Le vie anticonvenzionali di Dio
Il tesoro
Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati. —Romani 12:2
Quando leggiamo a proposito di tutti i grandi personaggi e profeti di Dio nella Bibbia, ci verrebbe naturale pensare che fossero tutti membri rispettati della società e cittadini dignitosi nella comunità. Comunque, se esaminiamo da vicino i racconti che la Bibbia fa di alcuni dei suoi personaggi famosi, scopriamo che le vite dei grandi “santi” erano spesso anticonvenzionali. Erano persone di fede, normali e imperfette, che semplicemente credettero in Dio, seguirono le sue direttive e ubbidirono ai suoi comandamenti, anche quando non avevano idea del motivo per cui aveva chiesto loro di fare certe cose.
A volte Dio ordinò loro di agire del tutto contrariamente alle loro aspettative naturali o alla logica. Erano persone che “camminavano per fede e non per visione” (2 Corinzi 5:7), che ubbidirono per fede solo perché lo aveva detto Dio. A volte obiettarono che ci doveva essere un modo migliore di fare le cose, ma quando finalmente si arresero e lasciarono fare a Dio, scoprirono che Lui aveva ragione e che la sua era la via migliore!
Una poesia di William Cowper (1731–1800) dice: “Dio opera in modo misterioso per compiere le sue meraviglie” – e uno studio delle vite dei personaggi famosi della Bibbia ce ne dà la prova. L’intervento miracoloso di Dio nella storia umana dimostra che è Dio e non l’uomo a operare, così che è Lui a ricevere tutta la gloria per i suoi prodigi e la sua somma grandezza (Salmi 150:2).
Il Signore dice: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri” (Isaia 55:8-9). In tutta la Bibbia, Dio spesso ha operato in modo inaspettato, perfino anticonvenzionale, non ortodosso, contrario alle aspettative naturali dell’uomo.
La Bibbia dice: “Voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa” (1 Pietro 2:9). Quelli che amano e seguono veramente il Signore saranno sempre diversi dalla vasta maggioranza di un mondo scettico: un popolo che ha scelto le vie di Dio invece di quelle del mondo.
Le vie del mondo spesso sono molto diverse da come Dio vede le cose. “L’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente” (1 Corinzi 2:14). Gesù disse perfino che ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio. (Luca 16:15).
Immagina come deve essere apparso Noè agli occhi del mondo dei suoi giorni, quando iniziò improvvisamente a costruire una nave gigantesca sulla terraferma! Lavorò faticosamente per centoventi anni, giorno dopo giorno, finché la grande nave transoceanica fu completata. Era una cosa totalmente impensabile e ridicola, così irragionevole che indubbiamente la gente deve aver pensato che Noè era uscito di testa. Nessuno aveva mai cercato di fare una cosa simile, né sembrava esserci alcun motivo per farla!
Ma Noè e i suoi figli ubbidirono a Dio e costruirono quell’arca, annunciando così a un mondo scettico gli imminenti giudizi divini. Anche se fu deriso e preso in giro, il diluvio arrivò proprio come Dio aveva detto. Le stesse acque che sommersero il mondo di quei giorni per la sua malvagità e i suoi peccati fecero galleggiare l’arca, portando in salvo Noè e la sua famiglia. (Vedi Genesi, capp. 6-8).
Un altro personaggio anticonvenzionale dell’Antico Testamento fu Davide, il più grande re di Israele. Quando il profeta Samuele andò a Betlemme per consacrare futuro re uno dei figli di Iesse, incontrò prima Eliab, il maggiore, un giovane forte e di bell’aspetto, e pensò: “Certamente questo è l’unto del Signore!” (1 Samuele 16:6). Ma il Signore disse a Samuele: “Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché Io non guardo ciò che guarda l’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore” (1 Samuele 16:7).
Dopo aver incontrato e considerato in preghiera gli altri sei figli di Iesse, Samuele disse: “Il Signore non ha scelto nessuno di loro. Sono tutti qui i tuoi figli, Iesse?” Al che Iesse rispose: “Rimane ancora il più piccolo, che è fuori a pascolare le pecore”. Samuele lo fece chiamare e, non appena Davide entrò nella stanza, il Signore disse a Samuele: “Alzati e ungilo: è lui che ho scelto come re” (1 Samuele 16:12).
Poco tempo dopo, ci fu il famoso duello tra Davide e Golia. All’inizio il re Saul gli rifiutò il permesso di affrontare il gigante in battaglia, pensando che il giovane pastore non avrebbe avuto alcuna possibilità di sconfiggere quel grande guerriero. Ma quando Saul vide che non riusciva a dissuadere Davide, insistette che indossasse la sua corazza reale e impugnasse la sua spada. Davide rifiutò e scese in battaglia armato del suo bastone da pastore, di una fionda e di alcune pietre.
A vedersi sfidare da un opponente così debole, il grande Golia si sentì così offeso che ruggì con disprezzo: “Mi hai preso per un cane per venirmi incontro con un bastone?” (1 Samuele 17:43). Ma Davide gridò: “Tu vieni contro di me con spada, lancia e giavellotto, ma io vengo contro di te nel nome del Signore degli eserciti, che tu hai insultato. Il Signore ti darà nelle mie mani e tutta questa gente saprà che il Signore non ha bisogno di spada e di lancia per vincere. Il Signore decide l’esito della battaglia e ti metterà nelle mie mani!” (1 Samuele 17:45-47).
Poi Davide caricò la sua fionda, corse verso Golia, lanciò una sola pietra e il Filisteo morse la polvere! Il Signore conquistò così una grande vittoria, in modo completamente opposto a qualunque cosa gli esperti generali e i consiglieri dell’esercito d’Israele avrebbero mai immaginato o considerato possibile.
Possiamo trovare un altro esempio nella storia di Gedeone. Gedeone era un uomo semplice, figlio di un contadino, ma il Signore era dalla sua parte, così lui si trovò al comando di un esercito di 32.000 israeliti. Prima di affrontare le forze ampiamente superiori del nemico, “i Madianiti, gli Amaleciti e tutti gli uomini delle tribù del deserto che riempivano tutta la pianura come uno sciame di cavallette” (Giudici 7:12), il Signore sorprese Gedeone con un ordine insolito: “Voi siete in troppi; non posso farvi vincere contro i Madianiti. C’è pericolo che poi gli Israeliti si vantino e dicano: ‘La mia mano mi ha salvato’” (Giudici 7:2).
Il Signore disse a Gedeone di mandare a casa 31.700 soldati, lasciandogli così un pugno di uomini: solo 300! Poi gli disse di dividere i 300 uomini in tre gruppi e dare a ogni soldato una tromba e una brocca con dentro una torcia accesa. Si avvicinarono silenziosamente nella notte fino all’accampamento nemico e lo circondarono. Al segnale di Gedeone, tutti i suoi uomini iniziarono a gridare, suonarono le trombe e ruppero le brocche.
I Madianiti si svegliarono così sorpresi e terrorizzati dal tremendo frastuono di trecento brocche frantumate tutte insieme, dall’improvviso bagliore di trecento torce tutt’intorno a loro e dal tremendo baccano dell’orchestra di trecento trombe diretta da Gedeone, che furono presi dal panico e nella confusione generale cominciarono ad uccidersi a vicenda! L’intero esercito si mise a correre, a gridare, a fuggire. Il Signore fece volgere la spada di ciascuno contro il compagno e tutto l’esercito fuggì davanti a Gedeone (Giudici 7:15-22).
Che maniera anticonvenzionale e priva di gloria di vincere una battaglia! Ma fu Dio a sconfiggere il nemico mediante la banda di Gedeone; Gedeone e Israele poterono ringraziare solo Lui per la vittoria. Il loro ruolo era stato qualcosa di assurdo, come rompere delle brocche, agitare delle torce, dar fiato alle trombe e gridare a squarciagola. A chi poteva essere accreditata una tale vittoria, se non al Signore? Tuttavia, Gedeone aveva avuto un ruolo essenziale; aveva dovuto credere a Dio ed eseguire i suoi ordini.
L’esempio più grande del modo anticonvenzionale e poco ortodosso in cui opera Dio fu la nascita, la vita e la morte di suo Figlio Gesù. Pensa a quanto sarebbe stato molto più rispettabile e accettabile se il Re dei re fosse nato in un palazzo, circondato da illustri membri della corte, onorato e lodato da Roma. Invece, Dio scelse di far venire al mondo suo Figlio in una stalla, circondato da mucche e asini, avvolto di stracci e posto a riposare in una mangiatoia, con un gruppetto di poveri pastori inginocchiati ad adorarlo.
Il buon senso ci dice che Gesù avrebbe avuto un debutto più rispettabile se avesse avuto l’approvazione e il rispetto del mondo dei suoi giorni. Ma invece di scegliere come suo padre terreno un uomo ricco e potente, scelse Giuseppe, un umile falegname. Invece di essere rispettati e riveriti dal mondo, Maria e Giuseppe, furono costretti a fuggire dall’ingiustizia come criminali e a rifugiarsi in un paese straniero con il piccolo Gesù per salvare la vita.
Pensa, poi, agli uomini che Gesù scelse come discepoli: invece di scegliere colti membri del Sinedrio, il tribunale religioso giudaico dove venivano educati i dottori della legge e i capi religiosi della nazione, scelse come suoi seguaci più fedeli dei comuni pescatori e un disprezzato esattore delle tasse. Invece di cooperare con il potente sistema religioso e i suoi leader, assicurandosene il favore, continuò a sfidare le convenzioni e le tradizioni.
La Bibbia ci dice che Gesù fece una frusta e con essa irruppe nel tempio e buttò fuori i cambiamonete, rovesciando i tavoli e spargendo a terra i loro soldi (Giovanni 2:14-16). Profetizzò perfino che il grande tempio di Gerusalemme, il simbolo della loro religione, sarebbe stato distrutto (Matteo 25:1-2). Non c’è da stupirsi che l’abbiano accusato di sacrilegio e blasfemia. Gesù sapeva che simili azioni avrebbero avuto delle conseguenze e avrebbero causato persecuzione e ritorsione da parte dei capi religiosi. E così essi fecero. Fu frustato e giustiziato pubblicamente, crocifisso in modo crudele tra due ladroni.
Dopo la sua risurrezione, il Signore scelse Paolo, anche lui un fanatico religioso, come uno dei suoi apostoli principali. Di certo doveva sapere che i capi religiosi giudei non avrebbero reagito bene al vedere uno dei loro uomini più fidati diventare un fervido cristiano. Gli stessi cristiani riuscirono a stento a credere che il loro peggior persecutore avesse potuto convertirsi improvvisamente.
Una volta, Paolo scrisse ad alcuni cristiani benestanti di Corinto: “Noi apostoli siamo diventati uno spettacolo per il mondo intero! A causa di Cristo, noi siamo i pazzi, ma voi i sapienti. Noi deboli, voi forti. Noi disprezzati e voi onorati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, il freddo, i maltrattamenti e non abbiamo una casa. Siamo diventati la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti!” (1 Corinzi 4:9-13). Paolo continuò a soffrire persecuzione, prigionia, percosse e molto altro per la sua fede, portando allo stesso tempo il messaggio della salvezza al mondo dei suoi giorni.
Non abbiamo qui tempo né spazio per considerare tutti i modi anticonvenzionali in cui Dio operò attraverso il suo popolo nella Bibbia, con persone come Abramo, che lasciò la sua terra per fede per ubbidire alla promessa di un’eredità fattagli da Dio, “senza sapere dove andava” (Ebrei 11:8). O come Mosè, che abbandonò l’Egitto e tutta la ricchezza e il potere che avrebbe avuto, per diventare un pastore nel deserto, solo per ritornare in Egitto quarant’anni dopo per sfidare il Faraone e liberare il suo popolo (Ebrei 11:23-28). O come Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni, che lasciarono immediatamente l’attività di famiglia, la pesca, per seguire Gesù quando li chiamò dicendo: “Seguitemi e vi farò pescatori di uomini!” (Matteo 4:18-21).
Spesso Dio sceglie persone comuni e ordinarie per realizzare i suoi scopi e la sua volontà. La Bibbia dice che “non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio!” (1 Corinzi 1:26-29).
Il Signore sceglie e utilizza persone del genere perché sanno che le loro idee, la loro forza e la loro sapienza non bastano, quindi devono riporre la loro fiducia nel Signore e seguire le sue direttive. Sono disposte a seguire le vie di Dio invece delle vie e delle convenzioni del mondo. Come cristiani, ci viene chiesto di seguire Dio, la sua volontà e la sua Parola – non le vie del mondo, ma le vie di Dio.
Se sei disposto a seguire Dio, a parlare agli altri della buona notizia di Gesù, Lui ti benedirà e sarà al tuo fianco. Dio non solo ti benedirà in questa vita, ma un giorno ti darà il benvenuto a casa, quando lo udrai dire: “Va bene, servo buono e fedele. Entra nella gioia del tuo Signore” (Matteo 25:23).
Da un articolo su Il tesoro, pubblicato dalla Famiglia Internazionale nel 1987.
Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese l’11 aprile 2024.
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