Libertà in Cristo
Compilazione
Per molti di noi libertà è diventata sinonimo di indipendenza personale: la possibilità di prendere le nostre decisioni e scegliere la nostra strada nella vita, di fare quello che vogliamo, quando vogliamo. È quella che io chiamo “libertà esteriore”.
Ma non è questa la libertà che Gesù ci ha promesso. Quando Gesù si rivelò come Messia, disse di essere venuto sulla terra per “proclamare la libertà”.1 In un’altra occasione disse: “Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi”.2
Gesù non ci stava dando la libertà di fare quello che vogliamo; ci rendeva liberi di fare ciò che dovremmo fare. Ci rendeva liberi di camminare avendo un rapporto con Dio e di essere il tipo di persone che ci ha creato per essere. Questa libertà spirituale è ciò che chiamo “libertà interiore”: la capacità di ubbidire a Dio e scegliere la sua volontà per la nostra vita. Questa è la libertà che il peccato ci ha impedito a lungo di avere.
Gesù scioccò i farisei, i capi religiosi dei suoi tempi, quando disse: “Chi commette il peccato è schiavo del peccato”.3 Gesù asseriva che siamo tutti sottoposti al potere e al controllo di una tendenza naturale a peccare: non possiamo sfuggirle da soli. Inoltre il peccato porta con sé un castigo cui da soli non possiamo sfuggire. La Bibbia dice: “Il salario del peccato è la morte”.4
In che modo possiamo essere liberi dal castigo e dal potere del peccato? Succede quando accettiamo la morte di Gesù Cristo sulla croce come pagamento per i nostri peccati. Quando ci sottomettiamo a Cristo, il peccato perde il suo potere — ed entra in funzione il potere di Cristo.
Quando scegliamo di confidare in Lui e seguirlo, le nostre abitudini, i nostri pensieri e i nostri atteggiamenti peccaminosi perdono il loro controllo e la pace domina la mente. Le giuste abitudini diventano la norma. Questa è libertà, la vera libertà! —Larry Fowler5
Il prezzo della nostra libertà
La redenzione è un concetto biblico che contribuisce a spiegare come la morte di Gesù ci abbia donato la salvezza. La parole tradotte con redimere e redenzione provengono da una famiglia di parole greche che hanno il significato di sciogliere, rendere libero mediante il pagamento di un riscatto, riscattare. Ecco alcuni dei versetti in cui sono state usate queste parole:
“Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.6
“Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo, il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti, secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti”.7
L’uso delle parole riscatto o riscattare esprime il concetto di pagare un prezzo, un riscatto, per liberare qualcuno, per toglierlo alla schiavitù o all’oppressione. In questi versetti Gesù disse di essere venuto a offrire la propria vita per il riscatto di molti. Grazie alla sua morte sacrificale, il suo sangue sparso per noi, siamo redenti, o riscattati. Pagò per liberarci dalla punizione dei nostri peccati, addossandosela al nostro posto.
Il riscatto viene pagato a Dio Padre, dato che è Lui che stabilì la pena. Gesù, Figlio di Dio, paga il prezzo del riscatto mediante la propria morte. Giustizia è fatta, la pena per il reato è pagata e il colpevole ora è libero. Non solo il colpevole è dichiarato innocente, ma è anche trasformato in una nuova creatura e idealmente inizia una vita di amore per Dio e per il prossimo, in segno di gratitudine per aver ricevuto il grande dono di Dio.
Grazie al suo grande amore, Dio ci giudica e ci redime allo stesso tempo. Il suo piano soddisfa l’esigenza di un giudizio giusto, ma il Giudice Divino ha anche pagato il prezzo della nostra redenzione versando il sangue del suo Figlio unigenito.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna. Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di Lui”.8 —Peter Amsterdam
La libertà di servire
L’idea di una libertà individuale di fare, essere o dire quello che vogliamo spesso è distaccata e isolata da qualsiasi pensiero riguardante conseguenze o responsabilità verso la comunità. Purtroppo la libertà è raramente vista come un’opportunità per servire gli altri.
L’apostolo Paolo toccò questo argomento quando scrisse ai primi cristiani a Corinto. Discutendo questioni di libertà personale, ammonì questi primi cristiani che “ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica. Nessuno cerchi il proprio interesse, ma ciascuno cerchi quello altrui.[…] Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun'altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio”.9
Nella sua lettera ai cristiani galati Paolo si riferisce al dono della libertà come a un senso di responsabilità comune: “Siete stati chiamati a libertà; soltanto non usate questa libertà per dare un'occasione alla carne, ma servite gli uni gli altri per mezzo dell'amore. Tutta la legge, infatti, si adempie in questa unica parola: Ama il tuo prossimo come te stesso”.10
La definizione che Paolo dà di libertà di amare e servire sembra in contraddizione con l’interpretazione di libertà come il fare quello che a uno pare, individualmente. […] Siamo chiamati a libertà, libertà per gli altri, non semplicemente per una ricerca individualistica di un interesse personale.
Nella giusta interpretazione, la libertà si basa sull’amore per il bene gli uni degli altri. —Margaret Manning Schull
Il prezzo della libertà
Tutti desiderano la libertà, ma ci rendiamo presto conto che la libertà ha il suo prezzo. Una persona ha detto, scherzando: “La libertà assoluta è poter fare quello che ti pare senza considerare altri, a parte tua moglie e i tuoi figli, la tua ditta e il tuo capo, i vicini e gli amici, la polizia e il governo, il medico e la chiesa”.
Se considerassimo solo i nostri interessi personali, nella società umana regnerebbe il caos. Le leggi sono necessarie per garantire la libertà. Questo vale anche per la legge spirituale di Dio. Il salmo 119 è uno splendido tributo alle libertà che vengono dall’ubbidienza alla legge divina. Nota i versetti 44 e 45: “Io osserverò sempre la tua legge, per l'eternità. Sicuro proseguirò nella mia strada, perché ricerco i tuoi precetti”.11
Giacomo chiama la legge di Dio “legge della libertà”, quando dice che “chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare”.12 E nel capitolo successivo continua: “Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo la legge di libertà”.13 […]
Gesù Cristo, come esempio perfetto della libertà, osservò i comandamenti divini.14 La vera libertà non può essere separata dai comandamenti di Dio, ma deve essere in armonia con essi. In Luca 6,46, Gesù chiede: “Perché mi chiamate, ‘Signore, Signore’, e non fate quello che dico?” Dice anche: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non uno solo, cioè: Dio. Ora, se tu vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”.15
Ubbidire alla legge divina per amore non è uno sforzo per ottenere la salvezza per opere, ma la risposta onesta e sincera di voler servire e compiacere il grande Dio dell’universo che ci ha dato le sue leggi spirituali per il nostro stesso benessere. Non è questione di ciò che conviene, ma di ciò che fa piacere a Dio. È ironico che, quando otteniamo la libertà mediante Cristo, diventiamo suoi schiavi, come dice 1 Corinzi 7,22: “Perché chi è chiamato nel Signore da schiavo è un liberto del Signore; parimenti anche colui che è chiamato da libero, è schiavo di Cristo”.
Alla fine, la vera libertà viene dalla risurrezione al ritorno di Gesù. Come spiega Paolo in Romani 8,21, “la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio”. Dio affretti quel giorno! —Rainer Salomaa16
Pubblicato originariamente sull’Ancora in inglese il 17 giugno 2021.
1 Luca 4,18.
2 Giovanni 8,36.
3 Giovanni 8,34 NR.
4 Romani 6,23.
5 https://www.focusonthefamily.com/parenting/freedom-in-christ.
6 Matteo 20,28.
7 1 Timoteo 2,5–6. Vedi anche Tito 2,13–14; 1Pietro 1,18–19.
8 Giovanni 3,16–17.
9 1 Corinzi 10,23–24, 31.
10 Galati 5,13–14.
11 Salmi 119,44–45 NR.
12 Giacomo 1,25 NR.
13 Giacomo 2,12 NR.
14 Giovanni 15,10.
15 Matteo 19,17.
16 https://www.ucg.org/the-good-news/what-does-it-mean-to-have-freedom-in-christ.
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