Non farti prendere dal panico! Confida nel Signore!
Compilazione
I cristiani non sono immuni alle difficoltà: problemi in famiglia, paure, incertezze, troppe cose da fare, esigenze finanziarie e tante altre cose. Avere fede non ci impedisce di andare incontro a difficoltà, ma noi conosciamo il Signore e possiamo approfittare delle sue promesse, metterle alla prova e verificarle. Questa conoscenza (che la mia fede mi aiuta nei momenti difficili) mi spinge a mettere in azione la mia fede e dedicare la vita a servire gli altri e aiutarli a trovare anche loro il suo amore e le sue risposte.
Allora, quali sono alcune delle cose che mi aiutano nei momenti difficili?
Primo, il sapere che il carattere spesso viene forgiato nelle avversità. È il principio della crescita spirituale: le avversità costruiscono il carattere. Fa parte della vita; è una delle leggi di Dio. Tutti quelli che hanno fatto grandi cose per Dio e per l’umanità hanno fatto esperienza di difficoltà e ostacoli e hanno affrontato ostacoli d’ogni tipo. Lottando per vincere sono diventati forti. Per nostra esperienza comune, non è piacevole andare incontro ad avversità, ma so che una volta che le ho superate ho guadagnato saggezza, pazienza, comprensione ed esperienza e mi sono attrezzata meglio per il futuro.
Quando rifletto sui vantaggi delle avversità, so che non è solo un periodo sprecato pieno di dolore. Pensate all’esempio di Giuseppe, solo uno dei milioni di persone nella storia in cui carattere e potenziale si formarono nelle avversità. Come ha detto qualcuno: “Se Giuseppe non fosse stato in prigione in Egitto, non sarebbe mai diventato il governatore dell’Egitto. Le catene di ferro attorno ai suoi piedi furono l’introduzione alle catene d’oro attorno al suo collo”.1
C’è un proverbio africano che dice: “Mari calmi non fanno marinai esperti”. Un’altra cosa che faccio e che mi aiuta ad andare avanti è pregare per avere fede. Ci sono esempi scritturali di preghiera per avere fede e so che Dio risponde sempre a un cuore affamato: “Subito il padre del bambino esclamò: ‘Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità’” (Marco 9:24).
In un altro caso: “Allora gli apostoli dissero al Signore: ‘Aumentaci la fede’” (Luca 17:5). Un’altra cosa che faccio è ripassare le esperienze del passato di come Gesù non mi ha mai deluso; è un vero incoraggiamento per la mia fede perché ce ne sono così tante. Non c’è una sola volta in cui non mi abbia tirato fuori da una tempesta e messo in un luogo pieno di pace al momento giusto. So che per quanto le circostanze siano buie, Dio è capace di fare miracoli. Non è limitato dalle circostanze. Un’altra cosa che mi aiuta molto: faccio il possibile per credere che le cose miglioreranno. Cerco di guardare oltre le circostanze difficili del presente, perché so che questo piace al Signore. So che, se ho la fede che Lui risolverà le cose, che mi aiuterà a superarle e migliorerà le cose, allora Lui lo farà, perché mi onora per avere quella fiducia in Lui.
Queste sono le cose che mi aiutano quando ho la testa appena fuori dall’acqua e sono pronta a cadere nel panico perché mi sembra di annegare.
Quando incorporo nel mio cammino quotidiano questi principi e queste pratiche che edificano la fede – anche se è con un pensiero o una preghiera – essi attivano la mia fede, che passa da una fede teorica a una fede viva. —Maria Fontaine
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Una grande fede non è una fede che cammina sempre alla luce e non conosce il buio, ma una fede che persevera nonostante gli apparenti silenzi di Dio; quella fede riceverà certamente e sicuramente la sua ricompensa. —Padre Andrew (1869–1946)
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A volte la situazione che ti sta davanti sembra impossibile. Forse hai esaurito le risorse. Forse non hai più opzioni o speranza.
La verità è che la maggior parte di noi non ha idea di come gestire le situazioni impossibili.
Tuttavia, possiamo imparare a superare le situazioni difficili osservando la vita di Daniele.
In Daniele 2, il re Nabucodonosor aveva presentato ai suoi astrologi il suo disperato bisogno di avere l’interpretazione di un sogno. Quando non ci riuscirono, lui pensò di farli giustiziare. Poi mandò qualcuno a chiamare Daniele. Daniele non si lasciò prendere dal panico. Invece, adorò Dio.
Quello è un grande esempio di come possiamo rispondere a situazioni impossibili nei nostri ministeri. Non viene naturale. Nella tua chiesa ci saranno tante altre persone che raccomanderanno altre azioni di ogni tipo quando la tua chiesa si trova davanti l’impossibile.
Adorare Dio in mezzo all’impossibile è la risposta migliore.
Culto e adorazione sono molto più della sola musica. Ci son migliaia di modi di rendere il culto. In qualsiasi momento rivolgiamo la nostra attenzione a Dio, quello è culto. Quando esprimiamo a Dio il nostro amore, quello è culto. Non è necessario essere in chiesa per adorare.
Quando adoriamo Dio, spostiamo la nostra attenzione dal problema a Dio.
La Bibbia dice di Daniele “Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna. Così Daniele benedisse il Dio del cielo”. Questo passo ci mostra come adorare Dio in mezzo a una crisi (Daniele 2:19-23). Specificamente, Daniele fece tre cose:
- Lodò Dio per chi Lui è.
- Onorò Dio per ciò che fa.
- Ringraziò Dio per il suo aiuto.
Questo è culto. Fallo e toglierai l’attenzione da te e i tuoi problemi e la rivolgerai a Dio.
La nostra attenzione dovrebbe essere sempre rivolta a Lui. —Pastors.com
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Alcuni anni fa, quando i nostri figli erano piccoli, mio marito ed io eravamo su una nave da carico che viaggiava dall’Europa al nostro nuovo campo di missione in Sudamerica. A causa dei grandi ritardi nello stivare il carico della nave, ci è capitato di partire nel bel mezzo dell’inverno sul Mediterraneo, vicino al periodo dell’anno in cui l’apostolo Paolo naufragò al largo della costa maltese (Atti, capitolo 27 e 28:1). Abbiamo pregato di non fare la sua stessa fine.
Due giorni dopo essere usciti dal porto, siamo stati sorpresi da una tempesta. Anche se la nostra nave aveva un carico pesante ed era bassa sul mare, i venti a forza 12 la sballottavano violentemente. Nonostante la loro esperienza, perfino i membri dell’equipaggio soffrivano il mal di mare.
Abbiamo sentito alla radio che un paio di altre navi erano già affondate. Questa sarebbe stata la nostra fine? Se così, non sarei affondata senza lottare. Non c’era niente che potessi fare fisicamente per cambiare la situazione, ma potevo pregare. Così ho pregato come non avevo mai fatto prima! «Gesù, aiutaci, ti prego!» ho implorato. «Sei la nostra unica speranza, Calma il mare! Dai al nostro capitano la saggezza, la fede e il coraggio di cui ha bisogno per farci superare questa situazione!».
«Vai sul ponte». Ho riconosciuto immediatamente quella voce nella mia mente. Era Gesù. «Anche il capitano sta pregando. Prega insieme a lui e incoraggia la sua fede».
Quando mi sono alzata in piedi, Gesù mi ha dato la forza di arrivare fino sul ponte. Il capitano era lì e, sì, stava pregando anche lui disperatamente. Abbiamo fatto una vigilia di preghiera insieme finché siamo passati sotto la Sicilia, dove abbiamo trovato rifugio dalla tempesta. La nave e il suo contenuto avevano subito qualche danno, ma nessuno era rimasto ferito. Le nostre preghiere erano state esaudite.
Il Signore mi ha ricordato questa esperienza dopo qualche recente difficoltà e ne ha tratto una lezione importante per me: affronta le tempeste della vita senza paura. Sali in cima alla situazione. Vai lì sul ponte e stringi la mano del Capitano. Gesù è il nostro pilota e insieme saremo ben presto in acque sicure. Ci vuole fede per pregare e fegato per agire in base alle preghiere, ma fede e azione insieme ottengono risultati.
È nella natura umana resistere alle difficoltà, nascondersi da esse e sperare che si allontanino, ma non è così che agiscono i vincitori. Non prendere le tempeste della vita passivamente. Alzati e combatti! Le battaglie della vita a volte possono sembrare travolgenti, ma la vittoria è tua, ti aspetta appena dietro l’angolo, e vale la pena di lottare per averla! —Anne Spring
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“Ma nell’angoscia gridano al Signore ed egli li libera dalle loro tribolazioni. Egli riduce la tempesta al silenzio e le onde del mare si calmano. Si rallegrano alla vista delle acque calme, ed egli li conduce al porto tanto sospirato” —Salmi 107:28-30
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Io sono buono – un rifugio nelle avversità. Mi prendo cura di chi confida in Me. Anche se abiti in un mondo pieno di problemi, ti assicuro che sono completamente, al cento per cento buono. Io sono la Luce e in Me non c’è oscurità alcuna. Cerca in Me la perfezione che hai desiderato tutta la tua vita.
A causa del degrado di questo mondo, hai sempre bisogno di un rifugio, ma specialmente nelle avversità. Quando sei ferita, bramo ripararti alla mia potente e amorevole Presenza. Rivolgiti a Me, quindi, nei momenti difficili e mi scoprirai fedele.
Molti dei miei figli non riescono ad avere il mio aiuto nelle avversità perché non confidano pienamente in Me. Quando le avversità colpiscono, o si arrabbiano con Me o dedicano così tanta attenzione ai loro problemi che si dimenticano che Io sono con loro. Un elemento essenziale della fiducia in Me è ricordare la mia promessa di essere sempre con te. Fidati di Me, piccola mia, ed Io mi prenderò cura di te. —Gesù2
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 7 novembre 2023.
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