La nostra ancora regge
David Brandt Berg
“Noi, che abbiamo cercato rifugio nell’afferrare saldamente la speranza che ci è stata messa davanti. Questa speranza che noi abbiamo è come un’ancora sicura e ferma della nostra vita”. —Ebrei 6,18-19
Il cambiamento è una cosa che ci avvicina di più al Signore. Avete sentito dire: “Tutto cambia ma Gesù mai”. E: “Tutt’intorno vedo mutamento e decadenza; Tu che non cambi mai, oh, resta con me”.[1] Tutto cambia tranne il Signore, così impariamo a confidare in Lui. È l’unica cosa che rimane costante.
Una delle circostanze in cui questo si nota di più è quando ci spostiamo in un posto nuovo, specialmente in un paese nuovo. Ci abituiamo alle nostre case, alle cose, agli amici o alle abitudini e tendiamo a fare affidamento su quello. Poi, però, quando ci troviamo improvvisamente in qualche posto lontano, possiamo subire un notevole shock culturale. Anche alcuni uomini d’affari, insegnanti o studenti, quando vanno in paesi stranieri a lavorare o studiare, soffrono uno shock culturale, perché si erano abituati ad avere sempre le stesse cose – la stessa lingua, gli stessi amici, lo stesso posto in cui vivere. Tutt’a un tratto non possono più fare affidamento su quelle cose.
Alcune persone non vogliono essere costrette ad adattarsi; vogliono la stessa routine tutti i giorni. Dà loro un senso di sicurezza sapere che le cose cui sono attaccati saranno sempre lì e la loro vita sarà sempre la stessa. Quando però le cose vengono scombussolate, ne rimangono scossi e si sentono insicuri.
Come Cristiani, possiamo sopportare i cambiamenti perché abbiamo un’ancora che ci mantiene saldi e sicuri. Abbiamo una rocca sempre solida, di cui possiamo sempre fidarci. Così in qualche modo le nostre vite sono quasi sempre le stesse tutti i giorni, perché confidiamo nel Signore ogni giorno. Abbiamo quella Rocca, abbiamo quell’ancora che ci mantiene sempre salvi e sicuri, nonostante il variare delle onde e il cambiamento costante del mare e della vita.
Abbiamo Qualcuno che ci rassicura, che ci fa sentire eternamene sicuri, sapendo che non dobbiamo preoccuparci. Risolverà ogni problema e soddisferà sempre ogni esigenza, qualunque essa sia; ci manterrà al sicuro dovunque siamo, qualsiasi cosa facciamo.
Abbiamo quell’ancora. Abbiamo quella roccia a cui aggrapparci. La nostra fede, il Signore. Qualsiasi cosa succeda intorno a noi nel mare perennemente mutevole della vita, non deve turbarci. Possiamo sopravvivere e superarla. Sappiamo di aver vissuto e superato altri cambiamenti in passato e possiamo superarne altri in futuro, perché il Signore non cambia mai.
Così, tienti stretto al Signore! “Io sono l’Eterno, non muto. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno”.[2] Lode al Signore! Lui rimane lo stesso – sempre fedele, sempre degno di fiducia, sempre presente, sempre pronto a darci la soluzione di ogni problema e la risposta ad ogni bisogno.
Per questo abbiamo quel senso di sicurezza costante che supera qualsiasi altra cosa nella vita. Per quanto riguarda le persone che non hanno il Signore, però, non importa quanto possa sembrare sicura la vita che conducono, potrebbe crollare tutto da un momento all’altro. Non hanno un fondamento, niente a cui aggrapparsi, nessuna ancora, nessuna roccia solida come base.
Per noi, qualunque cosa succeda, dovunque andiamo o viviamo, in qualunque condizione, il Signore è sempre lì e ci proteggerà sempre, non importa quel che succede. Così noi possiamo avere un meraviglioso senso di sicurezza che i non credenti non possono avere, non importa quanto tempo vivano nello stesso posto o facciano la stessa cosa, o vadano alla stessa scuola e abbiano la stessa casa, gli stessi animali e gli stessi amici. Sono in una situazione molto precaria perché hanno un falso senso di sicurezza che può essere abbattuto in qualsiasi momento e andare a pezzi quando cambia anche una sola delle cose su cui si appoggiano.
Noi abbiamo una completa e costante sicurezza nel Signore, in ogni momento. “Ho imparato a essere contento nello stato in cui mi trovo”.[3] Mia madre ce lo ricordava spesso quando noi bambini ci lamentavamo di dover lasciare la nostra scuola o di cominciarla tardi durante l’anno perché dovevamo trasferirci e viaggiare. Quello era uno dei suoi versetti preferiti: “Ho imparato a essere contento nello stato in cui mi trovo”. È meraviglioso imparare a essere contenti.
È la cosa meravigliosa dell’avere fiducia nel Signore. Anche se non sai cosa succederà, sai semplicemente che in qualche modo alla fine il Signore farà funzionare tutto per il nostro bene, per quanto le cose possano sembrare difficili al momento. Lo fa sempre. Non ci delude mai! Lode al Signore!
Sebbene onde rabbiose imperversino
sulla tua anima sballottata dai venti,
dentro di te avrai la pace perché saprai
che in mezzo alle raffiche più furiose
tu hai un’ancora salda e sicura
che reggerà, sì, reggerà per sempre.
Oh, sì, la tua ancora regge.
Soffia dunque più forte, o bufera,
sulla nostra barca così piccola ed esile.
Lode a Dio, non saremo distrutti,
perché la nostra ancora regge, sì, regge.
Attorno a me si agitano i flutti rabbiosi,
negli abissi è in agguato il pericolo;
nuvole adirate oscurano il cielo
e su di me imperversa la tempesta;
tuttavia resisto alla furia della bufera
perché sono ancorato alla roccia.
E regge, sì, la mia ancora regge.
Soffia dunque più forte, o bufera,
sulla mia barca così piccola ed esile.
Lode a Dio, non sarò distrutto,
perché la mia ancora regge, sì, regge.
—William Martin, 1902
Gesù ti regge. È Lui la nostra ancora! E ti reggerà qualsiasi cosa succeda. Gesù ti reggerà!
Anche se inciamperai e cadrai, il Signore ti rialzerà. Non preoccuparti, dunque. Non importa quante volte inciampi o quanto tu possa cadere in basso. Se hai Gesù e se ami Gesù, sei suo figlio, sei sua figlia. Tu non abbandoneresti mai i tuoi figli, non li butteresti mai fuori, non li cacceresti mai via, non importa quante volte abbiano inciampato e siano caduti, o si siano fatti male, abbiano fatto la cosa sbagliata o abbiano disubbidito. Sei pur sempre il loro padre, la loro madre. Li ami lo stesso. Li perdonerai sempre e li riaccoglierai sempre, perché sono tuoi, tuo figlio o tua figlia, i tuoi piccoli. Sono tuoi per sempre, proprio come tu sei suo per sempre. Quindi non ti lascerà né ti abbandonerà mai, fino alla fine del mondo! Ti reggerà forte!
Pubblicato originariamente nel dicembre 1988. Adattato e ripubblicato sull’Ancora in Inglese nell’ottobre 2015.
Articoli recenti
- Il primo Natale: chi, cosa, quando, dove, come e perché
- Perché il Natale è importante
- La miglior preparazione per il futuro
- Una piccola bimba tra le mie braccia
- Un Natale preso in prestito da tradizioni pagane?
- Perché abbiamo problemi?
- Siate forti nella gioia del Signore
- Un posto alla tavola del Padre
- Quando Dio non guarisce subito
- Il Giorno del Ringraziamento: un cuore pieno di gratitudine