Diventare sempre più simili a Lui
Compilazione
La vita cristiana non è fatta per essere sottoposta a manutenzione o revisione. Il cristiano vivo e attivo è un discepolo che sta maturando. Come credente che cresce in Cristo, segui un procedimento nel quale accresci e sviluppi il tuo carattere. La tua fede non è statica; al contrario, è dinamica ed elastica. Stai costruendo una vita piena di carattere, che può resistere ai venti delle avversità e godersi le benedizioni della prosperità.
Per rafforzare scrupolosamente il tuo carattere, devi possedere in misura sempre maggiore queste qualità di Cristo: “Voi, per questa stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l'affetto fraterno; e all'affetto fraterno l'amore” (2 Pietro 1:5-7).
Il processo di rafforzamento del tuo carattere richiede uno sforzo cosciente. Inizia con la fede e termina con l’amore. Questi sono i delimitatori delle aspettative che Dio ha riguardo al tuo carattere. Potrebbe iniziare dalla fede, perché è la porta per arrivare a Lui. È mediante la fede che ti avvicini a Dio e ti appropri della sua virtù per la tua vita. La fede ti consente di trovare il tuo Padre celeste e imparare da Lui. La fede ti dona orecchie per ascoltare e un cuore per cambiare. L’amore, d’altra parte, ha a che fare con il motivo. Tutto ciò che fai deve essere ispirato dall’amore per Dio e per gli altri. L’elemento più grande della trilogia di fede, speranza e amore è l’amore! […]
La Bibbia è un tesoro di verità che porta a comprendere il carattere di Dio: la fede si rafforza con la Bibbia. Le Scritture accendono la fede. Quella fede diventa estremamente robusta quando ti nutri delle Sacre Scritture di Dio e impari da Lui. Non sottovalutare le possibilità di aumentare la tua dose di fede conoscendo e mettendo in pratica la Parola di Dio.
Come ultima cosa, usa l’amore come un olio caldo per massaggiare la verità nella tua vita e in quella degli altri. Come un muscolo dolorante, la vita richiede l’effetto lenitivo dell’amore. L’amore capisce che rispettare un rapporto è più importante che avere ragione. L’amore motiva la fede e dalla fede viene motivato. Il tuo amore ti dà accesso alla vita di una persona per influenzarla. […]
Diventa un dottore d’amore, che amministra gentilmente l’amore di Dio. Non accontentarti che il tuo vecchio carattere arrivi a maturazione. Cerca Dio sempre più umilmente e aggressivamente adesso, per rafforzare il tuo carattere. Continua a farlo crescere; è una cosa efficace e produttiva. Mantiene il libro della tua vita tra i due reggilibri del carattere divino. La tua vita allora diventa una lettura affascinante. —Boyd Bailey1
Amare Dio per quel che è
Alcuni anni fa c’è stata una svolta nel mio rapporto con Dio. Fino allora mi ero fissata sul fare cose che lo avrebbero reso felice o orgoglioso di me e non fare quelle che gli sarebbero dispiaciute. Poi, naturalmente, c’era l’aspetto delle cose che doveva fare Lui. C’era la questione delle cose che gli chiedevo di fare e di come interpretavo le cose che lasciava accadere e che non gli avevo chiesto di fare. Questo mi scoraggiava quando sembrava che nella mia vita succedessero cose che non erano nel mio interesse e restavo confusa cercando di capire il suo modo di operare nella mia vita.
Poi ho avuto una rivelazione che mi ha fatto vedere in modo molto diverso sia Dio che il mio rapporto con Lui. È successo a causa di qualcosa che ho letto sull’amare Dio per chi è e per quello che è, non per quello che fa per noi. Sono sicura che avevo già sentito prima questo concetto, ma questa volta ha cambiato tutta la mia prospettiva.
Ho cominciato a pensare a cosa significasse per me amare Dio per quello che è. Ho cominciato a pensare di più a essere che a fare – essere insieme a Lui godendomi la sua compagnia, essere il tipo di persona che Lui apprezzerebbe avere vicino. Ho pensato a imparare a conoscerlo di persona, ad avere una profonda connessione spirituale — spirito con spirito, mente con mente.
Ogni anima è profonda e complessa; non è facile da conoscere o definire — tanto più lo è il Dio di tutte le cose. Come avevo potuto banalizzarlo fino a quel punto? Mi sono resa conto che lo avevo quasi trasformato in una caricatura. A volte lo vedevo come una specie di “genio della lampada” cosmico che correva attorno per procurarmi “magicamente” quello che mi serviva e che faceva qualcosa per me (nei momenti buoni) o lo faceva “contro” di me (in quelli cattivi). In altri casi, lo vedevo come se fosse un boss o un “padrone” che aveva un elenco di aspettative e prendeva nota di tutto ciò che facevo.
Dopo la mia rivelazione, ho provato a pensare di più a cose tipo. Se Dio fosse qui e io avessi un rapporto con Lui, cosa faremmo insieme? Di cosa parleremmo? Cosa gli confiderei? Cosa vorrei che mi dicesse e cosa gli chiederei?
La risposta non è chiara né semplice, ma il concetto di fondo è che, quando amiamo qualcuno e vogliamo passare del tempo con lui, di solito non stiamo a parlare di quello che abbiamo realizzato oggi o di cosa abbiamo fatto di sbagliato, né a esaminare la nostra agenda. C’è un luogo e un momento anche per quello, ma un rapporto amorevole è fatto più di pensieri profondi, di sentimenti, di impegni, di cose che ci stanno a cuore. È non è un rapporto a senso unico, con una parte che inoltra tutte le richieste o fa tutto il lavoro.
Così, mentre passeggio o corro, possibilmente in mezzo alla natura, rivolgo i miei pensieri a Dio. Cerco di non essere la sola a parlare. Cerco di ascoltare. So che c’è un momento per chiedere le cose in preghiera, ma per un po’, per eliminare le cattive abitudini, ho smesso di farlo in questi momenti d’intimità con Lui.
Gli rivolgo pensieri di gratitudine e lode. Penso alle sue qualità, al suo carattere e alla sua natura – alle cose che è, invece che alle cose che fa. Medito su come posso essere più simile a Lui. L’unica cosa che gli chiedo durante queste conversazioni è di aiutarmi a farlo. Invece di pensare che stia esaminando e misurando tutto quello faccio e ogni parola che dico, penso al suo amore e a come ci ama per quello che siamo. Adora guardarci e adora stare con noi. —Jessie Richards
Come posso diventare più simile a Cristo?
Diventare sempre più simile a Cristo è il desiderio di ogni credente. Lo facciamo aumentando la nostra conoscenza di Cristo. È normale che non possiamo arrivare a diventare più simili a qualcuno che non conosciamo. Più la nostra conoscenza di Cristo è profonda, più la nostra conoscenza di Lui è profonda, più simili a Lui diventiamo. Tra vari motivi, dobbiamo conoscere e capire Cristo per essere sicuri nella fede. […]
Naturalmente, la conoscenza da sola non produce un carattere a immagine di Cristo. La conoscenza che traiamo dalla Parola di Dio deve avere un impatto sul nostro cuore e convincerci del bisogno di ubbidire alle cose che abbiamo imparato. Romani 12:1-2 ci spiega enfaticamente che non solo il procedimento di riempirci la mente della conoscenza di Dio ci porta più vicini all’immagine di Cristo, ma che l’ubbidienza a quella conoscenza ci allinea alla perfetta volontà di Dio: “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà”.
La conseguenza naturale del conoscere Dio e ubbidirgli è che Lui diventa sempre più grande, mentre noi diventiamo sempre più piccoli, man mano che gli cediamo il controllo sulla nostra vita. Proprio come Giovanni Battista sapeva che “bisogna che [Gesù] cresca e che io diminuisca” (Giovanni 3:30), così il cristiano riflette sempre di più Cristo e sempre di meno la propria natura. Luca lo riassume nel modo migliore quando descrive ciò che Gesù disse ai suoi discepoli: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà” (Luca 9:23-24). La croce ea uno strumento di morte e Gesù ci incoraggia ad addossarcela per mettere a morte su di essa la nostra vecchia natura peccatrice. […]
Diventare più simili a Cristo inizia con il riceverlo come Salvatore dai nostri peccati. Poi aumentiamo la nostra conoscenza di Dio leggendo la Bibbia ogni giorno, studiandola e ubbidendo a ciò che dice. Questo processo ci fa crescere e avviene durante tutta una vita in Cristo. Solo quando saremo entrati in Cielo per l’eternità con Dio, questo processo raggiungerà il suo culmine. —GotQuestions.org2
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 4 luglio 2023.
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