Guarigione divina: un tocco della sua grazia
Peter Amsterdam
Quando diede ai discepoli il Grande Mandato di andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo Gesù disse anche che questi segni avrebbero accompagnato quelli che avrebbero creduto: “Imporranno le mani agli infermi, e questi guariranno”. Nei Vangeli ci sono numerosi esempi di come Gesù usò il suo tocco per la guarigione.1
Gesù, distesa la mano, lo toccò dicendo: «Sì, io lo voglio, sii mondato». E in quell'istante egli fu guarito dalla sua lebbra.2
E Gesù, mosso a pietà, toccò i loro occhi; e all'istante i loro occhi recuperarono la vista e lo seguirono.3
Al tramontar del sole, tutti coloro che avevano degli infermi colpiti da varie malattie li condussero da Lui; ed Egli, imposte le mani su ciascuno di loro, li guarì.
Anche gli apostoli usarono il loro tocco per guarire la gente.4
E [Pietro], presolo per la mano destra, lo sollevò; e in quell'istante i suoi piedi e le caviglie si rafforzarono.5
Or avvenne che il padre di Publio giaceva a letto, malato di febbre e di dissenteria; Paolo andò a trovarlo e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarì.6
Spesso la gente toccava Gesù e veniva guarita.
E gli uomini di quel luogo, avendolo riconosciuto, diffusero la notizia per tutta la regione circostante; e gli presentarono tutti i malati; e lo pregarono che potessero toccare almeno il lembo della sua veste; e tutti quelli che lo toccarono furono perfettamente guariti.7
E tutta la folla cercava di toccarlo, perché da Lui usciva una potenza che guariva tutti.8
Un altro esempio che possiamo seguire è di usare olio per l’unzione dei malati quando preghiamo.
Qualcuno di voi è infermo? Chiami gli anziani della chiesa, ed essi preghino su di lui, ungendolo di olio nel nome del Signore, e la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo risanerà.9
A volte, quando guariva una persona, Gesù le diceva di compiere qualche tipo di azione.
Allora Egli disse a quell'uomo: «Stendi la tua mano!». Ed egli la stese e fu resa sana come l'altra.10
E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha guarito». E in quell'istante recuperò la vista.11
La più grande di esse è l’amore
Oltre al fatto che la guarigione è una tribuna per la diffusione del Vangelo, uno dei motivi principali per pregare per le persone è la compassione. Gesù provava compassione e comprensione per le sofferenze altrui e faceva qualcosa al riguardo.
E Gesù, smontato dalla barca, vide una grande folla e ne ebbe compassione, e ne guarì gli infermi.12
E quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e una grande folla della città era con lei. Appena la vide, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». Accostatosi, toccò la bara, e i portatori si fermarono; allora egli disse: «Giovinetto, io ti dico, alzati!».13
E venne da Lui un lebbroso il quale, supplicandolo, cadde in ginocchio davanti a lui, e gli disse: «Se vuoi, tu puoi mondarmi». E Gesù, mosso a pietà, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Sì, lo voglio, sii mondato!». E, come ebbe detto questo, subito la lebbra lo lasciò e fu guarito.14
La compassione può essere vista come amore in azione. Quando Gesù abbandonò i palazzi del cielo per vivere in mezzo a noi, fu una manifestazione dell’amore di Dio per l’umanità. Dio è compassionevole. Nelle sue azioni Gesù riflesse la compassione e l’amore di Dio. Noi siamo colmi dello Spirito Santo, il che vuol dire che lo Spirito di Dio dimora in noi, quindi anche noi dovremmo essere spinti all’azione dalla compassione e dall’amore.
Lo Spirito Santo che dimora in noi ci ha reso disponibili alcuni doni spirituali, tra i quali c’è la guarigione. L’apostolo Paolo parlò dei doni dello Spirito Santo in 1 Corinzi 12. In quei versetti affermò:
Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. Vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale opera tutte le cose in tutti. Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune. Infatti, a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l’interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole.15
Dopo aver parlato di questi doni, aggiunge:
Vi mostrerò una via ancora più alta. Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla.16
Paolo afferma chiaramente che anche se abbiamo i doni dello Spirito e grazie a essi possiamo fare un’infinità di cose meravigliose, dobbiamo farle con amore, perché senza amore siamo nulla.
Qualunque sia la vostra posizione teologica o metodologica sulla guarigione, ogni assistenza data alle persone deve essere data con amore, mettendovi nei panni della persona malata o di chi è addolorato per la perdita di una persona cara, e agendo in maniera amorevole, dimostrando comprensione. L’amore è essenziale quando si lavora con i malati e con i loro cari.
Quando sembra che Dio non risponda alle nostre preghiere per la guarigione
Anche se è una buona cosa fondarsi sulla Parola di Dio, sapendo che Dio ha promesso di rispondere alle preghiere e che lo farà, penso sia importante affrontare certe verità, come il fatto che non tutte le preghiere ottengono la risposta che ci aspettiamo e che a volte Dio sceglie di non rispondere immediatamente, o in maniera a noi comprensibile. Dio è più grande di noi e anche se dobbiamo rivendicare la sua Parola, basarci su di essa e confidare in Lui fino in fondo, dobbiamo capire che le sue vie sono più alte delle nostre e che, nel suo amore e nella sua saggezza infiniti, potrebbe fare o permettere nella nostra vita, o in quella degli altri, cose che non comprendiamo.
Pretendere che Dio risponda a ogni preghiera per la guarigione nel modo che ci aspettiamo e che, se la preghiera non ottiene risposta o la ottiene diversamente da come avremmo sperato, debba essere per forza colpa di qualcuno, secondo me sminuisce la potenza di Dio, la sua sovranità. Vuol dire affermare che ne sappiamo più di Dio. Dio ha più dimensioni di noi. Sa molte più cose di noi — sa infinitamente meglio di noi ciò che è meglio per ogni individuo.
Credo che Dio guarisca le persone che ricevono preghiera. A volte lo fa istantaneamente, a volte progressivamente. Alcune le guarisce in questa vita, altre le guarisce eternamente portandole con Sé. Sia che le guarisca in questa vita o nell’eternità, Dio è compassionevole e amorevole. Credo che sia meglio seguire la sua Parola pregando per i malati in obbedienza alle sue istruzioni, confidando che quando pregate Lui risponderà, e poi lasciar scegliere a Lui il modo in cui vuole rispondere, senza cercare di affibbiare la colpa a qualcuno — a voi stessi o ad altri — se la guarigione non avviene ogni volta.
Allo stesso tempo dobbiamo ricordare che nella Parola di Dio ci sono molte promesse di guarigione; che Gesù, gli apostoli e molti credenti della prima chiesa e di tutta la storia del cristianesimo, compresi i nostri tempi, hanno usato la guarigione nella loro testimonianza, oltre che gli uni per gli altri. Hanno pregato per i malati e questi sono guariti soprannaturalmente.
Come cristiani, abbiamo ricevuto tutti il potere di pregare per i malati, com’è dimostrato dalle parole di Gesù, dalle sue istruzioni ai discepoli di pregare per loro, dal suo esempio personale e da quello dei primi discepoli. Ci vuole fede per fare un passo avanti e pregare per gli altri, specialmente in una situazione in cui non conoscete le persone. Potrebbe essere difficile, potrebbe essere imbarazzante, ma se lo farete, potrete dare a qualcuno l’opportunità di essere toccato da Dio. Credenti o no, molti sarebbero felici se qualcuno pregasse per la loro guarigione. Quando preghiamo per qualcuno, forniamo all’amore e alla potenza divina la possibilità di manifestarsi per lui.
La sua Parola è chiara: la guarigione è disponibile! Ci ha dato, come credenti, il potere di guarire. Ci ha mandato, come discepoli, a predicare il Vangelo e guarire i malati. Lo Spirito Santo, che dimora in noi, ha messo a nostra disposizione il potere di guarigione. Quando preghiamo per i malati, essi guariscono secondo la volontà di Dio. Qualsiasi metodo usiamo, lo Spirito di Dio può usarci come veicoli per la guarigione, se faremo il passo di pregare per gli altri. Che dono meraviglioso! Che opportunità di fare una differenza nella vita degli altri! Che veicolo fantastico per dimostrare a qualcuno l’amore di Gesù, la compassione divina!
Forse non conosciamo tutti i particolari teologici, forse non conosciamo ogni metodo disponibile, forse non capiamo del tutto perché alcuni guariscono e altri no, ma quello che sappiamo è che il potere di guarigione è a nostra disposizione, come cristiani, per aiutare gli altri e condurli alla salvezza.
L’amore e la compassione di Dio possano motivarci a usare tutti i mezzi disponibili, compreso il potere della guarigione, per adempiere la nostra missione di portare Gesù nella vita degli altri.
1 Marco 16,15–18 .
2 Matteo 8,3.
3 Matteo 20,34.
4 Luca 4,40.
5 Atti 3,7.
6 Atti 28,8.
7 Matteo 14,35–36.
8 Luca 6,19.
9 Giacomo 5,14–15.
10 Matteo 12,13.
11 Marco 10,52.
12 Matteo 14,14.
13 Luca 7,12–14.
14 Marco 1,40–42.
15 1 Corinzi 12:4–11 NR.
16 1 Corinzi 12,31–13.2 NR.
Titolo originale: Divine Healing: A Touch of Grace. Tradotto da A. Maffioli e S. Marata.
Pubblicato originariamente nell’aprile 2012. Adattato e ripubblicato in Inglese il 21 aprile 2014.
Letto in Inglese da Simon Peterson.
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