La sfida di un anno nuovo
Virginia Brandt Berg
“Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù”. —Filippesi 3,13–141
Un nuovo anno ci aspetta e non sappiamo cos’abbia in serbo per noi. C’è una cosa che sappiamo, però, e cioè che possiamo lasciarci alle spalle il passato con tutte le sue preoccupazioni, i suoi dolori e i suoi errori. Non possiamo disfare le azioni fatte, né ritirare le parole dette, ma se affidiamo a Dio il nostro rammarico e il nostro rincrescimento, lui può fare di quest’anno nuovo qualcosa di bello e di gioioso. La Bibbia promette che “tutte le cose cooperano per il bene di quelli che amano Dio” 2 — anche il nostro passato.
Ogni giorno dello scorso anno è ormai fuori dalla nostra portata e dovremmo lasciarlo dov’è. Dio ha il passato nelle sue mani e non dovremmo tornare indietro a tormentarci e rammaricarci. È triste vedere che alcuni dicono di confidare in Dio, ma si preoccupano per tutte le macchie e gli errori sulle pagine del loro passato.
Susan Coolidge una volta scrisse queste parole:
Il passato fa ora parte dell’eternità,
legato in un fastello in mano a Dio.
Con giorni lieti e giorni tristi
e giorni brutti che mai più
torneranno a visitarci
con fiori in boccio o appassiti,
con esuberanza solare
o malinconiche notti.3
Una volta che ci rivolgiamo a Dio e gli confessiamo errori e mancanze, una volta che chiediamo perdono, non dobbiamo tornare a rivangare il passato e riportare alla luce quelle cose. A proposito dei nostri peccati del passato, Dio dice: “Io, proprio io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non ricorderò più i tuoi peccati”.4
La Parola di Dio dice che “non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù”.5 Invece di tornare indietro nel tempo e rammaricarci di questo e di quello, invece di piangere sopra le cose che non possiamo cambiare, dovremmo ricordarci la consolante promessa divina: “Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana”.6
Una volta ho letto una poesia che diceva più o meno così: “Se trovassi la strada per tornare a ieri, scriverei quella pagina con una penna più nitida e cancellerei ogni ieri”. Non voglio trovare la strada di ieri, perché non posso cancellare un bel niente! Solo Dio può cancellare gli errori del passato. Quando lui ci guarda alla luce del sacrificio che Gesù ha già fatto per noi, nient’altro ha importanza. Farci rivivere il passato non è una cosa che Dio voglia. Perché farlo, quando il futuro è radioso come le meravigliose promesse divine?
Quando penso all’anno che abbiamo davanti, penso a tutte le promesse della Parola di Dio e a tutte le cose meravigliose che possono succedere, perché quelle promesse sono certe e immutabili, indirizzate personalmente a ciascuno di noi. Con tutte quelle promesse, chi vuole mettersi a inseguire il passato sulla strada per tornare a ieri?
La croce di Cristo, come braccia allargate, blocca la strada del passato. Dato che Gesù ha già pagato il prezzo dei nostri errori, possiamo e dobbiamo dire con l’apostolo Paolo: “Dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, proseguo il corso verso la meta, verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù”.7
Dimenticate le cose che stanno dietro! Protendetevi verso la meta e il premio supremo. Non potete far tornare indietro le lancette del tempo. Anche se aveste tutte le ricchezze del mondo, non potreste ritrovare il sentiero per tornare a ieri, non potreste tornare indietro.
Che pena portare il peso del passato quando il Signore ha pagato un tale prezzo per sollevare quel peso e renderci liberi. “Gesù ha pagato tutto, a lui io devo ogni cosa”, dice un vecchio inno.
Una volta, dopo aver parlato proprio di queste cose a un vasto gruppo di persone, mi si presentò un giovanotto. Era appena uscito di prigione e non riusciva a credere che le cose fossero tanto facili, che Dio avrebbe lavato via il suo passato se lui avesse confessato le sue colpe e chiesto a Gesù di entrare nel suo cuore ed essere il suo Salvatore. Continuava a parlare di tutte le sue malefatte. Gli era troppo difficile credere che Dio potesse perdonare un passato tanto orribile. Quella sera, però, aprì il suo cuore a Gesù e Gesù gli tolse di dosso quel peso. Gesù perdonò quell’uomo e gli donò una libertà che non aveva mai conosciuto. Da quel momento quel giovanotto non smise di parlare della misericordia divina e di come Dio lo aveva liberato dai tormenti del passato. Ripeteva spesso le parole di una poesia che l’aveva colpito: “Il mio ieri, pieno di colpa e di vergogna, se n’è per sempre andato. Oh, il suo nome sia lodato!”
Mi chiedo se ci può essere qualcosa di più meraviglioso del miracolo del perdono. C’è qualcosa di più bello della sicurezza di essere stati perdonati per i propri peccati? Gesù morì per tutti e questo perdono meraviglioso è alla portata di tutti. Devi solo accettare il suo perdono e riceverlo come tuo Salvatore. “Egli è fedele e giusto da perdonarti i peccati e purificarti da ogni iniquità”.8 Ogni iniquità! Non può ignorare la sua Parola, e questa è una sua promessa. “Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?”9 È la promessa infallibile e senza riserve che ti ha fatto.
Il Signore ti benedica, faccia di te una benedizione e ti usi al suo servizio. Ti auguro un meraviglioso anno nuovo, con una fresca rivelazione di nostro Signore Gesù Cristo per la tua anima. Dio ti benedica a ogni passo del tuo cammino.
Adattato da una trascrizione del programma radiofonico Momenti di meditazione.
Ripubblicato sull’Ancora in inglese il 31 dicembre 2019.
1 NR.
2 Romani 8,28.
3 Susan Coolidge, “New Every Morning,” Verses (Boston: Roberts Brothers, 1889).
4 Isaia 43,25.
5 Romani 8,1.
6 Isaia 1,18.
7 Filippesi 3,13–14.
8 1 Giovanni 1,9.
9 Numeri 23,19.
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