Il potere di una domanda
Compilazione
Gesù era un maestro nel porre domande. Le usava per attirare e coinvolgere le persone. Le poneva per farle pensare ad argomenti importanti e aiutarle a capire chi Lui era e cosa era venuto a fare. Faceva domande anche per stemperare gli attacchi delle autorità religiose di quei tempi, trasformando i confronti in opportunità per insegnare. […]
Ecco alcuni esempi dei vari tipi di domande che utilizzava:
Domande per coinvolgere gli altri. Gesù usava domande semplici e brevi per creare un contatto e attrarre le persone. Nel Vangelo di Matteo, per esempio, chiede spesso ai suoi discepoli: “Cosa pensate?” Sulla strada per il villaggio di Emmaus, come viene descritto da Luca, il Cristo risorto chiede ai due uomini ignari: “Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?”[1] Quando porta i suoi discepoli attraverso la Samaria e si ferma a un pozzo, chiede alla donna che è lì da sola: “Mi dai da bere?”[2]
Domande per instillare la fede. Quando Gesù incontra Bartimeo, il mendicante cieco, gli chiede: “Che cosa vuoi che faccia?”[3] In Giovanni 5,6, alla sorgente di Betsaida chiede allo zoppo: “Vuoi guarire?” Cerca una dichiarazione del loro desiderio di cambiare e della loro fede.
Domande che costringono gli ascoltatori a pensare a chi Lui sia. […] Prima di entrare a Gerusalemme ad affrontare la morte, fa ai suoi discepoli una delle domande più importanti che abbia mai fatto: “Chi dice la gente che sia il Figlio dell'uomo?”[4] Quando gli danno una risposta un po’ ambigua, si rivolge a Pietro [e agli altri] e chiede: “E voi, chi dite che io sia?”[5]
Controdomande per respingere i suoi detrattori. Nel capitolo 11 del vangelo di Marco, Gesù è nel cortile del tempio e le autorità religiose contestano la sua presenza lì e la sua autorità per insegnare. Replicando loro, Gesù dice: “Io vi farò una domanda; rispondetemi e vi dirò con quale autorità io faccio queste cose. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi”. […]
Domande che insegnano. Nel capitolo 10 del vangelo di Luca, Gesù racconta la storia del Buon Samaritano. La cosa comincia con una domanda da parte di un’autorità religiosa: “E chi è il mio prossimo?” Gesù finisce la parabola e chiede: “Chi di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s'imbatté nei ladroni?” E l’autorità religiosa può rispondere soltanto: “Chi ha avuto compassione di lui”.
Le domande ponderate sono i vostri strumenti più importanti per entrare in contatto con gli altri, imparare chi sono e costruire rapporti profondi con loro. Le domande autorevoli aiutano anche a stabilire il vero problema e dar forma alle questioni giuste. Per fare queste cose non c’è esempio migliore di Gesù Cristo. —Andrew Sobel [6]
La tattica del tenente Colombo
L’uso di domande semplici e tendenziose è un modo facile per introdurre argomenti spirituali in una conversazione, senza sembrare bruschi. [...] La chiamiamo tattica “Colombo”, dal nome del detective televisivo impacciato e apparentemente inetto il cui notevole successo si basava su una semplice frase: “Le dispiace se le faccio una domanda?”
La “Colombo” è molto più potente se avete un piano per la conversazione. In genere quando faccio una domanda ho già in mente un obiettivo. Sto attento a qualche aspetto debole, pecca o contraddizione nel punto di vista dell’altro, che voglio smascherare in maniera innocua.
Altre volte la domanda è un indefinito “cosa intendi con questo?”, pronunciato in maniera gentile e in tono sinceramente interessato. L’argomento generale potrebbe essere qualsiasi cosa che abbia relativamente a che fare con cose spirituali. Poi comincio a indagare con diverse domande, dirigendo gentilmente la conversazione in una direzione più produttiva spiritualmente.
La domanda d’approfondimento – “Come sei arrivato a quella conclusione?” – suggerisce cortesemente che il non-cristiano abbia dei motivi per il suo punto di vista e non sia semplicemente preso dalla sua emotività. Gli offre l’opportunità di esprimere il suo fondamento logico (se ne ha uno), dandomi altro materiale su cui lavorare.
Di tanto in tanto qualcuno dirà: “Non ho nessun motivo; lo credo e basta” – al che rispondo chiedendogli: “Perché dovresti credere in qualcosa, se non hai motivo per credere che sia vero?” È una domanda sincera – e molto appropriata. Ed è semplice.
Forse non sempre avrai una risposta, ma puoi sempre fare una domanda, specialmente se è ben posta. È questo il valore della tattica Colombo. —Greg Koukl [7]
Il primo passo per testimoniare: fare domande
Se hai l’amore di Gesù, non puoi nasconderlo. “Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa”.[8] Se hai questa luce, non puoi nasconderla – è impossibile! Dobbiamo parlare agli altri di Lui. Se ci credi, se hai Gesù nel tuo cuore, se hai il suo amore, lo dimostrerai; ne parlerai agli altri e condividerai Gesù con gli altri. La fede consiste proprio in questo: prendere posizione e testimoniare Gesù e la verità.
La Bibbia dice: “Chi fa conquista di anime è saggio”.[9] Ci vogliono molta saggezza e molto amore. Ecco alcuni suggerimenti preziosi da ricordare:
Fai domande. In altre parole dimostra interesse nella persona a cui stai testimoniando. Se la capisci meglio, sarai in grado di testimoniarle meglio e capire di cosa ha più bisogno. Come farai a capire chi è, che cos’è, cosa fa, qual è la sua religione o qualsiasi altra cosa, se non fai delle domande?
Ascolta le risposte – anche se ci vuole un’ora o tutta la notte per farlo. C’è un argomento di cui a quasi tutti piace parlare: se stessi. Racconteranno i loro guai e la storia della loro vita e forse è la cosa migliore che tu possa fare per loro. Forse hanno solo bisogno di qualcuno a cui parlare, qualcuno su cui scaricare i propri pesi.
Molti testimoni parlano troppo e citano troppe scritture, senza ascoltare. Non dimostri molto interesse personale e sincero per l’individuo, se non sei disposto a trovare il tempo di ascoltare la sua storia, i suoi guai e i suoi problemi, e di dargli consigli su come andare avanti. Poi, ovviamente, se ascolti, a volte hai l’opportunità di intervenire con il punto successivo:
Dai le risposte di Dio. Dai loro le risposte divine ai loro problemi. La prima, naturalmente, è accettare il Signore. Dopo aver ascoltato le loro risposte, puoi dire: “Sì, ma sai, la Bibbia dice questo e quello”. “Gesù ha detto che quello che devi fare è questo e quello, che devi nascere di nuovo”, e così via.
In un certo senso gli giri intorno cercando un’apertura. Hai mai visto i pugili sul ring? Danzano l’uno intorno all’altro, cercando di trovare un’apertura, poi ci si fiondano dentro. In un certo senso stai combattendo una battaglia spirituale e cercando di scoprire di cosa hanno bisogno, dov’è l’apertura, il punto tenero del loro cuore, il modo in cui puoi toccarli e raggiungerli – non per colpirli o far loro del male, ma per versare su di loro il balsamo dell’amore e l’olio dello Spirito per guarirli. —David Brandt Berg
Presentare il Vangelo con delle domande
Iniziare un discorso sulla spiritualità spesso è la barriera più grande per parlare della tua fede in Gesù Cristo. Ti chiedi come affrontare l’argomento in mezzo alle conversazioni di tutti i giorni? Puoi facilitarti il compito usando la semplice tecnica di fare al tuo amico qualche domanda su ciò che crede. È una tecnica che di solito ha due vantaggi. Primo, il tuo amico può sentirsi più obbligato ad ascoltare le tue idee dopo che tu hai ascoltato le sue. Secondo, e più importante, questa tecnica ti permette di sapere cosa sta succedendo nella sua vita, così da poterlo aiutare di più.
Ecco alcune domande che possono spostare la conversazione da un argomento secolare a uno spirituale. Le domande fanno da canale per introdurre il Vangelo.
- Hai qualche tipo di convinzione spirituale?
- Secondo te, chi è Gesù?
- Pensi che esista il paradiso? L’inferno?
- Se tu morissi stanotte, dove andresti?
- A proposito, se quello in cui credi non fosse vero, vorresti saperne di più?
Queste cinque domande, fatte in quell’ordine, possono spostare una conversazione dal secolare allo spirituale. E se il tuo amico risponde di sì all’ultima domanda, avrai il privilegio di parlargli della tua fede. —Da AllAboutGod.com[10]
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 30 gennaio 2018.
[1] Luca 24,17 NR.
[2] Giovanni 4,7.
[3] Marco 10,51 NR.
[4] Matteo 16,13.
[5] Matteo 16,15; ma anche Marco 8,29 e Luca 9,20.
[6] http://leadingwithquestions.com/leadership/how-jesus-used-powerful-questions-in-his-ministry.
[7] https://www.str.org/articles/the-columbo-tactic#.WR2gEsa1tPY.
[8] Matteo 5,14–15.
[9] Proverbi 11,30.
[10] http://www.allaboutgod.com/share-jesus-without-fear.htm.
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