La nascita di Gesù — parte 1
Peter Amsterdam
La storia della vita di Gesù inizia con il racconto della sua nascita che possiamo leggere nei Vangeli di Matteo e di Luca. Il Vecchio Testamento aveva predetto la sua venuta, rivelando delle informazioni specifiche sul Messia, il Salvatore che era stato promesso da Dio. Sarebbe nato a Betlemme,1 sarebbe venuto dalla tribù di Giuda,2 avrebbe ereditato il trono di Davide3 e il suo regno sarebbe stato eterno.4 Oltre a queste c’erano numerose altre profezie antiche sulla sua vita e sulla sua morte. Nei Vangeli troviamo l’adempimento delle predizioni del Vecchio Testamento sulla vita, la morte e la risurrezione di Gesù, che hanno portato al mondo la salvezza.
Matteo inizia il suo Vangelo con una genealogia abbreviata, per dimostrare che Gesù aveva i requisiti genealogici per essere il Messia promesso. Comincia con Abramo, il padre del popolo ebreo; e include i patriarchi, ponendo così l’accento sull’ascendenza ebraica di Gesù. Quando menziona Davide, si riferisce a lui come re, indicando che Gesù, attraverso la discendenza davidica, aveva sangue reale e poteva legalmente e legittimamente essere chiamato “Re dei Giudei”.5 Poi continua attraverso le varie generazioni dei discendenti per terminare con Giuseppe, che era il marito di Maria, madre di Gesù.
Anche Luca include una genealogia nel suo Vangelo, anche se, invece di tracciare la discendenza di Gesù fino ad Abramo, come fa Matteo, la segue fino al primo uomo – Adamo – e da lui a Dio stesso. La sua genealogia non precede il racconto della nascita di Gesù, come si legge in Matteo, ma la introduce subito dopo l’episodio del battesimo di Gesù.6
Scrivendo la storia della nascita di Gesù, Matteo e Luca presentano aspetti diversi e includono avvenimenti differenti, ma allo stesso tempo trattano in gran parte gli stessi argomenti ed evidenziano gli stessi punti rilevanti. Matteo racconta la storia ponendo la sua attenzione su Giuseppe e sul ruolo da lui avuto, mentre il racconto di Luca si concentra sul ruolo di Maria, raccontando la storia dalla sua prospettiva.
Dal racconto di Matteo veniamo a sapere che Giuseppe era un uomo “giusto”, o “buono”, nel senso che era un Ebreo osservante che rispettava le leggi divine. Era fidanzato a una giovane di nome Maria che, “prima che iniziassero a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo”.7 Nella Palestina del primo secolo, il fidanzamento era un periodo che precedeva il matrimonio.
Maria, fidanzata a Giuseppe, era considerata sua moglie, anche se avevano completato solo il primo passo del processo matrimoniale e non avevano ancora cominciato a vivere insieme. Tuttavia, prima di fare il secondo passo, Maria rimase incinta.
Matteo ci dice che la gravidanza di Maria avviene per opera dello Spirito Santo, ma non ne dà alcun particolare. Luca, invece, lo spiega più dettagliatamente, raccontandoci che l’angelo Gabriele fu mandato a Nazareth a una “vergine fidanzata a un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria”.8 Gabriele dice a Maria che è favorita dalla grazia divina e poi: “Concepirai nel grembo e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine”.9
Maria gli chiede come può avvenire una cosa simile, giacché è vergine, e l’angelo risponde: “Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio”.10 Maria, probabilmente ancora una giovane adolescente, gli pone la domanda ovvia di come potrà avere un figlio se è solo fidanzata e non ha ancora avuto rapporti sessuali con il suo futuro marito. La risposta dell’angelo è che la gravidanza sarà causata dalla potenza dello Spirito Santo.
Questo è un concepimento diverso da qualunque altro in ogni epoca. Maria rimane incinta per un atto creativo di Dio. Non ci viene detto esattamente come avvenne questo atto, proprio come non ci vengono spiegati i particolari di come Dio creò il mondo, tranne che Egli parlò e avvenne.
Maria dà il suo consenso quando dice: “Ecco la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola”.11 Fulton Sheen dà questa bella descrizione della situazione:
L’avvenimento chiamato Annunciazione in realtà è Dio che chiede a una sua creatura di aiutarlo a incorporarsi nell’umanità. […] Ciò che fece, quindi, fu chiedere a una donna, rappresentante dell’umanità, di dargli volontariamente una natura umana, mediante la quale avrebbe dato inizio a un’umanità nuova. Come c’era un’umanità vecchia in Adamo, così ci sarebbe stata un’umanità nuova in Cristo, che era Dio fatto uomo grazie all’azione volontaria di una madre umana.12
L’angelo dà a Maria un segno per dimostrare che queste cose sono vere; le dice che anche Elisabetta, una sua parente anziana, ha concepito un figlio. Luca ci dice che“Maria si levò e si recò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda” a visitare Elisabetta che aveva anch’essa concepito un figlio miracolosamente, nonostante avesse superato l’età della fertilità.13 Dopo essere rimasta con Elisabetta per circa tre mesi, Maria ritorna a casa a Nazareth, incinta di tre mesi.
Al suo ritorno deve affrontare l’ovvio problema che è incinta e che Giuseppe sa di non essere il padre. Matteo dice chiaramente che Maria e Giuseppe non erano stati insieme prima della gravidanza di lei; infatti dice che “prima che iniziassero a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo”.14 Rendendosi conto che Maria è incinta e sapendo che il bambino non è suo, possiamo soltanto immaginare il dolore, la sofferenza, la tristezza, il senso di tradimento e la rabbia che deve aver provato Giuseppe mentre “rifletteva su queste cose”.15
Maria, la sua promessa sposa, ha commesso adulterio, per quello che ne sa. La legge mosaica stabilisce che può essere lapidata a morte per questo.16 Giuseppe, però,“non voleva esporla ad infamia, e deliberò di lasciarla segretamente”. 17 Alcune traduzioni dicono “licenziarla”, “divorziare da lei o “mandarla via segretamente”.
Non era possibile farlo completamente in segreto, perché la lettera o il certificato di divorzio doveva essere consegnato dal marito alla moglie davanti a due testimoni. Qualunque motivo Giuseppe adducesse per il divorzio, tutti avrebbero concluso che la ragione vera era l’adulterio. Dicendo che Giuseppe decise di lasciarla segretamente, Matteo forse voleva dire che non l’avrebbe accusata pubblicamente di adulterio. Per Giuseppe, un uomo giusto che rispettava le leggi divine, divorziare da Maria era la cosa giusta da fare; l’avrebbe fatto con misericordia, perché non pensava di addurre come motivo l’adulterio, ma chiaramente pensava di divorziare secondo la legge.
Poi veniamo a sapere che un angelo del Signore “gli apparve in sogno, dicendo: ‘Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria come tua moglie, perché ciò che è stato concepito in lei è opera dello Spirito Santo. Ed ella partorirà un figlio e tu gli porrai nome Gesù, perché Egli salverà il suo popolo dai loro peccati’. E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; ma egli non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito, al quale pose nome Gesù”.18
Il messaggio datogli in sogno mette fine ai suoi pensieri sul divorzio e alla preoccupazione di infrangere la legge mosaica sposando Maria. L’angelo gli dice che il bambino è opera dello Spirito Santo e che quindi non deve temere di infrangere la legge di Dio sposandola, perché non è stato commesso nessun adulterio. Giuseppe capisce e segue le istruzioni.
Giuseppe poi compie il secondo passo del matrimonio portando a casa Maria come sua moglie, assumendosi la responsabilità di della donna e del bambino che nascerà. Dopo la sua nascita, Giuseppe lo chiama Gesù, come gli era stato ordinato dall’angelo. Dando il nome al bambino, Giuseppe lo riconosce come suo. Esercitando il diritto paterno di dargli un nome, Giuseppe riconosce il figlio di sua moglie come legittimamente suo e quindi diventa il padre legittimo di Gesù.
Molto probabilmente a Nazareth si sapeva che Maria era incinta di Gesù prima di andare a vivere con Giuseppe, perché il bambino sarebbe nato molto meno di nove mesi dopo. Non sappiamo esattamente quale fosse l’atteggiamento della gente di Nazareth nei confronti di Maria e di suo figlio, ma forse possiamo farcene un’idea da un successivo episodio nella vita di Gesù, quando alcuni Giudei sembrano schernirlo dicendo: “Noi non siamo nati da fornicazione; noi abbiamo un solo Padre: Dio”.19
I Vangeli di Matteo e di Luca dicono che Maria concepì senza intervento umano, ma per opera dello Spirito Santo. Maria e Giuseppe dovettero entrambi prendere decisioni per fede. Per Maria, la scelta era credere a ciò che l’angelo le aveva detto e accettare l’incarico di essere la madre del Messia, il Figlio unigenito di Dio. Per Giuseppe, la scelta era credere a ciò che l’angelo gli aveva detto in sogno, che il bambino veniva dallo Spirito Santo e che era tutto opera di Dio. Con le loro decisioni, sia Maria che Giuseppe dimostrarono il loro amore e la loro fiducia nei confronti di Dio. Erano persone di fede e chiaramente erano quelle giuste per far crescere Gesù.
Pubblicato originariamente nel dicembre 2014.
Adatto e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 6 dicembre 2021.
1 Michea 5,2.
2 Genesi 49,10.
3 2 Samuele 7,12–13.
4 Daniele 2,44.
5 Leon Morris, The Gospel According to Matthew (Grand Rapids: William B. Eerdmans’ Publishing Company, 1992), 24.
6 Luca 3,22.
7 Matteo 1,18.
8 Luca 1,27.
9 Luca 1,31–33.
10 Luca 1,35.
11 Luca 1,38.
12 Fulton J. Sheen, Life of Christ (New York: Doubleday, 1958), 9–10.
13 Luca 1,39.
14 Matteo 1,18.
15 Matteo 1,20.
16 Deuteronomio 22,20–21.
17 Matteo 1,19.
18 Matteo 1,20–21.24–25.
19 Giovanni 8,41.
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