La meraviglia che è il Natale
Compilazione
Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace. —Isaia 9:5
*
Gesù Cristo nacque nelle circostanze più squallide, ma l’aria tutt’intorno era riempita dagli alleluia delle schiere celesti. Il suo alloggio era un riparo per gli animali, ma una stella attirò da lontano alcuni distinti visitatori che vennero a rendergli omaggio.
La sua nascita fu contraria alle leggi della vita: la sua morte fu contraria alle leggi della morte.
Non aveva campi di grano né pescherie, ma poté sfamare cinquemila persone e avere pane e pesce in avanzo. Non camminò su bei tappeti, ma camminò sull’acqua. Tuttavia, nessuno dei suoi miracoli fu tanto meraviglioso e inspiegabile quanto il suo amore per te e me. —Activated
Qualcosa di meraviglioso
Ogni anno aspetto con ansia il Natale. Adoro il modo in cui i rami di abete e i nastri rossi trasformano gli angoli grigi di una casa in un luogo incantato e caldo. La musica di Natale mi riporta ricordi felici di Natali passati e mi riempie di anticipazione per le feste. Ogni anno, quando decoro il nostro albero, mi stupisco per tutto ciò che è successo dall’ultima volta che l’ho fatto. Qualunque cosa sia successa durante l’anno, tutto arriva al culmine in questa stagione familiare di gioia e condivisione.
Durante la mia crescita, non avevamo Natali tradizionali Non c’era l’aspettativa di regali né l’esigenza di un menù speciale. Non ci aspettavamo la neve o un bianco Natale. Non ci chiedevamo in che lingua avremmo cantato le nostre canzoni di Natale preferite. Non sapevamo con chi l’avremmo trascorso. Alcuni anni avevamo l’albero; altri no. Ho passato il Natale in più di una dozzina di paesi: Portogallo, Canada, Hong Kong, Macau, Taiwan, Cina, Italia, Grecia, Ungheria, Polonia, Stati Uniti, Uganda, Kenya, Tanzania e Messico.
Alcuni di questi paesi hanno una ricca storia di tradizioni natalizie; in alcuni c’è una tragica mancanza di qualsiasi tipo di Natale. Alcuni paesi celebravano il Natale in modi che conoscevo bene, in altri erano totalmente nuovi e inconsueti.
In tutta la mia vita, il Natale ha avuto un unico ingrediente comune: il festeggiamento della nascita di Gesù. Era un momento per ricordare la grande gioia che riempì l’umanità quando Dio mandò suo Figlio Gesù a chiudere la breccia tra noi, esseri umani peccatori, e la perfezione divina. Era la prima volta che la razza umana non doveva più temere la morte. La salvezza era arrivata! Abbiamo sempre festeggiato il suo compleanno cercando di portare la salvezza a più persone possibile.
Alcuni dei miei ricordi più felici sono le conversazioni che ho avuto con alcune delle persone che incontravamo a Natale, le volte in cui vedevo l’impatto che l’amore di Dio poteva avere su un cuore solitario e addolorato.
Un tempo desideravo che la nostra famiglia avesse più tradizioni natalizie. Volevo che il Natale evocasse una sensazione calda e familiare, associata ad abitudini e circostanze piene di significato e a cibi che piacevano a tutta la famiglia. Volevo delle tradizioni da poter passare ai nostri figli. Adesso però vedo le cose in maniera diversa. Non voglio che il Natale arrivi con scatole di decorazioni da aprire ogni anno, accompagnate da scambio di regali e situazioni e cibi predeterminati. Non voglio un Natale fatto di cose già aspettate, ma uno pieno di anticipazioni.
La nascita di Gesù fu piena di cose inaspettate: viaggi, pastori, angeli, soldati. Anche la sua vita sfidò le tradizioni e le aspettative, soprattutto quella di risorgere dai morti. Ogni anno, quando arriva il suo compleanno, invece di cercare di creare un Natale fatto di tradizioni, possiamo renderci disponibili a come Dio vuole operare attraverso di noi.
Forse troverai una persona nuova con cui condividere il Natale. Forse Dio ti farà incontrare qualcuno a cui potrai parlare della salvezza. Forse ti imbatterai inaspettatamente in qualche persona o situazione bisognosa e ti sarà chiesto di essere più generoso.
Ho bisogno di questo messaggio quest’anno, per via di circostanze molto difficili, del tipo che non fa sembrare l’immediato futuro molto radioso. Come si può festeggiare, quando ogni giorno sembra contagiato dalla persistenza di circostanze infelici? Poi però mi ricordo il messaggio che l’angelo portò ai pastori:
“Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà; poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore” (Luca 2:10-11).
Questa è la grande gioia che possiamo condividere e manifestare, in questo e in tutti i Natali. Gesù è con noi e qualcosa di bello succederà. —Mara Hodler
Scoprire il Natale
Natale rappresenta qualcosa di diverso per persone diverse. Per alcune è la migliore opportunità dell’anno per fare soldi; per altre è un disastro finanziario inevitabile, una voragine per uscire dalla quale ci vorranno mesi.
Per alcuni è un momento per stare in compagnia di amici e parenti, un momento per amare ed essere amati; per altri è il periodo più solitario dell’anno. Per alcuni è il calore e la sicurezza del focolare e della cosa; per altri è una memoria penosa e desolante di tutto ciò che non hanno e probabilmente non avranno mai.
Per alcuni è un motivo di profonda riflessione; per altri un’occasione per fare festa e dimenticare tutto. Per alcuni è una possibilità di spendere a piene mani per fare regali ai propri cari e riceverne altrettanti; per altri è una possibilità di dedicarsi a estranei nel bisogno, senza aspettarsi niente in cambio.
Per alcuni è fatto di belle luci e decorazioni colorate – una breve fuga una volta l’anno in un mondo in cui tutto è felice e tutto va bene; per altri è la speranza nella promessa che un giorno tutti i torti saranno riparati e ci sarà veramente “pace sulla terra a quelli che Egli ama”.
Per alcuni è un gioviale vecchio vestito di rosso, con una lunga barba bianca, che dice “Ho, ho, ho!” e realizza i desideri dei bambini; per altri è un bambino in una mangiatoia, che realizzerà i desideri di Dio.
Fin dall’inizio dei tempi, le persone hanno desiderato qualcosa di speciale che desse un vero significato alla loro vita e la rendesse completa. Chi avrebbe mai pensato che tutto questo sarebbe arrivato sotto forma di un bambinello nato in una stalla in un paese lontano? Ma è esattamente quello che è successo.
Dio ha osservato ogni cuore umano da Lui creato e ogni cuore che sarebbe arrivato in seguito, sapendo di cosa avevano bisogno. Così, ha preso una parte del suo stesso cuore e ha plasmato la risposta giusta. Poi ha mandato la risposta nel mondo. E ha chiamato quella risposta Gesù.
Come cristiani, a Natale celebriamo il vero significato del giorno in cui Dio ha tanto amato il mondo che ha mandato il suo Figlio unigenito perché fosse il regalo più bello di tutti i tempi (Giovanni 3:16). Natale ci offre l’opportunità di unirci a milioni di persone in tutto il mondo per festeggiare la nascita di Gesù e condividere il suo amore con gli altri, così che tutti abbiano l’opportunità di accettare il regalo di Dio, la salvezza. Dio ti benedica e ti renda una benedizione per gli altri durante questa stagione natalizia. —Keith Phillips
Una preghiera di Natale
Signore, in un periodo in cui tutti i cuori dovrebbero essere felici e allegri, molti di noi si dibattono sotto il peso della vita, sotto i carichi che rubano la gioia da sotto l’albero. […]
Quelli che hanno un cuore tormentato dal dolore o da rapporti spezzati, quelli la cui vita conosce solo conflitto e confusione, quelli i cui cuori sono stanchi e provati oltre ogni loro capacità di sopportazione – prezioso Salvatore, attirali vicino a Te. Fai sapere loro che sei ancora lo stesso Gesù che nacque da una vergine – non in un ospedale, ma in una stalla per gli animali – e che fu deposto sul fieno di una mangiatoia. Sei ancora quello che fu mandato da un Padre celeste, che ci offrì, non la condanna per i nostri peccati, ma amore e perdono, insieme a una comunione divina e quotidiana.
Non ci limitiamo a desiderare la tua pace e la tua gioia, Signore, le bramiamo. Hai promesso di dare riposo a chi è stanco, vittoria a chi è ferito in battaglia, pace a chi è in preda all’ansia e accettazione a chi ha il cuore spezzato – non solo a Natale, ma ogni giorno di ogni anno. […]
Il tuo nome è ancora “Consigliere meraviglioso”, “Dio Onnipotente”, “Padre Eterno” e “Principe della pace”. Noi tuoi figli invochiamo una rinnovata infusione, una nuova consapevolezza di chi Tu sei. Scegliamo per fede di rendere la “buona notizia di una grande gioia” una realtà nella nostra vita, così che gli altri possano vederci come alberi di vita luminosi che indirizzano a Te in questo Natale. Sappiamo anche che la pace sulla terra può esserci solo quando i cuori trovano pace in Te.
Sei ancora la nostra Gioia, sei ancora la nostra Pace. Non sei più un bambino in una mangiatoia. Sei il Signore dei Signori e il Re dei re. E ti festeggiamo ancora come Signore, questo Natale e sempre. —Rebecca Barlow Jordan1
Pubblicato originariamente sull’Ancora in inglese il 21 dicembre 2022.
Articoli recenti
- Quando Dio non guarisce subito
- Il Giorno del Ringraziamento: un cuore pieno di gratitudine
- Vivi dove stanno i tuoi piedi
- Intercessione piena dello Spirito
- Non solo Adamo ed Eva
- Dio abita nelle lodi del suo popolo
- Conforto quando una persona cara si spegne
- È così perché Dio ha detto così
- Perseveranza nella preghiera
- Il ricco e Lazzaro