglia il cielo che la bellezza del dono di Dio in Gesù ci spinga a condividerla, insieme a tutte le sue bellezze, con tutti quelli che possiamo. Buona Pasqua!
Pubblicato originariamente in inglese nell’aprile 2012.
Adattato e ripubblicato il 18 aprile 2019.
1 Genesi 1,31.
2 Genesi 3,19.
3 Matteo 1,18.
4 Vedi Romani 6,9; 1 Corinzi 15,51–52; 1 Tessalonicesi 4,16–17.
5 Luca 24,27.
6 Luca 24,13–15.
7 Giovanni 21,9–13.
8 Luca 24,41–43.
9 1 Corinzi 15,6.
10 Atti 1,3.
11 Atti 19–11.
12 Marco 16,19.
13 Vedi Filippesi 3,20–21; 1 Giovanni 3,2; 1 Corinzi 15,35–38; 1 Corinzi 15,42–44.49.
14 Wayne Grudem, Systematic Theology, p. 832.
15 Vedi Romani 8,21; Isaia 65,17; 2 Pietro 3,13; Apocalisse 21,1.
16 Vedi Filippesi 2,8–9.
17 Vedi Luca 24,49; Atti 1,4–5; Atti 2,32–33; Gioele 2,28–29.
18 Secondo Strong, la definizione della parola greca paliggenesia è “rigenerazione”.
19 Vedi Atti 2,38–39; Giovanni 3,5–6; Tito 3,4–6.
20 Vedi 1 Corinzi 2,14–16; Galati 5,22–23; 2 Corinzi 3,17–18.
21 Vedi Romani 6,4; 1 Corinzi 15,14.17.20–21.
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