Il Vecchio e il Nuovo Patto
Peter Amsterdam
Come cristiani, sappiamo che le Scritture insegnano che dobbiamo vivere in sintonia con la Parola di Dio. Dobbiamo essere “ripieni della conoscenza della sua volontà, in ogni sapienza e intelligenza spirituale, per camminare in modo degno del Signore, per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio”.1 È un appello ad applicare alla nostra vita ciò che sappiamo della saggezza e del pensiero di Dio, per portare frutto, ampliare la nostra conoscenza di Lui e condurre una vita meritevole che possa compiacerlo.
Comprendere ciò che Dio insegna nella sua Parola e mettere in pratica quegli insegnamenti è il vero scopo di una vita che compiace Dio. Ma come applichiamo gli insegnamenti della Bibbia alla nostra vita quotidiana? Come facciamo a sapere se le nostre scelte sono in sintonia con gli insegnamenti delle Scritture?
Anche se i cristiani non sono obbligati a vivere secondo i Dieci Comandamenti, il Decalogo fornisce loro una struttura per affrontare gli standard morali ed etici. L’apostolo Paolo scrisse: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona”.2 Anche se la vita e la morte di Gesù portarono a compimento la Legge del Vecchio Testamento,3 Paolo la considerava utile per istruire i cristiani.
Paolo confermò questo punto quando disse: “Infatti questi comandamenti: ‘Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non dir falsa testimonianza, non desiderare’, e se vi è qualche altro comandamento, si riassumono tutti in questo: ‘Ama il tuo prossimo come te stesso’. L’amore non fa alcun male al prossimo; l’adempimento dunque della legge è l’amore”.4
Anche se l’amore adempie la legge, quell’amore si manifesta evitando l’omicidio, il furto, l’invidia e tutte le altre cose da fare e da non fare elencate nelle Scritture. Di conseguenza possiamo trovare sia nel Vecchio sia nel Nuovo Testamento la guida etica e morale su come condurre una vita che piace a Dio.
Le Scritture insegnano che gli standard morali ed etici della Bibbia si basano sul carattere morale di Dio e che noi dobbiamo imitare il suo carattere. Dio è buono, giusto, amorevole, santo, fedele, sincero, misericordioso e altro ancora. È moralmente perfetto e gioisce nel vedere le sue qualità morali rispecchiate in noi: “Come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta”.5 “Vi siete spogliati dell’uomo vecchio con i suoi atti, e vi siete rivestiti dell’uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l’ha creato”.6
Nel Vecchio Testamento leggiamo che ci sarebbe stato un nuovo patto: “‘Ecco, verranno i giorni’, dice l’Eterno, ‘nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda’”.7 Il Nuovo Testamento spiega che il patto mosaico, iniziato quando Dio diede i Dieci Comandamenti a Mosè, terminò alla morte di Gesù, e che da allora i cristiani vivono sotto un nuovo patto.
La notte prima di morire, Gesù parlò ai suoi discepoli del nuovo patto. Nel Vangelo di Luca leggiamo:
“Poi, preso il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: ‘Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me’. Così pure, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: ‘Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue’”.8
Il vecchio patto si concluse ed entrò in effetto il nuovo quando Gesù morì sulla croce.9 Il libro degli Ebrei parla del “nuovo patto”, migliore del primo, con un nuovo sommo sacerdote, Gesù. “Per questo Gesù è diventato garante di un patto molto migliore”.10 Il vecchio patto, che includeva le Leggi di Mosè, era stato rimpiazzato e non era più in vigore per i Cristiani. Paolo lo spiegò quando disse: “Ora siamo stati sciolti dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva soggetti, per cui serviamo in novità di spirito e non il vecchio sistema della lettera”.11
Nel Nuovo Testamento troviamo altri passi che affermano specificamente che i cristiani non sono legati ad alcune leggi del Vecchio Testamento. I cristiani non sono costretti a circoncidersi.12 Non hanno l’obbligo di offrire sacrifici animali nel tempio. Invece, “offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode”,13 ma siamo tenuti a “presentare i nostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il nostro culto spirituale”.14 Non siamo obbligati a osservare il Sabato né altri giorni religiosi specifici.15 Non siamo neanche legati alle leggi mosaiche sul cibo, che dichiaravano impuri alcuni cibi e ne proibivano il consumo. Gesù abrogò le leggi sul cibo e dichiarò che ogni cibo è puro.16
Non siamo nemmeno più obbligati a seguire le leggi del Vecchio Testamento che regolavano il governo civile di Israele. Il patto mosaico confermava il popolo ebreo come nazione distinta da ogni altra nazione del mondo. Dio diede loro regole per i tribunali, i giudici e l’applicazione della legge, oltre alle penalità per chi l’avesse infranta. I cristiani non sono soggetti a quelle leggi; siamo invece tenuti a ubbidire ai governi civili dei paesi in cui viviamo.17
Gesù adempì le leggi del Vecchio Testamento, perciò queste non sono più un obbligo per i cristiani. Tuttavia, anche se gli scrittori del Nuovo Testamento capivano che la Legge mosaica era stata adempita in Cristo e che i cristiani non erano tecnicamente legati a essa, vi facevano lo stesso riferimento come a una fonte di preziosa saggezza e di guida per una vita pia.
L’apostolo Paolo scrisse: “Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera”.18 Fece notare che “tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza”.19 “Or tutte queste cose avvennero loro come esempio, e sono scritte per nostro avvertimento, per noi, che ci troviamo alla fine delle età”.20
In tutto il Nuovo Testamento troviamo insegnamenti che citano i Dieci Comandamenti o vi alludono, a eccezione del quarto comandamento sul rispetto del Sabato.
Primo comandamento: “Non avrai altri dei davanti a me”.21 Paolo affermò questo quando scrisse riguardo alle persone che hanno peccato perché hanno adorato e servito la creatura, al posto del Creatore”.22
Secondo comandamento: “Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l’Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso”.23 Riguardo a questo punto Paolo scrisse: “Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Dio in un’immagine simile a quella di un uomo corruttibile, di uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili”.24
Terzo comandamento: “Non userai il nome dell’Eterno, il tuo DIO, invano, perché l’Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano”.25 L’apostolo Pietro scrisse: “Ma costoro, come bestie irragionevoli, per natura generate a essere prese e distrutte, parlano male delle cose che non conoscono e nella loro corruzione saranno annientati”.26
Quarto comandamento: “Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro”. 27 Il comandamento di rispettare il Sabato non è riconfermato come obbligo per i cristiani.
Quinto comandamento: “Onorerai tuo padre e tua madre”.28 Paolo citò questo comandamento in Efesini 6,2-3. In altri punti si riferì alle persone che disonorano i loro genitori come a dei peccatori.29
Sesto comandamento: “Non ucciderai”.30 In diversi punti del Nuovo Testamento l’omicidio è incluso in un elenco di peccati. Per esempio, come disse Gesù: “Dal cuore provengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, maldicenze”.31
Settimo comandamento: “Non commetterai adulterio”.32 Questo comandamento è citato nell’epistola di Paolo ai Romani e in quella di Giacomo.33
Ottavo comandamento: “Non ruberai”.34 Paolo citò questo domandamento nell’epistola ai Romani (Romani 13,9) e altri punti delle epistole troviamo altri versetti che insegnano questo comandamento.35
Nono comandamento: “Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo”.36 Questo comandamento non è citato nel Nuovo Testamento, ma ci sono molti altri versetti che proibiscono menzogne e falsità. “Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue opere”.37
Decimo comandamento: “Non desidererai la casa del tuo prossimo; non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo”.38 Parlando di peccati specifici, Paolo scrisse: “Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: […] desideri cattivi e cupidigia”.39
Mentre il Nuovo Testamento insegna che la legge mosaica è stata adempiuta, insegna anche che i principi contenuti nei Dieci Comandamenti sono utili strumenti d’insegnamento per indicare quali tipi di comportamento piacciano o dispiacciano a Dio.
Pubblicato originariamente nell’ottobre 2018
Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 16 agosto 2021.
1 Colossesi 1,9–10.
2 2 Timoteo 3,16–17.
3 Matteo 5,17–18.
4 Romani 13,9–10.
5 1 Pietro 1,15.
6 Colossesi 3,9–10.
7 Geremia 31,31.
8 Luca 22,19–20.
9 2 Corinzi 3,10–14.
10 Ebrei 7,22.
11 Romani 7,6.
12 1 Corinzi 7,18–19.
13 Ebrei 13,15.
14 Romani 12,1.
15 Colossesi 2,16–17.
16 Marco 7,14–15.
17 Romani 13,1–2; 1 Pietro 2,13–14.
18 2 Timoteo 3,16–17.
19 Romani 15,4.
20 1 Corinzi 10,11.
21 Esodo 20,3.
22 Romani 1,25.
23 Esodo 20,4–5.
24 Romani 1,22–23.
25 Esodo 20,7.
26 2 Pietro 2,12.
27 Esodo 20,8–10.
28 Esodo 20,12.
29 2 Timoteo 3,2.
30 Esodo 20,13.
31 Matteo 15,19.
32 Esodo 20,14.
33 Romani 13,9; Giacomo 2,11.
34 Esodo 20,15.
35 Giacomo 5,4, Tito 2,9–10.
36 Esodo 20,16.
37 Colossesi 3,9.
38 Esodo 20,17.
39 Colossesi 3,5.
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