Impegno evangelico
Compilazione
“Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunci?” —Romani 10,141
Quando si tratta del servizio cristiano, è sempre Dio all’opera in noi e attraverso di noi che realizzerà il compito che ci ha affidato. Noi però non dobbiamo stare seduti passivamente. Dio richiede il nostro impegno, sia spiritualmente sia fisicamente.
La prima cosa che Dio richiede è la nostra disponibilità e buona volontà; la prima parte della nostra anatomia che richiede sono i piedi. I piedi ci portano dove Dio vuole. In Efesini 6,15 Paolo ne parla come di avere “come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace”.2 Quando siamo nel posto giusto, Dio richiede i nostri occhi. Gesù disse ai suoi discepoli: “Alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura”.3 È successo dopo che i discepoli avevano ignorato la samaritana; sposata cinque volte, viveva nel peccato ed era evitata dalla comunità, ma aveva sete di ciò che solo Dio poteva darle.
Molte persone sono pronte per la Parola di Dio, ma i nostri occhi devono essere aperti per poterle vedere.
Dio richiede anche le nostre orecchie. In Geremia 23,22, Dio dice: “Se avessero assistito al mio consiglio, avrebbero fatto udire le mie parole al mio popolo”. È importantissimo passare del tempo da soli con Dio e ascoltare ciò che dice al nostro cuore. Isaia scrive: “Egli mi risveglia ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti come fanno i discepoli”.4
Dopo che abbiamo ascoltato Dio, Lui richiede la nostra lingua. Nello stesso versetto, Isaia dice: “Il Signore, l’Eterno, mi ha dato la lingua dei discepoli perché sappia sostenere con la parola lo stanco”. Poche cose sono più soddisfacenti di una lingua che conosce le cose di Dio; poche sono più frustranti dell’ascoltare una lingua che non le conosce. Lo Spirito Santo rivela le verità divine e noi dobbiamo presentarle con convinzione, accuratezza e gentilezza.
Siamo collaboratori di Dio e Lui userà i nostri piedi per metterci nel posto giusto al momento giusto; userà i nostri occhi per vedere quello che va fatto, le nostre orecchie per capire cosa Lui ci dice e la nostra lingua per dire ciò che ha messo nel nostro cuore. Sarà un’opera diretta da Dio, che quasi certamente vedrà ostacoli e intoppi, ma alla fine risulterà dinamica.
Dio ci dà la forza e dice: “Quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie”.5 Non avremo mai vocazione più grande di quella di camminare sulla montagna con Dio. —Charles Price
Siete rappresentanti di Dio
Hanno detto che l’unica Bibbia che il mondo legge è quella rilegata in pelle da scarpe: voi e me. Quando la gente vede la sua potenza miracolosa all’opera nella nostra vita, è una prova genuina e vivente che può succedere anche a loro. Il vostro corpo è il veicolo in cui viaggia il suo Spirito; la vostra lingua è lo strumento che offre loro la verità.
Ma perché dobbiamo essere noi a dirglielo? Perché il Signore non manda in giro alcuni angeli a spiegarglielo? Per raggiungerli, Dio invece usa noi, esseri umani fallibili e peccatori come loro. Sa che avremo pazienza, amore e misericordia di loro, perché abbiamo affrontato le loro stesse sfide e difficoltà. Riuscite a vedere la logica di Dio nell’usare altri esseri umani come suoi testimoni? Siete la sua prova!
Qualcuno una volta ha detto: “Non si può dimostrare che Dio esiste. Non possiamo metterlo in una provetta e dimostrare che esiste”. Lui si è messo dentro di voi e voi siete la prova visibile e vivente che Dio esiste, proprio come la sua creazione è una prova visibile della sua esistenza. Il vostro amore, la luce nei vostri occhi e sul vostro viso, lo spirito meraviglioso che la gente sente provenire da voi, non solo dimostrano che Dio esiste, ma anche che Dio li ama.
Non tutti al mondo hanno udito il Vangelo. Forse hanno sentito parlare di Gesù, ma non sempre capiscono chi era o che cosa ha fatto. Voi avete il lavoro difficile di cercare di aiutare la gente a credere senza aver visto. Forse non se ne rendono conto, ma anche adesso ne stanno vedendo una prova vivente quando guardano nei vostri occhi e ascoltano le vostre parole. “Cristo in voi, speranza di gloria”.6
Non rappresentate soltanto Gesù, ma anche la Parola di Dio. Diventate una specie di Bibbia che cammina e che parla — la Parola di Dio vivente. La maggior parte dei non-salvati non leggerà la Bibbia. L’unica vera prova che molti di loro avranno sarete voi. Tutto il resto deve essere per fede. E Dio mette perfino quel seme di fede nel loro cuore per aiutarli a credere.
Siete la prova vivente della salvezza mediante Gesù Cristo. —David Brandt Berg
La bellezza del Vangelo
Che cosa intendeva realmente l’apostolo Paolo quando scrisse: “Quanto sono belli i piedi del messaggero di buone notizie”? Esaminiamo alcuni dei diversi aspetti che aiuteranno la gente ad apprezzare il valore e la potenza di quelli che sono impegnati nella predicazione del Vangelo.
1. Il Vangelo è bello a causa del suo autore, il Signore Gesù Cristo. Il Signore Gesù è bello per il suo carattere, il suo amore e la verità che ha personificato in ogni aspetto della sua vita. […] Cristo è stato l’autore del Vangelo perché il mondo potesse uscire dalla bruttezza del peccato, dalla depravazione e dalla schiavitù, per raggiungere un rapporto con Dio, bello oltre ogni descrizione. Quando uno guadagna un intimo apprezzamento della bellezza del Signore Gesù, si sente spinto a voler parlare della bellezza della sua santità, verità e gioia ad altri che si dibattono nel fango della bruttezza del peccato. È veramente bello stare vicini a persone che manifestano i frutti del Vangelo dell’amore: gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, dolcezza, fedeltà e autocontrollo. Solo il Vangelo libera le persone dalla bruttezza di odio, invidia, gelosia, ira, malignità, calunnia, divisione e immoralità.
2. I predicatori del Vangelo sono belli perché assumono l’identità di Gesù Cristo. Tendiamo tutti a diventare sempre più simili alle persone che frequentiamo. Quando ci impegniamo nella diffusione del Vangelo ci identifichiamo maggiormente con Gesù Cristo. È possibile capire chi s’identifica con Cristo dal servizio che rende alle persone che soffrono nella bruttezza autodistruttiva del peccato.
3. I piedi di chi predica il Vangelo sono considerati belli perché portano un messaggio di pace, speranza e vita eterna. Alla fin fine, tutto in questo mondo è vano, per cui chi porta il Vangelo offre la liberazione dalla vacuità e dall’insensatezza. C’è una grande gioia ogni volta che un peccatore si allontana dal tormento e dal dolore del peccato. Molte persone non riconoscono la bellezza dei messaggeri del Vangelo al momento, ma Dio apprezza chi condivide il messaggio della vita eterna con un mondo che sta morendo nel peccato. […]
Quelli che portano buone notizie comunicano un messaggio che dà pace interiore ed esteriore. Elevano i cuori alle promesse eterne di una pace persistente. Dio considera molto belle le persone impegnate a disseminare questo messaggio a tutti i miliardi di abitanti della terra. […]
Il Vangelo dà alle persone la chiave della porta della bellezza eterna mediante un rapporto personale con Dio, che le rende sempre di più simili a Lui grazie alla potenza santificante dello Spirito.7 —Paul Fritz8
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 30 giugno 2020.
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