Diretti in Cielo
Compilazione
Il piano di Dio per noi non consiste solo in mangiare, bere, essere felici e poi morire. C’è molto di più nella vita. In realtà, siamo diretti in cielo. È per questo che l’apostolo Paolo disse: “Corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù” (Filippesi 3:14). E poiché la vita non finisce qui sulla terra, dobbiamo fissare gli occhi sul Signore Gesù Cristo, che è in grado di trasferirci da questa vita a quella successiva, in cielo. […]
Per sottolineare che non siamo legati alla terra ma al cielo, l’apostolo Pietro disse: “Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dai desideri della carne che guerreggiano contro l’anima” (1 Pietro 2:11). Non dobbiamo quindi pensare e agire come se questo mondo fosse la nostra patria permanente. Siamo solo di passaggio. L’obiettivo finale è il cielo, la patria dei redenti. Pertanto, in realtà, siamo in viaggio. È un viaggio emozionante, impegnativo, ma anche gratificante.
Quando intraprendiamo un viaggio verso il cielo, è emozionante perché ci aspettiamo che lungo il cammino accadano cose belle. È ancora più emozionante quando ci viene data un’idea di ciò che ci aspetta alla fine. […] Perciò “esortiamoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno” (Ebrei 10:25). Sì, il nostro viaggio verso il cielo è emozionante, perché cresciamo nella conoscenza del Signore e abbiamo una buona visione e comprensione di ciò che ci aspetta in cielo. […]
Il nostro viaggio verso il cielo è gratificante. Anche se le prove e le sfide proveranno a smorzare l’entusiasmo che abbiamo all’inizio, i nostri sforzi saranno ripagati se continueremo a muoverci verso la meta. L’apostolo Giacomo disse: “Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano” (Giacomo 1:12). Perciò non perdiamo di vista la ricompensa più grande. Le prove e gli ostacoli che incontriamo in questo percorso non devono farci deragliare. […]
In questo viaggio, dobbiamo camminare per fede. Il paradiso è un luogo meraviglioso, ma possiamo arrivarci solo attraverso il nostro Signore Gesù Cristo. Senza Gesù, non possiamo entrare in cielo. Per questo ringrazio Dio per Gesù e per il suo amore. Le parole dell’apostolo Pietro sono così vere: “Benché non l’abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime” (1 Pietro 1:8-9). Amen! —Teck Uy1
Le ricchezze eterne del cielo
Quando impariamo a tenere lo sguardo rivolto al cielo e alle promesse di Dio per il nostro futuro eterno con Lui, questo ci aiuta a sopportare le sfide odierne. Se osserviamo solo ciò che accade oggi intorno a noi, è facile perdere di vista il quadro generale dell’eternità.
L’apostolo Paolo disse: “Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini” (1 Corinzi 15:19). Dobbiamo guardare oltre le cose che ci succedono oggi, verso il futuro: le ricompense, la felicità, la tregua dalle battaglie della vita. Ci sono tante cose belle che ci aspettano; quando ricordiamo tutto ciò che Dio ha promesso a quelli che lo amano, le difficoltà, le sofferenze e i dolori quotidiani saranno più facili da sopportare.
Gesù disse: “Il vostro cuore non sia turbato. […] Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:1-3).
Mantenere una prospettiva celeste significa allontanarsi dalle responsabilità e dalle sfide quotidiane della vita e concentrarsi sul quadro generale dei piani e degli scopi di Dio. Significa ricordare che siamo sulla terra per un breve periodo e che un giorno saremo liberi da tutte le lotte, le difficoltà e i problemi di questa vita; solo le cose eterne e durature verranno con noi.
Nell’epistola ai Romani Paolo scrisse che riteneva che “le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev’essere manifestata in noi” (Romani 8:18). Non sempre riusciamo a comprendere gli scopi di Dio per ciò che stiamo vivendo, ma possiamo essere certi che, anche se “ora vediamo le cose in modo imperfetto, come riflessi annebbiati in uno specchio”, allora “vedremo tutto con perfetta chiarezza”. E ciò che conosciamo oggi può essere “parziale e incompleto”, ma “allora conosceremo completamente, come Dio ci conosce completamente” (1 Corinzi 13:12).
Quando investite il vostro tempo e la vostra vita in ciò che ha valore eterno — il regno di Dio e la sua giustizia (Matteo 6:33) — accumulate tesori in cielo. “E dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore” (Matteo 6:20-21). —Maria Fontaine
Il viaggio verso il cielo
Quando morì il mio figlio maggiore, sapevo che la mia vita non sarebbe più stata la stessa. Nei primi mesi successivi, mi aspettavo che il cambiamento sarebbe stato del tutto negativo. Tuttavia, non tutte le differenze erano dolorose. Il Signore fece qualcosa di inaspettatamente positivo che mi è rimasto impresso ancora dieci anni dopo.
Il 10 novembre 2013 mio figlio viveva in casa mia. L’11 novembre 2013 viveva in cielo. Il cielo non era più un concetto astratto e teologico. Adesso era la casa di mio figlio. […] Dopo la morte di mio figlio, il Signore ha operato nella mia mente, nel mio cuore e nella mia vita un cambiamento che io descriverei come una vera svolta verso il cielo. […] Ero così presa dal cielo che l’idea dell’eternità era una presenza costante nella routine della mia vita quotidiana. […]
Poi ho incontrato il mio “amico”, l’apostolo Paolo. Leggendo le sue lettere con occhi nuovi, ho notato che Paolo introduceva il cielo in quasi tutto, anche nelle questioni più banali della vita. […] Ciò che ho scoperto nella teologia del cielo dell’apostolo è che le realtà eterne della salvezza di ogni cristiano dovrebbero creare spontaneamente in tutti noi una maggior consapevolezza del cielo.
In essenza, Paolo credeva che la venuta di Gesù costituisse la tanto attesa manifestazione divina nota come il Giorno del Signore. […] Al momento della conversione i credenti vengono trasferiti in questo regno celeste sulla terra, cui Paolo si riferisce spesso come il Regno di Dio, una nuova creazione, l’età dello Spirito o la luce. Veniamo liberati dal potere delle tenebre e trasferiti nel regno del suo amato Figlio (Colossesi 1:13). Pertanto, non appena riponiamo la nostra fede in Cristo la nostra vera patria diventa veramente il cielo (Filippesi 3:20).
Inoltre, il Signore ci dona alcune particolari benedizioni della futura vita celeste già durante il tempo che passiamo sulla terra. Entriamo in unione con Cristo, che sarà il fondamento della nostra gioia celeste. Nella lettera ai Colossesi, Paolo proclama la benedizione presente e celeste dell’unione con Cristo dicendo: “Cristo in voi, la speranza della gloria” (Colossesi 1:27). Inoltre, Paolo descrive la presenza dello Spirito Santo come “garanzia” o “caparra” presente della futura comunione con Dio nella vita in cielo. Come risultato di tutte queste nuove realtà introdotte dalla vita, dalla morte e dalla risurrezione di Cristo, Paolo viveva con un piede in cielo e uno sulla terra. […]
Il viaggio verso il cielo inizia con la conoscenza delle eterne realtà presenti e future della vostra salvezza, che vi doneranno vita, speranza e gioia in abbondanza! Avere una vita tesa verso il cielo, al punto che l’eternità è lo sfondo perpetuo della vostra consapevolezza quotidiana, è un’opera magnanima dello Spirito Santo nel vostro cuore, nella vostra mente e nella vostra vita. Cercate la sua verità riguardo al cielo e pregate di essere oggetto di quest’opera. Il Signore potrebbe sorprendervi con una svolta ispiratrice nella vostra vita spirituale, così come ha inaspettatamente trasformato la cenere in una corona di bellezza nella mia vita. —Cameron Cole2
Pubblicato originariamente sull’Ancora in inglese il 22 aprile 2025.
1 Teck Uy, “Heavenward”, Friends of Jesus Christ, Canada, 21 gennaio 2018, https://friendsofjesuschrist.com/2018/01/21/heavenward/
2Cameron Cole, “Looking Heavenward Transforms Our Sorrow,” Crossway, 18 aprile 2024, https://www.crossway.org/articles/looking-heavenward-transforms-our-sorrow/