Glorificare Dio con le nostre parole
Il tesoro
Siano gradite davanti a te le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore, o Eterno, mia rocca e mio redentore. —Salmi 19:14
C’era una volta una donna a cui non piaceva per niente quello che il suo parroco le diceva. Arrivò il giorno in cui non riuscì più a sopportare le parole del suo pastore. Era tutto vero, ma la cosa la irritava tanto che cominciò a raccontare in giro tante storie false su di lui. Tuttavia, più ne diceva, più si sentiva triste e alla fine cominciò a pentirsi di tutte le menzogne dette.
Alla fine, in lacrime, si recò dal parroco per chiedergli perdono. “Ho raccontato tante bugie su di lei”, disse. “Per favore, mi perdoni!” Lui non le rispose subito. Sembrava immerso nei suoi pensieri e nella preghiera. Finalmente disse: “Sì, la perdono, ma prima deve fare una cosa”.
“BùVenga con me in cima al campanile e le farò vedere”, rispose lui. “Prima, però, devo prendere qualcosa dalla mia camera”. Quando il parroco ritornò, aveva tornò sotto il braccio un grande cuscino. La donna, perplessa, si tratteneva a stento dal chiedere a che cosa servisse il cuscino e perché stessero salendo in cima al campanile. Comunque, rimase in silenzio finché, un po’ affannati, arrivarono su in alto.
Dal campanile si vedeva tutta la campagna che circondava il paesino. Improvvisamente, senza una parola, il parroco strappò la fodera del cuscino e buttò tutte le piume fuori dal campanile. Il vento e la brezza portarono le piume dappertutto: sui tetti, per le vie, sotto le auto, sugli alberi, nei cortili dove i bambini stavano giocando, perfino sulla strada statale, sempre più lontano.
Il parroco e la donna guardarono a lungo le piume che svolazzavano via. Poi lui si rivolse a lei e disse: “Ora voglio che lei vada a raccogliere tutte le piume!”
“Raccogliere tutte le piume?”, ripeté lei con un sussulto. “Ma è impossibile!”
“Lo so”, disse il parroco. “Quelle piume sono come le storie che ha raccontato. Non puo' fermare quello che ha iniziato, anche se ne è pentita, perché i venti del pettegolezzo le hanno portate dappertutto. Puoi spegnere un fiammifero, ma non il grande incendio che un fiammifero può causare!”
La lingua è una parte stupefacente del corpo, lunga solo una decina di centimetri e larga circa due, tuttavia può creare il caos nei nostri rapporti con gli altri, con parole sgarbate o rancorose, o dicendo ad altri cose cattive, negative o critiche. La Bibbia fa dei commenti piuttosto forti sul potere della lingua: “Così anche la lingua è un piccolo membro, ma si vanta di grandi cose. Considerate come un piccolo fuoco incendi una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, la lingua contamina tutto il corpo, infiamma il corso della vita ed è infiammata dalla Geenna” (Giacomo 3:5-6).
D’altra parte, dice anche: “Una lingua sana è un albero di vita” (Proverbi 15:4). Le nostre parole possono essere ispirate da Dio per portare vita agli altri. Possiamo consolare, dare forza, incoraggiare, ispirare e edificare gli altri con la nostra lingua, dicendo parole d’amore, saggezza e incoraggiamento. Possiamo parlare agli altri della verità della Parola di Dio e del suo piano per la salvezza eterna, che sarà un albero di vita.
Il libro dei Proverbi, nella Bibbia, dice che la lingua ha potere di vita e di morte (Proverbi 18:21). Le parole espresse dalla nostra lingua possono benedire o maledire; possono edificare o abbattere; possono aiutare o danneggiare; possono scoraggiare o offrire speranza e grazia.
Il vecchio detto inglese che “bastone, sasso e percossa rompono le ossa, ma le parole non fanno mai male” non è proprio la verità. La vita di alcune persone è stata rovinata e danneggiata permanentemente a causa di un pettegolezzo maligno, in casi estremi fino a spingerle al suicidio. Probabilmente la maggior parte di noi si ricorda alcuni momenti in cui ci siamo sentiti giù, scoraggiati dalle parole crudeli e sgarbate di qualcuno, magari dette senza intenzione o per scherzo, ma che hanno fatto male lo stesso e hanno lasciato una ferita nel nostro cuore.
È molto triste sapere che potremmo ferire un cuore che forse è già vicino a spezzarsi, che forse sta già portando un grosso peso di cui non sappiamo nulla. Forse in quello stesso momento aveva bisogno di qualche parola gentile d’incoraggiamento, ma le nostre parole l’hanno ferito o scoraggiato.
Come possiamo, allora, prevenire parole scortesi che possono uscire così rapidamente dalle nostre labbra? Cosa possiamo fare per domare la nostra lingua? La Bibbia dice: “Ogni specie di bestie, uccelli, rettili e animali marini si può domare, ed è stata domata dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale” (Giacomo 3:7-8). Solo Dio può domarla.
Per domare la lingua bisogna permettere a Dio di cambiare il nostro cuore, perché “la bocca parla dall’abbondanza del cuore” (Matteo 12:34). Se il tuo cuore trabocca dell’amore di Dio, allora le parole della tua bocca saranno piene di amore e compassione, perché “Dio è amore” (1 Giovanni 4:8).
Quando riceviamo Gesù come nostro Salvatore, nasciamo di nuovo e il suo Spirito vive in noi e opera in noi una trasformazione mediante l’amore di Dio (2 Corinzi 3:18). “Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Metterò dentro di voi il mio Spirito e vi farò camminare nei miei statuti, e voi osserverete e metterete in pratica i miei decreti” (Ezechiele 36:26-27).
Gesù è la vera fonte di amore e gentilezza, bontà e compassione; quando metti Gesù al centro della tua vita, il suo Spirito in te ti ispirerà e perfino parlerà agli altri attraverso di te con le sue meravigliose parole di amore, luce e vita. Quando dedichi del tempo a leggere e studiare fedelmente la Parola di Dio nella Bibbia, la sua Parola vivrà in te e ti aiuterà a crescere nello spirito. Gesù disse: “È lo Spirito che vivifica, la carne non giova a nulla; le parole che vi dico sono spirito e vita” (Giovanni 6:63).
Quando passi tempo in preghiera e alla presenza di Dio, permettendo allo Spirito Santo di trasformare il tuo cuore e la tua vita, le parole che dici saranno piene del suo amore e della sua gentilezza, della sua sincera premura per gli altri. Quando condividi con gli altri la speranza e la verità che abbiamo in Gesù, le tue parole saranno permeate di una scintilla divina di vita e potenza che può venire solo dalle profondità dello Spirito Santo che vive in te.
La Bibbia dice: “Uno prova gioia quando può dare una risposta, e quanto è buona una parola detta al tempo giusto” (Proverbi 15:23). “Una parola detta al tempo giusto è come dei pomi d’oro su un vassoio d’argento” (Proverbi 25:11). È un dono meraviglioso poter dire parole di amore, speranza e incoraggiamento a chi ne ha bisogno, al momento giusto e nel modo giusto, con un effetto durevole — parole di fede e conforto che porteranno buon frutto nella vita delle persone.
La chiave per glorificare Dio con le tue parole è aprire il tuo cuore a Gesù, affidargli la tua vita, le tue speranze e il tuo futuro e chiedergli di riempirti del suo Spirito Santo. “Infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo” (Filippesi 2:13). Il suo Spirito ti permetterà di dare agli altri parole di vita e di speranza, così che le tue parole edificheranno e “conferiranno grazia a chi le ascolta” (Efesini 4:29).
La Bibbia contiene le parole più belle, amorevoli e profonde che siano mai state scritte; quando le lasciamo vivere in noi, potranno sgorgare sugli altri. Gesù disse: “Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Giovanni 7:38). Vogliamo rendere gloria a Dio mediante le nostre parole e le nostre azioni e portare agli altri il suo messaggio di speranza e di vita eterna mediante la fede in Gesù. “Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno” (Colossesi 4:6).
Da un articolo su Il tesoro, pubblicato dalla Famiglia Internazionale nel 1987.
Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese il 13 giugno 2024.
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