La Chiesa, la comunità dei credenti
Il tesoro
Per i cristiani è una benedizione meravigliosa, un privilegio, potersi incontrare regolarmente per adorare il Signore e stare tutti insieme. Molti vivono in paesi dove non possono riunirsi apertamente e avere fratellanza. Dovremmo desiderare e cercare la comunione con altri cristiani, perché abbiamo bisogno di quei momenti di unità con altri che credono come noi, che amano il Signore e hanno affidato la propria vita a Lui.
Nel mondo d’oggi non è sempre facile vivere una vita cristiana; quindi è stupendo ritrovarsi con altri credenti per stare insieme, per leggere e studiare la Parola di Dio, per cantare e lodare il Signore, per pregare gli uni per gli altri e chiedere agli altri di pregare per noi. È anche un’occasione ideale per celebrare insieme la Comunione.
In Ebrei 10:25 leggiamo: “Non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortiamoci a vicenda; tanto più che potete vedere come il giorno (del ritorno di Gesù) si avvicina”.
Il Signore sapeva che abbiamo bisogno di riunirci con altri Cristiani per ricevere ispirazione, rinnovarci spiritualmente e trovare forza nella lettura della sua Parola. Inoltre, come dice quel versetto, queste riunioni servono anche per esortarci a vicenda, per incoraggiarci ad avere più amore e fare opere buone. L’unione fa realmente la forza. La preghiera unitaria e le riunioni di fratellanza attraggono le benedizioni di Dio. (Vedi Atti 4:32-33).
È importante capire, comunque, che le riunioni di fratellanza e rinnovo spirituale, che siano in una chiesa, in una casa privata, un negozio o una tenda, non sono il servizio che prestiamo al Signore. È normale nelle chiese chiamare servizio la loro adunanza; alcuni cristiani credono che andare in chiesa e dare un’offerta siano tutto quel che basta a compiacere Dio.
Il nostro vero lavoro e servizio per il Signore, comunque, si attua nel vivere ogni giorno per Lui, nel riflettere sugli altri il suo amore e la sua verità e nel portare agli altri il vangelo. Riunirsi per la fratellanza spirituale e il culto è un momento per rinnovarsi, trovare nuova ispirazione e nuova forza per i giorni che verranno e i problemi e le difficoltà che potremmo incontrare.
Il Vangelo di Marco racconta che Gesù mandò i suoi discepoli tra la gente. C’era molto da fare e, terminato il loro servizio, “gli apostoli si riunirono intorno a Gesù. Ed egli disse loro: ‘ Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’” (Marco 6:30-31). Ancora oggi c’è una gran differenza tra il nostro servizio per il Signore e il nostro “riunirci intorno a Gesù”, quando “veniamo in disparte per riposarci un po’” e per trovare nuova ispirazione.
Nei primi duecento anni di esistenza del cristianesimo, i credenti non avevano edifici e si riunivano dove potevano. Gesù disse: “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Matteo 18:20). Quando non si incontravano segretamente nelle foreste, nelle catacombe ecc., gli unici posti che i cristiani avevano per riunirsi erano le loro abitazioni. L’apostolo Paolo parla spesso nelle sue epistole della “chiesa che si riunisce in casa loro” (Romani 16:5; 1 Corinzi 16:19).
Il significato originale della parola “ekklesia”, tradotta come “chiesa” dal greco, la lingua del Nuovo Testamento, è letteralmente “l’insieme dei chiamati”, la comunità dei fedeli. La chiesa vivente è l’unione dei credenti che credono in Dio e seguono Gesù; è il corpo di Cristo, non un edificio, né qualsiasi confessione o denominazione religiosa. La chiesa è l’assemblea dei veri credenti non un edificio senza vita, fatto di ferro e cemento.
Purtroppo, a volte l’interesse della chiesa si è spostato sugli edifici e di conseguenza le persone hanno perso la visione di diffondere nel mondo l’amore di Gesù. Quando hanno cominciato a concentrarsi sull’acquisizione di proprietà ed edifici, hanno perso di vista la chiamata della chiesa a guidare i milioni di anime perdute che non hanno mai ascoltato il vangelo di Gesù. Se la chiesa avesse speso quel denaro per evangelizzare il mondo finanziando i missionari, stampando pubblicazioni religiose e portando l’amore e la verità di Dio ai perduti, molte più persone avrebbero udito il messaggio e i popoli poveri, oppressi e denutriti avrebbero ricevuto assistenza. Il nostro culto a Dio dovrebbe spingerci fuori dalle chiese per raggiungere le anime perdute e sofferenti nel nostro mondo.
Quando chiesero a Gesù dove si dovesse adorare Dio, Lui rispose: “Credimi, è giunto il momento, ed è questo, in cui non adorerete il Padre né (nel tempio) su questo monte, né (nel tempio) in Gerusalemme! Ma i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e in verità; perché il Padre cerca tali adoratori” (Giovanni 4:21-24).
Stefano, il primo martire della prima chiesa, in punto di morte dichiarò: “L’Altissimo non abita in costruzioni fatte da mano d’uomo” (Atti 7:48). Il vero tempio in cui Dio dimora è il cuore dell’uomo – il tuo cuore, quello di tutti coloro che lo conoscono e lo amano (1 Corinzi 3:16-17). Le Scritture indicano chiaramente che Dio desidera vivere nel cuore delle persone.
Gli edifici religiosi sono certamente utili ai cristiani per avere un posto dove incontrarsi regolarmente, dove possono riunirsi per nutrirsi spiritualmente, per trovare ispirazione e pregare insieme, perché spesso le case non sono abbastanza grandi per accogliere tutti. Un edificio può essere usato pienamente per la gloria di Dio, se viene utilizzato come luogo in cui i suoi membri possono incontrarsi più di una volta la settimana, per studiare la Parola di Dio, imparare a vivere i princìpi della vita cristiana e a testimoniare ad altri.
Quando Gesù disse “Andate in tutto il mondo e predicare il vangelo a ogni creatura” (Marco 16:15), intendeva che ognuno dei suoi seguaci facesse il possibile per contribuire a diffondere il suo messaggio. Anche chi ha altre mansioni o responsabilità può comunque condividere la buona notizia con le proprie famiglie, con gli amici, i colleghi e le persone che incontra durante il giorno.
La maggior parte dei cristiani capisce l’importanza della frequenza religiosa e di sostenere le missioni e la chiesa, ma è importante anche capire che ogni cristiano è chiamato a portare la propria fede fuori da quell’edificio per aiutare chi ha bisogno. Dovremmo anche sostenere i missionari che dedicano la vita a predicare il vangelo alle anime perdute e a prendersi cura dei poveri e dei bisognosi.
E tu lasci che Gesù risplenda attraverso di te, dovunque ti trovi, per fare di te un vero esempio del suo amore? Ognuno di noi è chiamato a far parte della sua chiesa attiva che raggiunge il mondo con il suo amore ed è come una città posta sopra un monte, che diffonde la sua luce nel mondo. “Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale... gradito a Dio!” (1 Pietro 2:5).
Da un articolo in Il tesoro, pubblicato dalla Famiglia internazionale nel 1987.
Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 22 gennaio 2024.
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