Il volto dell’amore
Compilazione
La vita non è giusta. Giobbe l’aveva capito quando disse: “L’uomo nato da donna vive pochi giorni ed è pieno di inquietudini”.[1] In un paese ricco come il nostro, migliaia di persone vanno a letto affamate tutte le sere. Se poi sono abbastanza fortunate da avere un letto o una casa. La cosa sorprendente è che molti danno a Dio la colpa delle disgrazie dell’umanità.
In una freddissima giornata invernale, una ragazza era ferma all’angolo di una strada affollata e mendicava cibo, denaro o qualsiasi altra cosa potesse ottenere. Era lì in piedi, tremante per il vento freddo che penetrava i suoi vestiti leggeri e laceri. Centinaia di persone le passavano accanto, ma solo poche osavano dare un’occhiata nella sua direzione. Un signore ben vestito e dall’aspetto prospero la vide e scosse la testa prima di entrare nella sua automobile costosa. Quando arrivò nella sua casa grande, calda e lussuosa, si sedette a pranzo con la sua famiglia e si godette un pasto degno di un re.
Dopo il dolce, gli ritornò in mente la ragazzina affamata che aveva visto poco prima. Ripensando al suo corpicino sottile, sporco e tremante, cominciò a chiedere a Dio perché permetteva simili situazioni. Gli disse: “Dio, come puoi lasciare che succedano cose simili? Perché non fai qualcosa per aiutare quella ragazzina?” E Dio gli rispose con queste parole: “L’ho fatto. Ho creato te”.
Dio ci benedice affinché possiamo benedire altri. Troppe persone invece hanno accettato la filosofia che dice: “Io ho il mio. Tu hai il tuo”. Non gl’importa se hai abbastanza cibo, basta che il loro frigorifero sia pieno. Non gl’importa se le bande terrorizzano il tuo quartiere, basta che la loro comunità sia sicura. Non gl’importa se hai l’assistenza medica o no, basta che la loro famiglia sia assicurata. In questo mondo ci sono molti problemi; ma Dio ha già fatto quello che doveva fare per risolverli. Ha creato te. —Burton Barr Jr.
Chi è il mio prossimo?
“Ama il tuo prossimo come te stesso”, disse Gesù. “E chi è il mio prossimo?” gli chiesero. E con la storia del Buon Samaritano Lui cercò di far capire loro che è chiunque abbia bisogno del nostro aiuto, indipendentemente da razza, credo, colore, nazionalità o condizione.[2]
Si tratta della storia meravigliosa di quel poveretto che mentre viaggiava fu malmenato dai ladri e fu raccolto da un Samaritano che lo portò alla locanda e disse al locandiere: “Tutto quello che spenderai in più, te lo renderò al mio ritorno”. A chi assomigliava il Buon Samaritano? Era come il Signore e il locandiere è il suo amministratore, come te e me. E tutto quello che spendiamo per soccorrere le persone e salvare anime, Lui lo renderà con gli interessi!
“Tutto quello che spenderai”, dice, “te lo renderò”. Non importa quanto sacrifichiamo, anch’io, come il grande pioniere missionario David Livingstone, dirò che “non si può dare più di Dio”. Lui disse: “Non ho mai fatto un sacrificio! Non importa quanto ho dato, Dio mi ha sempre restituito di più”.
Penso che scoprirai che dando agli altri non hai davvero fatto sacrifici. Hai fatto investimenti e i profitti saranno molto più grandi di quanto hai investito. Naturalmente l’investimento più grande che dobbiamo fare è quello di noi stessi, della nostra vita e del nostro tempo per gli altri.
Credo che Dio benedirà ogni sacrificio che facciamo, non solo eternamente con le anime delle persone che abbiamo condotto a Lui, ma, come se non bastasse, anche in tutti gli altri modi. Forse per un po’ sembra che ci abbiamo perso qualcosa o abbiamo fatto qualche sacrificio, ma guarda cosa succederà dopo!
Quando diamo, non perdiamo mai; ne traiamo solo vantaggi. “C’è chi offre liberalmente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del giusto e non fa che impoverire”.[3]
La persona che è disposta a perdere apparentemente, sarà quella che guadagnerà. “Non è sciocco chi dà quello che non può conservare per guadagnare quello che non può perdere”. Gesù stesso disse: “Chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e del vangelo, la salverà”. [4] E salverà anche quella di tanta altra gente! —David Brandt Berg
L’amore di Dio non ha rivali
Niente può rivaleggiare con l’amore di Dio. Ha la capacità di guarire un cuore rotto, curare una ferita emotiva profonda e aggiustare un rapporto caduto a pezzi. Alla fine l’amore rende tutto nuovo. L’apostolo Paolo lo comprese. Infatti scrisse: “Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo”.[5] In altre parole, senza l’amore di Dio nella sua vita non era niente di più di una lattina vuota. Lo stesso vale per noi.
Su una scala da uno a dieci, l’amore di Dio è un dieci – e sorpassa per importanza tutte le altre virtù. L’amore è paziente e benevolo – paziente e pieno di speranza e incoraggiamento. Non scoraggia mai. Edifica sempre e rifiuta di distruggere. Non è mai di fretta. Non è aggressivo, esigente o egotista.
L’amore aspetta il momento migliore di Dio, non importa quando possa arrivare e cosa possa portare. Non cade nel panico davanti alle prove, alle sconfitte o ai timori. Non annaspa in cerca di soluzioni umane, ma cerca sempre di fare la volontà di Dio. L’amore è buono, gentile e comprensivo. Agisce nell’interesse degli altri, ignora le offese e quando si tratta di dare agli altri è prodigo.
“Non invidia, non si vanta, non si gonfia”.[6] Aspetta che sia Dio a promuovere ed esaltare. Dà a Lui il merito di qualsiasi successo personale, riconoscendo allo stesso tempo il contributo degli altri. Applaude sempre i buoni successi degli altri, non si dà arie né schernisce, ma piega il ginocchio in umiltà.
L’amore non è sgarbato. È gentile e cortese – anche con chi è maleducato, scorbutico e offensivo. Non è mai egoista ma pensa sempre prima agli altri. L’amore non si irrita per il comportamento altrui. Si rifiuta di giudicare, lasciando che sia Dio a farlo. Non mantiene una lista mentale delle offese. L’amore non si rallegra nel male ma gioisce con la verità. Affronta ogni nuovo giorno con un sorriso allegro. Pensa alle cose buone ed è felice semplicemente di ubbidire a Dio.
Paolo conclude la sua descrizione scrivendo: “L’amore non verrà mai meno” [7] – l’amore di Dio non avrà mai fine. Ciò non solo indica che il suo amore non si esaurirà mai; significa anche che in qualsiasi situazione la risposta giusta è sempre l’amore. Quando manifestiamo agli altri l’amore di Dio – specialmente a chi ci ha ferito o contrastato – siamo liberi da sentimenti di rancore, rabbia, rifiuto, ostilità e biasimo.
Imparare ad amare Dio e gli altri come Lui ama te, ti porterà a scoprire nel tuo cuore dei posti nuovi in cui non ti saresti mai avventurato da solo. Una cosa è certa: vivendo nella luce del suo amore, imparerai a conoscere l’intima attenzione di un amorevole Padre celeste. —Charles Stanley
Pubblicato sull’ancora in inglese il 21 giugno 2016.
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