Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi?
Compilazione
Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista. Ed essi dissero l'uno all'altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentre egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» —Luca 24,31–321
È uno degli episodi più commoventi della Bibbia. Nelle ore successive alla risurrezione, un paio di discepoli camminava su una strada fuori da Gerusalemme. Erano ancora sconvolti dalla crocifissione. Uno sconosciuto si avvicinò loro mentre camminavano e iniziò una conversazione. Per motivi suoi, Dio impedì loro di riconoscere Gesù. Alla fine, mentre mangiavano insieme, dopo aver rivelato la propria identità Lui scomparve immediatamente. A quel punto si posero quella domanda retorica: “Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentre egli ci parlava per la via”? Certo che sì! Cristo risorto aveva parlato e camminato con loro.
Provo emozione ogni volta che leggo quella storia in Luca 24,13-35. Forse ciò che ha di speciale è che immagino di essere stato là. Penso a come sarebbe stato stupendo se fosse successo. Passeggiare con Gesù, ascoltare le sue parole, sentire che le cose che ascolto sono soprannaturali, ma non saperne il perché e sapere che si tratta di Gesù solo dopo che se n’è andato. Roba da sbattersi una mano sulla fronte. Com’è possibile non accorgersi?
In effetti il racconto ci indirizza alla realtà di come dovremmo condurre la nostra vita di credenti, insieme alla certezza che dovremmo avere del fatto che Gesù cammina con noi e ci parla durante il nostro cammino. È stupefacente solo a pensarci!
Dovremmo essere sicuri di chi Lui è, di ciò che ha fatto e di ciò che ci ha insegnato. Dovremmo avere quella certezza a causa della sua presenza, di ciò che sappiamo della sua missione per redimerci, di ciò che leggiamo nella Parola di Dio, di ciò che vediamo della sua potenza e del suo lavoro nella vite delle persone intorno a noi. Non ci sono dubbi che Lui sia lì con noi a ogni passo. —Todd Dugard2
Speravamo
I due discepoli sulla via di Emmaus stavano avendo una giornata difficile. Facevano parte del “gruppo”, i seguaci di Gesù, e uscivano da Gerusalemme dopo la crocifissione. Una cosa terribile. Adesso, tre giorni dopo, correva voce che il suo corpo fosse sparito. Alcune delle donne del loro gruppo e alcuni degli apostoli erano andati a vedere ed era proprio così. Cosa voleva dire tutto questo?
Erano così pieni di dolore, delusione e confusione che non riconobbero Gesù quando li raggiunse per strada. Lui chiese loro cosa c’era che non andava. “Ed essi si fermarono tutti tristi”. Pieni di delusione e disperazione, non lo guardarono nemmeno da vicino. Volevano soltanto raccontargli la storia del loro dolore. “Speravamo”, dissero. […]
Tantissime volte nella vita rimaniamo invischiati nelle nostre sofferenze e non riconosciamo Gesù che è lì accanto a noi. “Speravamo” che la nostra vita non fosse così caotica. Invece i nostri cari sono malati; i nostri matrimoni non sono quello che avevamo sperato; o forse i nostri figli ci deludono. Noi, o una persona cara, abbiamo problemi di dipendenza.
Gli raccontano le loro storie e qualcosa in Gesù li attira a Lui: il suo calore, la sua comprensione. Lui parla loro delle sofferenze del servo d’Israele. Dice che la sofferenza fa parte della storia. Tocca il loro cuore e loro cominciano a vedere le Scritture in maniera nuova, anche se non fanno pienamente la connessione.
Quando arriva il momento di separarsi nel loro cammino, insistono perché rimanga con loro. […] Quando si siedono a tavola per cenare, c’è calore, c’è preghiera, poi Gesù prende il pane, lo benedice e lo spezza. Ne rimangono immediatamente colpiti: Gesù! Improvvisamente tutto ha senso e Gesù è lì!
Poi Lui scompare. Attoniti, i due amici si guardano in faccia. “Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentre egli ci parlava per la via?” L’avevano sentito, ma non l’avevano riconosciuto. Ora le scritture e lo spezzare del pane si collegano insieme nel loro cuore. […]
I due discepoli, riconoscendo quel calore dentro il cuore, “in quello stesso momento si alzarono e ritornarono”, nonostante i pericoli di un viaggio notturno. Questa volta probabilmente non camminarono con gli occhi bassi, ma corsero, ridendo e abbracciandosi per strada, resosi conto di quello che era successo. Ora diffondevano la buona notizia. […]
Gesù scomparve dalla tavola a Emmaus, ma rimase con i discepoli nei loro cuori ardenti. E rimane presente con noi. […] Se apriamo il cuore e lo sentiamo bruciare, diventiamo discepoli e corriamo con gioia a diffondere la buona notizia del suo amore e della sua misericordia. —Università di Creighton, ministeri online3
Le Scritture si aprono
Prima della risurrezione, i discepoli non avevano capito fino in fondo le cose che Gesù aveva detto loro sulla sua morte e sulla sua risurrezione. Comunque, dopo essere risuscitato e durante i quaranta giorni prima di ascendere al cielo, Egli spiegò loro le Scritture e allora capirono.4
E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. […] Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ardeva il nostro cuore dentro di noi, mentre Egli ci parlava per la via e ci apriva le Scritture?»5
La comprensione che attraverso l’incarnazione, la morte e la risurrezione di Gesù la salvezza era disponibile a tutti, fu il motivo per cui nel libro degli Atti gli apostoli predicarono il Cristo risorto. È il motivo per cui gli autori del Nuovo Testamento parlarono del significato della risurrezione, affermando che era la dimostrazione che Gesù era il Figlio di Dio, che siamo nati di nuovo, che abbiamo la certezza della nostra salvezza e che senza di essa la nostra fede sarebbe invano.
[Gesù è] “dichiarato Figlio di Dio in potenza, secondo lo Spirito di santità mediante la resurrezione dai morti”.6 “Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci ha rigenerati a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo dai morti”.7
La risurrezione fu la prova che Dio era davvero entrato nel mondo in maniera nuova, mediante l’incarnazione di suo Figlio. Cinquanta giorni più tardi, dopo l’ascensione di Gesù, anche lo Spirito Santo entrò nel mondo in maniera nuova, dimorando nei credenti. Questi avvenimenti spinsero i discepoli e la prima chiesa a diffondere quelle notizie in tutto il mondo dei loro giorni. Condivisero la notizia che, mediante Gesù e il suo sacrificio sulla croce, l’umanità poteva riconciliarsi con Dio. —Peter Amsterdam
La verità divina nei nostri cuori
È decisamente importante notare che la semplice conoscenza di queste verità essenziali non è sufficiente. Proprio come i due discepoli sulla via di Emmaus provarono il fuoco intenso della motivazione in ciò che udirono e sperimentarono, anche noi dobbiamo sentir ardere nel nostro cuore la verità divina.
Gli insegnamenti della Bibbia e il nostro rapporto intimo con il nostro creatore devono essere la forza appassionata che ci motiva. Ciò significa che dobbiamo agire quotidianamente per mettere in pratica queste priorità spirituali: cercare prima il regno di Dio e la sua giustizia.8
La domanda quindi è: i nostri cuori ardono per Dio e la sua verità? Stiamo veramente seguendo l’ammonizione di Deuteronomio 4,29 che dice: “Cercherai il Signore, il tuo Dio, […] con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima”?
Anche se tu ed io non abbiamo Gesù Cristo con noi in carne e ossa oggi, come i discepoli allora, possiamo lo stesso comunicare direttamente con Lui e il nostro Padre celeste mediante la preghiera. Per di più abbiamo Gesù sotto forma della Sacra Bibbia.9 Allo stesso modo in cui Lui aprì le Scritture per i discepoli, anche la nostra mente può essere aperta in modo da poterle comprendere profondamente. […]
Gli occhi dei due discepoli sulla via di Emmaus si aprirono completamente rendendosi conto che lo “sconosciuto” con loro era in realtà Gesù Cristo e che i suoi insegnamenti erano assolutamente affidabili. Le parole e le azioni entusiastiche di quei discepoli dopo quel momento di comprensione dovrebbero essere anche nostre, nel nostro percorso di cristiani. E certamente, con il potente aiuto di Dio, assicuriamoci che i nostri cuori ardano dentro di noi. —John LaBissoniere10
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 24 maggio 2022.
1 NR.
2 https://www.harvestbarrie.ca/sermons/did-not-our-hearts-burn-within-us.
3 https://onlineministries.creighton.edu/CollaborativeMinistry/Lent/e-Emmaus-Hope.html.
4 Atti 1,3.
5 Luca 24,27.32.
6 Romani 1,4.
7 1 Pietro 1,3.
8 Matteo 6,33.
9 Giovanni 1,1.14.
10 https://www.ucg.org/members/united-news/our-hearts-burned-within-us.
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