Incoraggiamento dal Cielo
Maria Fontaine
Avevo freddo. Dovermi alzare dal mio bel letto caldo la mattina presto, in una giornata fredda, non sembrava il modo ideale di cominciare la giornata.
Ero stanca. La notte prima non avevo dormito bene.
Avevo fame. Non potevo mangiare niente prima di fare gli esami del sangue quel giorno.
Ero occupata. Avevo degli articoli da scrivere e delle lettere a cui rispondere.
Ed ero in particolar modo riluttante a presentarmi per una visita medica durante la pandemia.
In breve, mi vergogno di dire che ero tutt’altro che grata per la bella giornata che Dio aveva fatto. Quando sono salita in macchina, c’è voluto un bello sforzo per tirar fuori le parole “Signore, fai di me una benedizione”, dato che non pensavo seriamente di essere una benedizione per gli altri, ma solamente per me stessa. Grazie al Signore, però, Lui conosceva il mio cuore e sapeva che questo mio cattivo umore era temporaneo e che in realtà volevo essere una benedizione.
La prima tappa del nostro viaggio era all’ambulatorio, all’esterno del quale c’era una lunga fila d’attesa perché potevano entrare solo due persone alla volta. Dopo essere stata in coda per un po’, l’amico che mi aveva accompagnato lì ha suggerito che mi sedessi in macchina, perché lì faceva più caldo e non mi sarei stancata troppo. Mi ha detto che mi avrebbe tenuto il posto nella fila. Il Signore, nella sua misericordia e nonostante il mio umore tutt’altro che buono, ci aveva fatto parcheggiare in un posto da dove era facile vedere il mio amico fino all’ingresso dell’ambulatorio.
Mentre osservavo la lunga coda di gente, potevo vedere che anche loro sembravano stanche, deboli, infreddolite e affamate. È stato in quel momento che il Signore mi ha fatto sentire un po’ in colpa, aiutandomi a provare compassione per quelle povere persone, molte delle quali probabilmente non conoscevano Gesù.
Anche se ho i miei problemi e le mie difficoltà, ho Gesù e potevo pregare non solo per me, ma anche per loro. La preghiera richiede uno sforzo, ma so che può aiutare in qualsiasi situazione, piccola o grande che sia. Così ho chiuso gli occhi per pregare.
Improvvisamente ho sentito qualcuno bussare al finestrino. Sorpresa, ho aperto gli occhi e ho visto una signora carina, con un dolce sorriso. Ho abbassato il finestrino e lei mi ha spiegato che c’era una sedia vuota dove il mio amico aspettava in fila e, se volevo, potevo sedermi là. L’ho ringraziata a profusione, ma le ho detto che pensavo di restare nell’auto un po’ più a lungo perché sarei stata al caldo.
Ha sorriso ed è andata ad assistere altre persone. Sorrideva e sembrava vivace, felice e piena d’energia. M’incuriosiva. Poi il Signore mi ha parlato: “È una donna molto speciale e le piace aiutare la gente. Dovresti darle un volantino”.
Il Signore m’indicava che dovevo mettere “piedi alla mie preghiere”. Ho tirato fuori un volantino che avevo con me, ringraziando il Signore di averne uno a portata di mano. Quando sono uscita dall’auto e mi sono rimessa in fila, era quasi il nostro turno di entrare. La signora stava uscendo mentre noi entravamo e ho potuto scambiare con lei solo poche parole. A volte basta quello a mettere in moto uno dei piani del Signore.
Quando ci siamo incrociate, le ho offerto il volantino e le ho detto: “Ho qualcosa per lei. Grazie per essere così dolce. Mi ha fatto piacere che mi abbia offerto una sedia e apprezzo anche il suo incoraggiamento e la sua allegria. Sono sicura che anche gli altri la pensano così”.
Ho aggiunto: “Sembra che lei abbia davvero un dono di Dio”. Mi aspettavo che rimanesse perplessa o forse un po’ imbarazzata, ma lei ha risposto subito: “Oh, sì, ci credo”.
Non abbiamo avuto la possibilità di parlare molto, perché è arrivato il mio turno di entrare. Sono stata grata di averle dato il volantino, perché poteva esprimere quello che non ero stata in grado di dirle.
Nell’ambulatorio le giovani donne che raccoglievano i campioni di sangue erano dolci e servizievoli. Ho fatto qualche commento sull’importanza del loro lavoro e ho fatto dei complimenti per la loro attenzione con i campioni di sangue e il modo in cui seguivano le rigide misure igieniche necessarie. Ho detto loro che apprezzavo il loro buon lavoro.
Usciti da lì ci siamo fermati nello studio del dentista per ritirare delle radiografie. C’era un paio di persone al banco accettazione, altre erano sedute in attesa del loro turno. Ho potuto scambiare alcune parole con diverse di loro, incoraggiandole a seconda di quello che mi mostrava il Signore.
Anche se non è possibile testimoniare profondamente quando si ha solo un paio di minuti con una persona, il Signore dà quasi sempre un pensierino o una domanda per incoraggiarla e tirarla su di morale. Quello che diciamo a qualcuno per dimostrare il nostro interesse può rallegrare la sua giornata. Un po’ d’incoraggiamento ispira chi lo riceve.
Un attimo prima di lasciare lo studio del dentista ho visto un uomo che avevo già incontrato in precedenza e ho potuto chiacchierare un attimo con lui. Gli ho detto con entusiasmo: “Hai un bell’aspetto, Joe”. In seguito ho pensato: Ma perché gliel’ho detto? E il Signore ha detto: “Perché era quello che aveva più bisogno di sentire. Sta avendo una crisi di mezz’età e ha bisogno di sapere che desta ancora interesse nelle donne, perché è una delle cose importanti per lui”.
Molte volte, per ragioni che solo Dio conosce, queste parole di incoraggiamento, apprezzamento o elogio, anche se sembrano insignificanti, possono essere più importanti di quel che pensiamo. Sono solo un’altra piccola parte del processo con cui il Signore riversa il suo amore sui suoi figli e le aiuta ad avvicinarsi un po’ ci più al suo cuore amorevole.
Alla fine siamo tornati a casa. Devo dire che mi sentivo molto meglio e il mio malumore era completamente sparito. Ho chiesto al Signore di perdonarmi per non aver avuto un atteggiamento migliore prima.
Spesso il Signore usa molti modi per attirare la nostra attenzione su individui o piccoli gruppi di persone a cui vuole che parliamo o diamo un volantino. In questo caso ha perfino portato quella donna da me mentre ero seduta in macchina con gli occhi chiusi. Forse abbiamo già i nostri appuntamenti tutti programmati, ma la cosa più importante è che di solito, se siamo disposti, il Signore ha predisposto i suoi appuntamenti da farci rispettare.
Quando cerco di manifestare in qualche modo l’amore di Gesù a qualcuno, anche solo con un paio di frasi, mi sento ripiena del suo Spirito. Credo che il suo Spirito possa ingrandire quelle parole per aiutare qualcuno ad avvicinarsi a Lui in un modo o nell’altro.
Gesù ha promesso che il suo messaggio non tornerà indietro vuoto; quando comunichiamo quello che il Signore ci indica di dire, credo che otterrà i risultati che Lui vuole, anche se non vediamo subito i risultati in questa vita. Se siamo fedeli a sintonizzarci sulla sua voce e disposti a fare quello che ci mostra, questa può essere la scintilla che accende la miccia per illuminare la notte per qualcuno e aiutarlo a trovare la strada che porta a Lui.
Alla fine vedremo i risultati di queste occasioni di testimonianza e credo che ne saremo entusiasti. Non dobbiamo avere qualche “prova” in questa vita per saperlo. È qui che riceviamo la benedizione più grande, perché abbiamo ubbidito senza vedere i risultati. Molte volte dovrà essere la nostra fede a portarci avanti, perché non sempre vediamo, ma confidiamo nelle promesse del Signore.
Gesù non ha mai detto che il cammino della fede sarebbe stato facile. Non ha mai detto che avremmo avuto una conferma o una verifica dei compiti che ci affida finché siamo qui sulla terra. Vuole che ci muoviamo per fede, vuole che crediamo che ciò che ha cominciato in ciascuno di noi, lo porterà a compimento.
Dio continua a fornirci buone opportunità di condividere il suo amore e il suo messaggio, indipendentemente da quel che può sembrare a noi. Dobbiamo credere che ci sta coinvolgendo, non perché siamo lì per caso, ma perché può avere fiducia che vedremo con gli occhi della sua compassione, capiremo con la sua saggezza e ubbidiremo per la motivazione che nasce dal suo amore.
E allora approfittiamo di ogni opportunità per toccare il cuore di qualcuno con lo Spirito di Dio e renderemo molto felice Gesù; così faremo la nostra parte per incoraggiare gli altri e indirizzarli a Lui.
Pubblicato originariamente nel gennaio 2021.
Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 19 ottobre 2023.
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