La compassione divina
Maria Fontaine
Qualcuno mi ha chiesto se penso che Gesù provi lo stesso dolore che patiamo noi. Dopotutto ha già adempiuto la sua missione quando è morto sulla croce per i nostri peccati. Ha già sofferto in questa vita terrena. Perché allora dovremmo aspettarci che soffra insieme a noi per le cose che affrontiamo qui adesso? Mi è sembrata una buona domanda. Ecco che cosa ha detto Lui:
Sento il tuo dolore e la tua sofferenza? La risposta è sì. ma devi vedere queste cose in prospettiva. Ogni volta che sbatti un piede contro qualcosa e ti fai male, io non comincio a zoppicare per il dolore; ma simpatizzo con le tue infermità.
L’empatia fa parte dell’amore. Quando il tuo bambino è in preda al dolore e tu lo tieni in braccio, cercando di confortarlo, il legame con il tuo piccolo ti permette di sentire la sua sofferenza e il tuo cuore prova dolore per lui. Non prenderesti volentieri il suo posto e non sopporteresti il dolore per lui, se fosse possibile?
Di solito non provi esattamente lo stesso dolore di una persona, quando provi compassione per la sua sofferenza. Tuttavia, soffri con lei perché le vuoi bene. È così che io sento il vostro dolore. È questo il significato del versetto: “Non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità”.1 Sopporto le sofferenze per amor vostro, perché il mio cuore è collegato al vostro ancora più di quanto lo sia il cuore di una madre con quello del figlio.
A volte le persone induriscono il cuore e costruiscono dei muri per non sentire il dolore degli altri, perché non possono sopportare o non vogliono provare quel dolore. Io però non ti taglio fuori, mai.
Quando una madre passa per le doglie del parto, in un certo senso paga quel prezzo per mettere al mondo suo figlio, ma finisce tutto lì? Se ne va e ignora il figlio che ha dato alla luce? O piuttosto, il dono stupendo che ho fatto crea un legame ancora più forte tra lei e suo figlio, un legame che continua per sempre?
Quando passi dei momenti difficili Io ti capisco e provo dolore per te. Non indurisco il mio cuore davanti alle cose che affronti. È in quei momenti che ti abbraccio ancora più forte, consolandoti e aiutandoti a sentire il mio amore e la mia compassione.
Non ti ho amato solo nel momento in cui ho sofferto e sono morto per darti la vita eterna. L’amore non esiste solo per un momento e poi sparisce. L’amore è eterno perché è l’essenza di Dio. È l’amore che ha dato esistenza a tutto.
L’amore è eterno. L’amore è prendersi cura degli altri. L’amore è empatia. L’amore è il legame che ci unisce. Se l’amore è esistito nel momento in cui sono morto e poi risorto per te, come potrebbe non esistere in ogni momento della tua vita e per l’eternità? Ho sentito la sofferenza dell’umanità e ho risposto con amore ed empatia. Quell’amore continuerà a essere la mia risposta, oggi e per l’eternità.
* * *
Preghiere che vengono dal cuore
Una mia amica, credente da tutta la vita, mi ha scritto a proposito di una questione con cui si dibatte da anni. Sente sempre altre persone fare preghiere che lei considera “eloquenti” e si sente incapace di esprimersi bene come loro. Si sente imbarazzata e piena di vergogna al punto di non voler nemmeno provare a pregare. Si sente anche indegna di parlare direttamente a Gesù, perché pensa di aver fatto tanti errori e di non meritarsi un simile privilegio.
Ho sentito che aveva bisogno di sentirsi dire dal Signore che gli fa piacere quando lei prega, perché è una delle sue figlie. A causa del suo grande amore e dalla sua grande compassione, Lui ci ha detto di accostarci con piena fiducia al suo trono della grazia per ricevere l’aiuto di cui abbiamo bisogno.
Quando si parla del suo amore per noi e delle promesse che ci fa, non è questione di essere degni. Non dobbiamo guadagnarci il suo amore, proprio come non abbiamo dovuto guadagnarci la salvezza.
Dato che questa donna apprezza le profezie, ho chiesto a Gesù di darle un messaggio personale. Imparo molto da ciò che Lui dice agli altri e ho pensato che possa servire anche a voi.
Mia cara, è la mente legata alla terra che cerca di stabilire il merito di una persona dalle apparenze e dalle percezioni limitate della vita terrena. Io guardo al cuore.2 Vedo il tuo vero io, che è eterno. Nella mia prospettiva, non è questione di eloquenza o di abilità nell’articolare bene le tue preghiere. Non dipende da quello che la gente spesso considera il valore di una persona. Il tuo cuore è legato al mio ed è questo che importa a Me.
Quello a cui guardo non è il passato che a volte ti porti dietro come un peso che incombe su di te. Quello che tu vedi come un fallimento, Io lo vedo come uno sviluppo nella tua vita. Vedo la formazione di alcune belle qualità che sono cresciute dentro di te, come la compassione, l’empatia, la saggezza, la pazienza e l’umiltà.
L’amore per le persone bisognose che riempie il tuo cuore genera preghiere meravigliose e potenti. L’eloquenza delle parole non ha alcuna importanza per Me, perché odo il profondo desiderio del tuo cuore ancora prima che tu dica una sola parola. Ascolto le tue preghiere e le esaudisco.
Se dovessi prendere in considerazione il “valore”, come fa il mondo, nessuno sarebbe mai degno. Ma io non vedo le cose in quel modo. Quelle che a te potrebbero sembrare preghiere semplici, per me sono fiducia pura e sincera e le capisco. Non ho bisogno di nient’altro che la tua fiducia in Me per aprire tra di noi la connessione che rende tutto possibile. Hai scelto di amarmi e quello è il regalo più bello che mi avresti potuto fare. Lo apprezzo, e tutto il cielo lo sa.
Prega, quindi, perché fa la differenza per molte persone. Prega dal profondo del cuore per le persone che incontri e che ne hanno bisogno. Io risponderò.
Apprezzo i momenti in cui preghi a voce alta, perché può aiutare chi ascolta le tue preghiere. Comunque, anche se tu non riuscissi mai a formulare una sola frase a voce alta, quella che mi arriva è la tua invocazione quando ti rivolgi a Me, confidando che Io cammini al tuo fianco in qualsiasi situazione.
Chiedimi cosa darà la gioia e la pace più grande a te e agli altri. Voglio darti tutto ciò che sarà buono per te e per quelli a cui il mio amore ti conduce. Puoi essere sicura che risponderò alle tue preghiere.
* * *
Gesù è venuto per…
Come me, in qualche momento della vita probabilmente hai sentito che i tentacoli dello scoraggiamento cercavano di soffocare la gioia per quello che Dio ha fatto nella tua vita o per come ti ha usato per svolgere qualche lavoro per Lui. Forse pensi: “Perché Dio spreca il suo tempo a cercare di rimettere insieme i pezzi di una persona confusa come me? Ci devono essere altri più capaci di fare quel lavoro, per tantissimi motivi. Perché si preoccupa di me, quando potrebbe usare loro?” Esaminare i nostri difetti o dargli troppa importanza può scoraggiarci.
Questi brani di un discorso di Rick Warren ci ricordano molto bene di cosa è capace l’amore soprannaturale di Dio.
Dici che Gesù non ti vorrebbe. Davvero? Recentemente ho scritto riguardo a per chi è venuto Gesù. È venuto per chi è stato distrutto e maltrattato, per chi è crollato a pezzi, per chi è stato disprezzato, escluso o ingannato, per chi grida di dolore e chi è esaurito.
Gesù è venuto per chi è emarginato e abbattuto, chi è tagliato fuori e ignorato, chi è rinchiuso, bruciato, disatteso, distrutto. Gesù è venuto per chi non ha niente e chi è stato spremuto, chi è ostacolato e chi ha tutto contro di sé.
Gesù è venuto per gli sbronzi e gli strafatti, per chi è stato messo a terra, preso a calci, maltrattato e sbattuto via, per chi è stato trascurato e oppresso, disgustato e usato.
Gesù è venuto per chi è stato negletto, spadroneggiato, calpestato e disastrato. Per chi è stato sviato, licenziato, sforzato, tralasciato. È venuto per gli incasinati, i confusi, i depressi; i vittimizzati, i martellati, gli incastrati.
Gesù è venuto per gli spacciati e gli irrecuperabili. Gesù è venuto per Matteo.3 Gesù è venuto per me. Gesù è venuto per te. Dio non ha mai incontrato nessuno che non abbia amato. Dio non ha mai incontrato una persona per la quale non abbia uno scopo. Dio non ha mai incontrato una persona da cui non vuol farsi conoscere.
* * *
Quello che farò per te
Dammi la tua mano, la stringerò.
Dammi il tuo cuore, lo accarezzerò.
Dammi il tuo amore, ne farò tesoro.
Dammi le tue preoccupazioni, le porterò.
Dammi i tuoi pensieri, li organizzerò.
Dammi le tue parole, le ungerò.
Dammi la tua volontà, la plasmerò
perché si sintonizzi perfettamente con la mia.
—Gesù, in profezia
Compilato da post pubblicati originariamente nel 2019.
Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 10 gennaio 2022.
Articoli recenti
- Non solo Adamo ed Eva
- Dio abita nelle lodi del suo popolo
- Conforto quando una persona cara si spegne
- È così perché Dio ha detto così
- Perseveranza nella preghiera
- Il ricco e Lazzaro
- Parole e gesti di bontà e apprezzamento
- La Parola duratura di Dio: la Bibbia
- Una delusione? O la sua chiamata?
- Trattenersi dall’ira (Salmo 37:8)