Le differenze tra i Vangeli
Peter Amsterdam
Leggendo i quattro Vangeli, è molto chiaro che vi sono alcune differenze tra di loro, sia nella sostanza che nella presentazione. Il Vangelo di Giovanni racconta la storia in maniera diversa dai tre Vangeli sinottici. Elimina molte delle storie incluse dagli altri scrittori, mentre documenta altri aspetti e altre parole di Gesù di cui gli altri non fanno menzione. Inoltre, anche se nei Vangeli sinottici vi sono molte similarità, vi sono anche alcune differenze. Possiamo notarle negli avvenimenti presi in considerazione e nel loro ordine, nelle parole e nelle azioni di Gesù e nel modo in cui gli autori strutturano l’esposizione dei fatti.
Comunque, anche se vi sono delle differenze, il messaggio generale dei quattro Vangeli è lo stesso: Gesù è il Figlio di Dio, il Messia di cui hanno parlato le scritture del Vecchio Testamento, mandato da suo Padre a redimere l’umanità e a rinnovare il rapporto di tutti con Dio, mediante il sacrificio della sua morte e la sua risurrezione.
Gli autori dei Vangeli scrissero per ispirazione dello Spirito Santo, ma avevano tutti una personalità, un ambiente culturale, delle fonti, uno stile di scrittura e un pubblico diversi. Tutte queste cose si riflettono nelle loro opere. Ognuno di loro scrisse la storia, o per come si ricordava i fatti o per quello che aveva sentito da testimoni oculari (Matteo e Giovanni probabilmente per esperienza personale, Luca e Marco per quanto udito da testimoni). Con la guida dello Spirito Santo, composero la loro presentazione della vita e degli insegnamenti di Gesù in maniera adatta al loro stile e al pubblico a cui si rivolgevano. Di conseguenza è normale che vi siano alcune differenze tra i Vangeli.
Anche se vi sono delle differenze, è comprensibile che, basandosi sui ricordi di testimoni oculari (o personali o di altri) ci si possano aspettare differenze in alcuni particolari, come succede in questo tipo di testimonianze. Nei tribunali, i testimoni non concordano quasi mai su ogni particolare; quando succede, in genere sono considerati inaffidabili, o perfino coinvolti in un tentativo di ingannare il tribunale. Solitamente i racconti dei testimoni oculari variano in qualche maniera l’uno dall’altro e includono o tralasciano aspetti diversi della situazione. Non per questo le differenze li rendono inaffidabili.
A volte nei Vangeli vengono dati resoconti parziali o abbreviati di un avvenimento; tuttavia, anche se non sono presenti tutti i particolari, sono lo stesso veritieri. Ho sentito qualcuno usare un’illustrazione che secondo me spiega bene la cosa: a un uomo viene chiesto in diverse occasioni come ha incontrato sua moglie. Una volta dice che l’ha incontrata su un divano, un’altra che l’ha incontrata in un attico e la terza volta dice che l’ha incontrata durante uno studio biblico. Tutte cose vere, perché era seduto di fianco a lei su un divano durante uno studio biblico tenuto nell’attico di un loro amico. Quando si confrontano i diversi racconti del Vangelo, vale la pena di ricordare che un racconto incompleto non è per forza falso.
Le differenze nel modo in cui gli autori dei Vangeli presentano la storia dovrebbero essere causa di preoccupazione? Vuol forse dire che i Vangeli sono inaccurati o falsi? Assolutamente no. Ogni evangelista scrisse la storia di Gesù con l’obiettivo di condividere la buona notizia di ciò che Gesù era e insegnava, così che i suoi lettori potessero capire le grandi cose che Dio aveva fatto e quindi arrivare alla fede. Pur scrivendo la stessa storia, gli autori dei Vangeli lo fecero indicando i punti cui volevano dedicare particolare attenzione, sviluppando i loro libri di conseguenza.1
Per esempio, Matteo accentua il fatto che la venuta di Gesù era stata progettata e profetizzata da Dio nelle Scritture ebraiche (il Vecchio Testamento), secoli prima della sua nascita. Gli avvenimenti della nascita, della vita, degli insegnamenti, dei miracoli e della morte di Gesù erano l’adempimento di profezie specifiche documentate nel Vecchio Testamento. Undici volte, nel suo Vangelo, Matteo fa riferimento alle profezie e al loro adempimento.2Questo indica che il suo Vangelo fu probabilmente scritto pensando a un pubblico ebraico o giudeo-cristiano, e che quindi strutturò il suo testo in maniera da aiutare i lettori a trovare la fede.
Marco, che scrisse il più breve dei Vangeli, presentò la storia in maniera diversa. Non incluse grandi porzioni di discorsi come Matteo. La sua esposizione, invece, è più concentrata sull’azione. Questo Vangelo si sposta rapidamente da un punto all’altro della vita di Gesù. Per esempio, la storia del battesimo di Gesù, dello Spirito che posa su di Lui e delle tentazioni nel deserto occupano in tutto quattro versetti. Per raccontare la stessa storia Matteo ne usò sedici e Luca quindici. Con Marco tutto sembra intenso e pieno d’azione. Le cose sono fatte immediatamente. Nel suo Vangelo la gente corre.3
Marco si concentrò su Gesù come Figlio di Dio. Inizia il suo Vangelo con le parole: Inizio del vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio4 e riferisce che alla morte di Gesù il centurione romano che gli stava davanti disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”5
Quando al suo processo gli chiesero se fosse il Messia, il Figlio di Dio, Gesù replica: “Sì, io lo sono. E voi vedrete il Figlio dell’uomo sedere alla destra della Potenza e venire con le nuvole del cielo”.6 Nel Vangelo di Marco Gesù è rappresentato come il Figlio di Dio che ha autorità e potere sulle malattie, i demoni e la natura.
Luca sottolinea che Gesù era venuto per tutti, compresi i Gentili. Simeone chiama Gesù una “luce per illuminare le genti”.7 Luca parla dei riferimenti di Gesù ai Gentili del Vecchio Testamento che avevano sperimentato la grazia di Dio: la vedova di Sarepta e il siriano Naaman.8 Indica anche che Gesù era comprensivo nei confronti dei Samaritani e di un centurione romano.9
Luca, inoltre, mette enfasi sullo Spirito Santo: Maria fu coperta dallo Spirito;10 Giovanni Battista fu ripieno dello Spirito come lo furono sua madre e suo padre;11 Gesù fu riempito dallo Spirito in maniera speciale al momento del battesimo e la sua vita fu piena della presenza dello Spirito. .12
Il Vangelo di Giovanni presenta Gesù come Dio incarnato, che personifica la vita: In Lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini.13Personifica la luce: “Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.14 Personifica la verità: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.15
In questo Vangelo, Gesù, come Figlio, è anche l’espressione personale del Padre. “Affinché conosciate e crediate che il Padre è in me e io in Lui”.16 “Io e il Padre siamo uno”.17
Mentre tutti i Vangeli raccontano essenzialmente la stessa storia, ogni scrittore la racconta a modo suo, così in sostanza abbiamo quattro versioni diverse della vita di Gesù. Perfino all’interno dei Vangeli sinottici – Matteo, Marco e Luca – ci sono differenze nell’ordine e nei luoghi dei vari avvenimenti. Per esempio, Matteo ci parla del discorso tenuto sul monte, mentre Luca lo descrive come avvenuto in un luogo pianeggiante.18 Le parole di questi discorsi, anche se simili, non sono identiche. Come lettori, dovremmo ricordare che le parole dette da Gesù, i sermoni da Lui predicati, non furono registrati e poi trascritti. Furono, comunque, ripetuti molte volte in momenti diversi e in luoghi diversi.
Come altri insegnanti ebrei dei suoi giorni, Gesù era un maestro itinerante. Viaggiava di città in città con un seguito di discepoli. Predicava e insegnava dovunque ne avesse l’opportunità. Indubbiamente ripeté gli stessi discorsi e insegnò le stesse cose molte volte a pubblici diversi; anche se erano gli stessi discorsi o insegnamenti, probabilmente non usava sempre le stesse identiche parole usate in altri luoghi e in altri momenti. I suoi discepoli dovevano conoscere bene quello che aveva detto, avendolo udito molte volte, e molto probabilmente erano in grado di ricordare e ripetere accuratamente ad altri il contenuto di ciò che aveva insegnato, anche se l’avrebbero espresso con parole diverse. Queste differenze si rispecchiano nei Vangeli.
Anche se gli scrittori dei Vangeli possono aver accentuato aspetti diversi degli insegnamenti di Gesù, o presentato materiale che si trova solo nella loro opera particolare, hanno tutti scritto ampi resoconti della vita di Gesù, che hanno portato miliardi di persone nel regno di Dio. Possa ognuno di noi dare pieno valore alla storia che hanno raccontato e condividerla con quelli che Dio mette sul nostro cammino.
1 I punti sui quattro Vangeli sono tratti da Encountering the New Testament, di Elwell Yarbrough(Baker Publishing, 1998).
2 Matteo 1,22–23; 2,15.17.23; 4,14–16; 8,17; 12,17–18; 13,35; 21,4–5; 26,53–54; 27,9–10.
3 Marco 5,6; 6,33; 6,54–55; 15,36.
4 Marco 1,1.
5 Marco 15,39.
6 Marco 14,62.
7 Luca 2,32.
8 Luca 4,26–27.
9 Luca 10,30–37; 7,2–10.
10 Luke 1,35.
11 Luca 1,15; 1,41; 1,67.
12 Luca 3,22; 4,1; 4,14.
13 Giovanni 1,4.
14 Giovanni 8,12.
15 Giovanni 14,6.
16 Giovanni 10,38.
17 Giovanni 10,30.
18 Matteo 5,1; Luca 6,17.
Pubblicato originariamente nel marzo 2015.
Brani scelti e ripubblicati in inglese il 7 luglio 2019.
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