Le braccia eterne
Compilazione
Il Dio eterno è il tuo rifugio; e sotto di te stanno le braccia eterne. —Deuteronomio 33,27 NR
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Quando ero bambina facevamo un gioco in cui a turno dovevamo stare dritti in piedi rigidi come un palo, poi cercavamo di cadere all’indietro fra le braccia forti di un adulto in attesa di prenderci. È strano, ma per quante volte l’avessi visto fare o l’avessi fatto io stessa, era sempre difficile evitare di piegare le ginocchia o fare qualcos’altro all’ultimo istante per cercare di rompere la caduta. Lasciarmi andare completamente senza paura esigeva un tipo di abbandono contrario alla mia mente e ai miei riflessi. Ci voleva una fiducia totale nella persona che mi doveva prendere.
Nella vita cristiana spesso usiamo l’espressione “appoggiarsi a Gesù” o, come nel vecchio inno, “appoggiarsi alle braccia eterne”. L’immagine è quella di chi si appoggia a Gesù per farsi sostenere mentre attraversa i punti difficili della vita. Ho provato tantissime volte ad “appoggiarmi” nella vita e ho scoperto che Gesù è robusto e stabile, pieno di forza e di consolazione. Mi sono appoggiata forte a Lui durante i molti anni lunghi e difficili in cui mio marito ha lottato contro una malattia mortale. Mi sono appoggiata a Lui ancora di più quando io stesso ho percorso la difficile strada del cancro. Ma non c’è mai stato un momento in cui Lui non fosse presente e pronto a fare da sostegno. Anche quando la strada era difficile, Lui mi ha sollevato e mi ha portato.
Recentemente c’è stato un altro periodo della mia vita così difficile da lasciarmi disperata. La notte che mi aveva circondato era così buia che non riuscivo a vedere Gesù o a sentire la sua presenza. Sapevo che era lì da qualche parte, ma perché adesso era lontano da me? M’immaginavo mentre stendevo le braccia, annaspando, alla ricerca del suo amore e della sua forza. Poi, in risposta alle mie preghiere più disperate, ho udito la sua tenera voce dirmi: “Il motivo per cui non riuscivi a vedermi o raggiungermi è che non sono davanti a te. Sono qui alle tue spalle. Le mie braccia forti sono dietro di te e ti sostengono da dietro. Devi solo appoggiare il capo all’indietro, sulla mia spalla, e riposare. Non allungare le braccia. Non lottare. Non cercare così tanto di scoprire la mia presenza. Lasciati semplicemente andare all’indietro e riposa tra le mie braccia eterne”.
La pace che ha riempito il mio cuore era così completa che è penetrata in ogni fibra del mio essere. Durante i difficili mesi successivi mi sono appoggiata a Gesù come non avevo mai fatto. È difficile da spiegare, ma è diventato un appoggiarsi di tipo diverso, più completo, in un certo senso.
Poi le circostanze sono diventate ancora più difficili. Ho sviluppato una patologia cronica, debilitante; a volte il dolore era insostenibile. È stato in quei momenti difficili, quando non c’era più forza dentro di me, che ho sentito di nuovo la dolce voce di Gesù che mi diceva: “Lasciati andare all’indietro! Fidati di Me completamente, lasciati cadere tra le mie braccia come nel gioco che facevi da bambina”.
L’esperienza è sembrata molto reale mentre si svolgeva al rallentatore nella mia mente. Mi è sembrato di essere in piedi in una stanza rumorosa, in cima a una montagna di problemi. Ho spalancato le braccia, mi sono lasciata andare all’indietro e sono caduta — in un abbandono totale, una resa totale, una fiducia totale. Lentamente sono caduta fuori da un mondo di problemi e tempeste, nelle braccia di Gesù. Mi sono sentita avvolta dall’amore. Mi sono ritrovata a fluttuare in un buio pieno di bellezza e di silenzio, punteggiato di minuscole stelle. Lo chiamerei spazio, ma non era un posto vuoto. Era vivo e la sua stessa natura mi riempiva di coraggio e di fede.
Mi sono sentita innalzare su in alto ,sopra le montagne. Ho sentito sul viso il vento fresco. Stavo volando, sulle ali del vento! Ho pensato a quel versetto: “Quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile”.[1] Ho sentito ritornare in me la gioia; il mio spirito ha ricevuto una forza nuova. È stato corroborante e inebriante!
Poi ho sentito di nuovo la sua voce: “Questo è il posto in cui trovi libertà. Quando il tuo corpo è prigionieri su un letto di sofferenze, lascia volare il tuo spirito. Lasciati andare. Cadi su di Me. Lasciati andare e cadi”.
Improvvisamente “appoggiarsi” ha acquistato un significato completamente nuovo. Ho imparato a lasciarmi andare completamente e a cadere, non sulle ma tra le braccia eterne. Che esperienza meravigliosa!
Se sei tentato di pensare che queste sono solo le fantasie di una donna malata, prova a ripensarci. Con tutte le sue conoscenze e le sue esperienze, la scienza non ha ancora trovato una pillola per la vera pace interiore che trascende ogni circostanza. Non esistono pozioni magiche per un’anima persa nella disperazione, non esiste un tonico per uno spirito schiacciato dal peso di un carico insopportabile.
A me è successo e ho trovato quella pace. Anche se le mie condizioni esteriori rimangono immutate, dentro di me sono guarita — guarita da un dolore interiore più difficile da sopportare del dolore stesso. Sono libera! —Misty Kay
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Stringimi forte tra le tue braccia, Gesù,
sul tuo petto forte e amorevole,
finché il mio spirito potrà trovare
in quel luogo il suo riposo eterno.
E al cadere delle ultime sabbie del tempo
proteggi il mio cuore da ogni paura,
con quel dolce sussurro: “Sotto di te
stanno le braccia eterne”.
—A. B. Simpson
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Il Signore sarà la tua sicurezza e preserverà il tuo piede da ogni insidia.
Anche il furore degli uomini ritornerà a tua lode; ti cingerai degli ultimi avanzi dei loro furori. Io aspetto il Signore, l’anima mia lo aspetta; io spero nella sua Parola. L’anima mia anela al Signore più che le guardie non anelino al mattino, più che le guardie al mattino. Ho cercato il Signore, ed egli m’ha risposto; m’ha liberato da tutto ciò che m’incuteva terrore.
Il Dio eterno è il tuo rifugio; e sotto di te stanno le braccia eterne. Benedetto l’uomo che confida nel Signore, e la cui fiducia è il Signore! Che diremo dunque riguardo a queste cose?
Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? —Daily Light
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Perché non possiamo imparare, come bambini stanchi, a cadere tra le braccia eterne e riposare, non in ciò che conosciamo, ma in colui in cui confidiamo? —Charles Haddon Spurgeon
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(Preghiera:) All’ombra dei tuoi rami frondosi trovo frescura, protezione e riposo. Grazie, Signore, per il riposo che mi doni in mezzo alle difficoltà. Grazie per la pace che mi dai in mezzo alle attività frenetiche della giornata. Grazie per darmi rifugio sotto le tue foglie nel periodo più caldo del giorno, quando il sole è più intenso e sfibrante.Grazie, Signore, perché posso recuperare le mie forze riposando in Te. Mi hai detto di venire a Te quando sono affaticato e oppresso, e Tu mi darai riposo. Quando non ce la faccio più ad andare avanti, mi sdraio semplicemente e faccio un sonnellino sotto la tua ombra. Poi, quando mi sveglio, sono pieno di vita ed energia, pronto a riprendere i miei compiti.
Non esiste niente di meglio che riposare in te, Signore. Non esiste niente come affidare i miei compiti a Te per farmi aiutare a svolgerli con successo. Se non fosse per Te, la mia schiena si spezzerebbe. È umanamente impossibile portare quei pesi, ma le tue braccia eterne mi aiutano a sostenerli.
Quando getto i miei pesi su di Te, Tu sei così grande e forte che puoi portarli senza nemmeno sentirli — e puoi portare anche me.
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 14 maggio 2019.
[1] Isaia 40,31.
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