La risposta di Dio ai problemi moderni
David Brandt Berg
Il vero amore, l’amore di Dio e per il prossimo, è la soluzione a molti dei problemi che la gente ha dovuto affrontare in ogni epoca e in ogni generazione! È lo Spirito dell’amore di Dio, che ci aiuta ad adempire il suo grande comandamento di amarci gli uni gli altri. Gesù disse che i comandamenti più grandi sono, primo, amare Dio, e poi amare il prossimo come te stesso. In questi due, disse, sono contenuti tutta la legge e tutti i profeti,[1] o, come disse Salomone, questo è tutto per l’uomo: amare Dio e osservare i suoi comandamenti.[2]
La risposta di Dio ai problemi di oggi, come a quelli del passato, è l’amore per Dio e gli uni per gli altri. Questa è sempre la soluzione di Dio, anche in una società complessa, confusa e altamente complicata come quella di oggi. Se amiamo Dio, possiamo amarci gli uni gli altri e perfino rispettarci a vicenda perché siamo sue creature. Poi possiamo seguire le sue regole che danno vita, libertà e felicità.
Lo stesso Gesù disse che dobbiamo diventare come bambini piccoli per entrare nel suo regno spirituale di gioia e felicità, uno stato di beatitudine della mente, il regno spirituale di Dio sulla terra. Anzi, a un dotto avvocato della legge disse: “Se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli!”[3] Disse perfino: “Se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio”.[4]
Questo rappresentava un vero enigma per questo vecchio signore ovviamente istruito, un “rabbino d’Israele” a cui Gesù stava parlando. Per questo colto dottore della legge la salvezza apparentemente stava nella conoscenza, nella grande istruzione e nella saggezza degli antichi, come quella contenuta nella Torah e nel Talmud. Ecco qui invece che Gesù gli disse molto semplicemente, come proclama la nostra canzone che ci distingue in tutto il mondo, che “devi diventare bambino se vuoi entrare in cielo!” In altre parole, devi accettare l’amore e la verità di Dio, considerandoli la parola indirizzata dal tuo Padre celeste al suo bambino – te – accettando questa buona notizia del suo amore manifestato in suo Figlio Gesù Cristo.
Che questa semplice verità fosse difficile da capire per questo rabbino istruito fu ovvio dalla sua reazione e da come la interpretò letteralmente, chiedendosi se Gesù parlava di una specie di miracolo fisico di rinascita materiale. Gesù però gli spiegò rapidamente che non stava parlando di una rinascita fisica da un’acqua materiale, ma di una rinascita dello spirito e del comportamento spirituale dell’uomo, operato da un miracolo soprannaturale dello Spirito di Dio: il dono di un nuovo cuore spirituale, per così dire, da parte del Signore.[5]
Con questo Gesù indicava chiaramente che non possiamo salvarci mediante le nostre opere, la nostra bontà, i nostri tentativi di osservare la Legge e di amarlo, e nemmeno mediante i nostri sforzi di trovare la sua verità e seguirla. Stava dicendo che la salvezza è un dono di Dio, operato mediante una miracolosa trasformazione della nostra vita quando accettiamo la sua verità nell’amore di suo Figlio Gesù, per opera dello Spirito Santo. Quando riceviamo Lui, il suo Spirito in noi ci darà la forza di fare l’umanamente impossibile: amare Dio e gli uomini!
“Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua”.[6] Quindi non puoi salvarti da solo, non importa quanto ci provi. Non puoi essere abbastanza bravo da guadagnarti o meritarti la perfezione eterna della sua santa salvezza mediante la sua grazia, il suo amore e la sua misericordia.
“Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il Signore ha fatto ricadere su di Lui [Gesù, suo Figlio] l'iniquità di noi tutti”.[7] Leggi il resto del cinquantatreesimo capitolo di Isaia, il profeta del Vecchio Testamento, se vuoi una bella immagine dell’amore di Dio manifestato in come suo Figlio Gesù prese su di Sé sulla croce la punizione per i nostri peccati. Fu “strappato dalla terra dei viventi e colpito per le trasgressioni del mio popolo… Offrendo la sua vita in sacrificio per il peccato… ha versato la sua vita fino a morire… ha portato il peccato di molti!”
“E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.[8]
La salvezza è semplice! Tutto quel he devi fare è ricevere Gesù, Figlio di Dio, come tuo Salvatore, chiedendogli di entrare nel tuo cuore. Puoi farlo adesso, se vuoi la risposta di Dio ai tuoi problemi, se vuoi che il suo amore ti riempia il cuore e la vita di una gioia ineffabile e gloriosa e ti dia un nuovo piano e un nuovo scopo nella vita. Lui è meraviglioso! Perché non provarlo?
Come dicevo ai miei figli quando erano piccoli: “Dio è il nostro grande Padre in cielo e noi siamo i suoi figli sulla terra. Siamo stati tutti cattivi e ci meritiamo una sculacciata, non è vero? Ma Gesù, il nostro fratello maggiore, amava così tanto noi e il Padre, che sapeva che la sculacciata avrebbe fatto male a entrambi, così si è offerto di prenderla al nostro posto. Così Dio gliel’ha consentito e ha promesso di perdonarci se ameremo e ringrazieremo Gesù per averlo fatto, e se permetteremo al suo Spirito di vivere nel nostro cuore e nella nostra vita da ora in poi, e di ubbidire alla sua Parola lasciando che Lui ami gli altri attraverso di noi”.
Poi li guidavo in una preghiera che, se vuoi, puoi fare anche tu adesso: “Caro Gesù, ti prego di perdonarmi per essere stato cattivo ed essermi meritato una sculacciata. Grazie per aver mandato tuo Figlio Gesù a prendere la sculacciata al mio posto. Ora lo accolgo come mio Salvatore e come tuo Figlio e gli chiedo di entrare nel mio cuore e aiutarmi a essere buono e ad amare Te e gli altri con il tuo Spirito. Aiutami a leggere la tua Parola, a ubbidirle e a cercare di aiutare gli altri. Nel nome di Gesù, amen”.
Ci rendiamo conto che molte persone possono aver frainteso questo istantaneo, miracoloso e soprannaturale cambiamento della mente, del cuore e della vita, che avviene per la potenza dello Spirito di Dio in questa trasformazione spirituale che il Signore chiama nascere di nuovo, o rinascita spirituale, tanto è drastica.
Se ti ricordi alcune storie della Bibbia di cui forse hai sentito parlare, che raccontano le trasformazioni istantanee di vita, mente e cuore che con la potenza dello Spirito Santo hanno colpito alcuni dei più grandi personaggi divini in qualche loro momento critico – come Abraamo, Mosè, Davide, Isaia, Geremia, Daniele, alcune delle persone chiamate o guarite da Gesù, e i suoi stessi apostoli, oltre a molti altri uomini e donne di Dio nel corso della storia – ti renderai conto che in realtà non è niente di nuovo, ma è una cosa che Dio ha fatto in tutte le epoche nella vita degli uomini.
A volte succede così improvvisamente e il cambiamento è così drastico e completo, che può avere un effetto molto drammatico ed essere frainteso. Di molti, come l’apostolo Paolo, si è perfino ritenuto che fossero diventati pazzi, tanto era stato improvviso il cambiamento nella loro vita e nel loro modo di pensare, parlare e comportarsi. Tutto il loro atteggiamento verso la vita e gli altri era cambiato.
Vorrei ricordarti che questo è stato un miracolo di Dio molto comune nella storia. Gesù lo chiamò nascere di nuovo dal suo Spirito e Paolo lo chiamò una nuova nascita in cui “le cose vecchie sono passate, ecco, tutte le cose sono diventate nuove” e siamo diventati “creature nuove in Cristo”.[9] La Bibbia lo chiama “spogliarsi dell’uomo vecchio ed essere rivestiti dell'uomo nuovo”[10] e spesso rappresenta una trasformazione così notevole e un vero proprio cambiamento della personalità, tanto che la Parola di Dio lo paragona alla morte e sepoltura del vecchio con la risurrezione del nuovo in una vita e un modo di vivere completamente diversi.
Mentre frequentava l’università, il grande Sant’Agostino era stato un libertino e un dissoluto; ma un giorno, dopo la sua conversione – come spiega lui stesso nelle sue opere – stava camminando per strada quando una delle sue ex gli passò accanto e lui sembrò non riconoscerla. Così lei si voltò e lo chiamò: “Agostino, sono io!” Al che lui replicò: “Sì, lo so. Ma io non sono più io!” Come dice l’apostolo: “Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo per la grazia del Figlio di Dio!”[11]
Dio è ancora vivo oggi e continua a cambiare le vite con la stessa potenza!
Pubblicato originariamente nel giugno 1972. Adattato e ripubblicato in Inglese il 20 aprile 2015.
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