Giovanni Battista e Gesù
Peter Amsterdam
All’inizio del Vangelo di Luca si raccontano gli avvenimenti che riguardano la nascita di Giovanni Battista, compreso l’annuncio dell’angelo Gabriele e la profezia di Zaccaria, padre di Giovanni. L’unica cosa che sappiamo della gioventù di Giovanni è che“il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e rimase nei deserti fino al giorno che egli doveva manifestarsi ad Israele”.1 Lo ritroviamo nei Vangeli circa trent’anni dopo, quando Luca ci racconta che “la parola di Dio fu indirizzata a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto”.2
Il fatto che la Parola di Dio sia indirizzata a Giovanni è importante perché dopo gli ultimi tre profeti ebrei – Zaccaria, Aggeo e Malachia – non ce n’erano stati altri a parlare alla nazione d’Israele. Dopo quattrocento anni di silenzio, Dio stava di nuovo parlando alla nazione. Il popolo era molto eccitato, come dimostrano le folle che andavano a cercare Giovanni.
Ci viene detto che “Giovanni comparve nel deserto, battezzando e predicando un battesimo di ravvedimento, per il perdono dei peccati. E tutto il paese della Giudea e quelli di Gerusalemme andavano a lui, ed erano tutti battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati”.3 E che “percorse tutta la regione nei dintorni del Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati”.4
Giovanni, chiamato “il Battista” nei Vangeli, svolse il suo ministero nei dintorni del Giordano. Un gran numero di persone venivano da Giovanni a farsi battezzare. L’affermazione di Matteo che “tutto il paese della Giudea e quelli di Gerusalemme andavano a lui e tutta la regione nei dintorni del Giordano”9 indica che Giovanni era diventato molto noto, al punto che anche molti farisei e sadducei andavano ad ascoltarlo.5 Da Gerusalemme furono mandati sacerdoti e leviti per scoprire chi fosse.6
Non solo Giovanni attirava le folle, ma aveva anche un notevole numero di discepoli che seguivano le sue pratiche e la sua predicazione. Nel Vangelo di Giovanni leggiamo che alcuni dei primi discepoli di Gesù erano originariamente discepoli di Giovanni.7 Il libro degli Atti indica che Giovanni aveva un seguito anche molti anni dopo la sua morte.8
I Vangeli dicono che Gesù lo chiamò “l’Elia che doveva venire” e disse che era più di un semplice profeta ed era l’uomo più grande che fosse mai nato.9 Giovanni ebbe certamente una grande influenza, quindi vale la pena di esaminare la sua vita più da vicino. Chi era esattamente e quale fu il suo ruolo in relazione a Gesù?
Dalle storie sulla nascita di Gesù e di Giovanni sappiamo che quest’ultimo era figlio di Zaccaria, che era un sacerdote, il che significa che anche Giovanni aveva le qualifiche per esserlo. Comunque, fin da prima della sua nascita Dio l’aveva chiamato a prendere una direzione diversa e, invece di partecipare ai doveri sacerdotali a Gerusalemme, se ne andò nel deserto.
Giovanni predicò con potenza il battesimo di pentimento per il perdono dei peccati e battezzò tutti quelli che prendevano la decisione di ravvedersi. Il suo battesimo rappresentava il loro nuovo, o rinnovato, giuramento di fedeltà ai propositi divini e il loro impegno a condurre una vita che riflettesse la loro identità di veri figli di Abraamo. Il suo messaggio era che il retaggio ebraico, l’essere figli di Abraamo, non era sufficiente: era necessario pentirsi dei propri peccati. Disse: “Fate dunque frutti degni del ravvedimento e non cominciate a dire dentro di voi: ‘Noi abbiamo Abraamo per padre’, perché io vi dico che Dio può suscitare dei figli ad Abraamo anche da queste pietre”.10
Giovanni espresse l’urgenza del ravvedimento, il pentimento, quando disse: “E già la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero quindi che non produce buon frutto sarà tagliato e gettato nel fuoco”.11
Le folle chiesero a Giovanni: “Che faremo noi dunque?” Al che lui rispose: “Chi ha due tuniche ne faccia parte a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto”.12 La breve risposta di Giovanni indicava chiaramente agli ascoltatori che pentirsi richiedeva più della semplice esecuzione di riti, o dell’offerta di sacrifici. Significava compiere buone azioni nella vita di tutti i giorni.
Dopo la risposta generica di Giovanni alle folle, il racconto si fa più preciso e Luca racconta che gli esattori delle tasse e i soldati chiedono a Giovanni cosa devono fare loro. Tutti sapevano che gli esattori sfruttavano il sistema esattoriale raccogliendo tasse superiori al dovuto, per trarne profitto. In genere erano disprezzati dal popolo perché collaboravano con l’impero romano. La risposta di Giovanni è che i loro “frutti degni del ravvedimento” dovevano manifestarsi nella vita quotidiana non imponendo più tasse di quanto fossero autorizzati a fare. La sua risposta ai soldati “è simile: “Non fate estorsioni ad alcuno, non accusate falsamente alcuno e contentatevi della vostra paga”. 13 Questi esempi sottolineano l’effetto positivo della predicazione di Giovanni, non solo sulla popolazione in genere, ma anche sugli elementi al margine della società ebraica.
Giovanni accompagnava la sua predicazione con il battesimo. La parola greca usata per “battezzare” (baptizo) significa “immergere, sommergere”. In simili riti ebraici dell’epoca, la maggior parte delle persone s’immergevano da sole; nel caso del battesimo di Giovanni, invece, era lui a immergerle. Il suo non era solo un rito di purificazione, era un battesimo di pentimento – una manifestazione esteriore riservata a chi si pentiva, a chi aveva avuto un cambiamento nel cuore e nella mente. Era il simbolo della morte di un intero modo di vita e la rinascita di un altro.14 Era un nuovo inizio e l’aspettativa era che la persona battezzata cambiasse e la sua vita mostrasse i frutti del suo pentimento.
Oltre a predicare l’urgenza del pentimento e le conseguenze della sua mancanza, Giovanni annuncia anche che “viene colui che è più forte di me, al quale io non sono neppure degno di sciogliere il legaccio dei sandali; Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco”.15 Il battesimo di chi veniva sarebbe stato un battesimo dello Spirito Santo e del fuoco, e ben più grande e potente del battesimo di Giovanni.
Luca racconta che a questo punto molti si chiedevano se Giovanni fosse il Messia.16 Nel Vangelo di Giovanni, la domanda viene posta dai sacerdoti e dai leviti mandati da Gerusalemme: “‘Chi sei tu?’ Egli confessò: […] ‘Io non sono il Cristo’. Allora essi gli domandarono: ‘Chi sei dunque? Sei tu Elia?’ Egli disse: ‘Non lo sono!’ ‘Sei tu il profeta?’ Ed egli rispose: ‘No!’”17
Come risposta a “Chi sei tu?”, Giovanni dice: “Io sono la voce di uno che grida nel deserto: ‘Raddrizzate la via del Signore’, come ha detto il profeta Isaia”.18 In seguito egli ripete che “Io non sono il Cristo, ma sono stato mandato davanti a lui”.19 Giovanni ha compreso che la sua chiamata è di essere il precursore di Colui che verrà.
Giovanni indica la differenza tra il suo battesimo e quello di colui che verrà: “Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo”.20 Quello di Giovanni era un battesimo di purificazione e pentimento; la persona più grande di lui che sarebbe venuta avrebbe portato un battesimo di salvezza.
Notizie della predicazione di Giovanni Battista e del suo battesimo non raggiunsero solo Gerusalemme e la provincia della Giudea, ma si diffusero anche fino alla Galilea. Gesù sentì parlare del profeta nel deserto e andò “dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato”21 quando “aveva circa trent’anni”.22
Il Vangelo di Marco ci dice che mentre Gesù “usciva dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba”.23 Il concetto dell’aprirsi dei cieli indica l’esperienza di una visione, come vediamo in altri passi delle Scritture. Fu in quel giorno, quando fu battezzato, che lo Spirito e l’unzione di Dio vennero su Gesù e vi restarono. Oltre alla discesa dello Spirito, una voce parlò dal cielo, dicendo: “Tu sei il mio amato Figlio nel quale mi sono compiaciuto”.24
Il significato degli avvenimenti al momento del battesimo di Gesù e il cambiamento che esso effettuò nella sua vita da quel momento, possono essere interpretati come la sua unzione di Messia e la sua preparazione da parte di Dio per essere suo messaggero e Salvatore del mondo. Robert Stein lo spiega così: “Servire Dio silenziosamente come falegname a Nazareth era una cosa del passato. Lo Spirito lo aveva unto e la sua missione messianica era cominciata”.25
Torniamo indietro per un attimo: nel Vangelo di Matteo, quando Gesù andò a farsi battezzare da Giovanni, ci viene detto che “Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: ‘Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?’ E Gesù, rispondendo, gli disse: ‘Lascia fare per ora, perché così ci conviene adempiere ogni giustizia’”.26
Il battesimo di Giovanni era un battesimo di ravvedimento, di pentimento, un invito a tutti i peccatori a confessare e a cambiare il proprio comportamento; tuttavia Gesù, che era senza peccato, si presentò a Giovanni per essere battezzato. Gesù ricevette il battesimo di Giovanni, non perché dovesse pentirsi, ma per potersi identificare con i peccatori e, con quell’identificazione, diventare il loro sostituto. Le Scritture ci dicono: “Dio ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in Lui”.27
Quando Gesù si presentò per farsi battezzare, Giovanni riconobbe che era arrivato quello più potente di lui: “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! […] Ed io ho visto ed ho attestato che questi è il Figlio di Dio”.28
La voce di Dio dal cielo proclama che Gesù è suo Figlio, identificando così il loro rapporto di Figlio e di Padre. Gesù ora è pronto a cominciare il suo ministero, nella potenza dello Spirito Santo: predicare il regno di Dio, essere la presenza divina sulla terra e in tal modo adempire i compiti messianici affidatigli da suo Padre per redimere l’umanità.
Pubblicato originariamente nel febbraio 2015.
Adattato e ripubblicato sull’Ancora in inglese l’11 luglio 2022.
1 Luca 1,80.
2 Luca 3,2.
3 Marco 1,4–5.
4 Luca 3,3.
5 Matthew 3,5.7.
6 Giovanni 1,19.
7 Giovanni 1,35–40.
8 Acts 19,1–7.
9 Matteo 11,14; Luca 7,26.28.
10 Luca 3,8.
11 Luca 3,9.
12 Luca 3,10–11.
13 Luca 3,14.
14 Leon Morris, The Gospel According to Matthew (Grand Rapids: William B. Eerdmans Publishing Company, 1992), 56.
15 Luca 3,16.
16 Luca 3,15.
17 Giovanni 1,19–21.
18 Giovanni 1,22–23.
19 Giovanni 3,28.
20 Marco 1,8.
21 Matteo 3,13.
22 Luca 3,23.
23 Marco 1,10.
24 Marco 1,11.
25 Robert H. Stein, Jesus the Messiah (Downers Grove: InterVarsity Press, 1996), 99.
26 Matteo 3,14–15.
27 2 Corinzi 5,21.
28 Giovanni 1,29–34.
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