Comportarsi da amici
Compilazione
Un amico vuol bene sempre, è nato per essere un fratello nella sventura. —Proverbi 17,171
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Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d’altronde già fate. —1 Tessalonicesi 5,112
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San Paolo ha suggerito dal profondo del cuore che al centro della vera amicizia cristiana c’è la disponibilità, la cortesia. Cominciamo a essere simili a Cristo solo quando cominciamo a desiderare di fare del bene agli altri. L’ideale del mondo è “ognuno per se stesso”, ma Cristo stabilì un criterio nuovo per i suoi seguaci. Dobbiamo guardare tutti quelli che incontriamo con questa domanda nel cuore: “Che cosa posso fare per questa persona? Come posso servirla? In che modo farle del bene, aiutarla, consolarla e rinfrancarla?” Dobbiamo tenerci sempre pronti a dimostrare cortesia e amore a ogni essere umano che incrocia la nostra strada. Forse non ha bisogno di noi, ma forse sì, e in questo caso non possiamo mancare di dargli l’aiuto necessario.
Non sappiamo quante tra le persone che incontriamo ogni giorno ha bisogno di noi. Forse non c’è uno di quei bisogni estremi che accendono il fuoco della compassione in ogni petto umano. Potremmo passare degli anni senza imbatterci in un ferito che giace ai margini della strada. Ma ci sono bisogni altrettanto reali di questi e forse altrettanto tragici. Ci sono cuori scoraggiati che hanno bisogno di essere risollevati per non venir meno. Ci sono persone tentate, vacillanti e sul punto di cadere. Ci sono persone cariche di dolore, che invocano conforto. Ci sono persone assetate d’amore.
Ci sono sempre opportunità per aiutare e il mondo non richiede altro che uomini e donne pronte a rispondere a ogni chiamata del dolce ministero dell’amore. […] È un’idea di amicizia più elevata, quella che la maggior parte di noi mette nel concetto di che cosa appartiene alla missione dell’amicizia? Non dovremmo dimenticarci che, se siamo cristiani, rappresentiamo Cristo in questo mondo. Egli vorrebbe raggiungere gli altri attraverso di noi. Vorrebbe riversare la sua grazia in altri cuori attraverso il nostro cuore. Non c’è altro privilegio al mondo che sia più sacro dell’amicizia per un’altra persona. Quando Dio ci manda qualcuno in questo modo tanto sacro, dovremmo innalzare il cuore nel riconoscimento grato e rispettoso dell’onore che ci viene conferito. Dovremmo pensare anche alla responsabilità che questa fiducia mette sulle nostre spalle. Siamo qui, al luogo di Cristo, davanti a una vita che ci guarda con amore e fiducia, in attesa dell’aiuto che dobbiamo prestare, alla consolazione che dobbiamo portare, alla benedizione che dobbiamo impartire. Ecco cosa dice una persona a un amico mandato da Dio:
Mai l’amor di Dio ha avuto così dolce espressione;
solo da Lui poteva uscire tanta benedizione;
un amore espresso in modo nuovo, sì, ma antico;
ti ha portato a me e ha detto: Ecco un amico!
Ma se sei tu l’amico che Dio ha mandato, pensa cosa vorrà dire colmare quel posto sacro. Quale sarà il tuo comportamento amico nei confronti di chi ti guarda con un cuore bramoso di forza, d’incoraggiamento, d’ispirazione e di aiuto? Che cosa puoi dare che andrà ad arricchire la sua vita? Quali soffi di bellezza impartirai all’anima che si rannicchia nell’ombra della tua amicizia? —J. R. Miller3
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Che cos’è l’amicizia, se non un rapporto? Un buon rapporto rende la vita degna d’essere vissuta, perché è attraverso i rapporti con gli altri che cresciamo come persone, che impariamo ad aver fiducia e ad amare e che diventiamo ciò che eravamo destinati a essere. Per questo un elemento chiave per essere una guida, come amico, è creare buoni rapporti.
Come puoi, allora, iniziare a creare questi rapporti per essere in grado di guidare gli altri come amico?
La prima cosa che suggerirei è di imparare a essere incoraggiante. Pensa all’ultima volta che qualcuno si è complimentato con te. Non continui a rigirare quelle parole nella tua mente, assaporandole a una a una?
Certo. L’incoraggiamento incoraggia!
Pensa a come ti senti quando qualcuno ti dice cose del genere:
- “Fantastico! Hai fatto un ottimo lavoro”.
- “Ehi! Non riuscirei mai a fare una cosa simile. Sei il migliore”.
- “Grazie per il tuo aiuto. Hai reso le cose molto più facili”.
- “Sai, penso che hai migliorato quella cosa al cento per cento”.
Parole come queste non ti fanno sentire apprezzato? Puoi essere incoraggiante semplicemente spargendo questi complimenti da tutte le parti.
Incoraggiare le persone è facile. Basta pensare a qualcosa di buono, ispirante o utile da dire. E poi dirlo. —John C. Maxwell e Mark Littleton4
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Due valgono più di uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica. Infatti, se l’uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senz’avere un altro che lo rialzi! Così pure, se due dormono assieme, si riscaldano; ma chi è solo, come farà a riscaldarsi? Se uno tenta di sopraffare chi è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto. —Ecclesiaste 4,9-125
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Il ferro affila il ferro, così l’uomo affila il volto del suo compagno. —Proverbi 27,176
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Il Signore ci sta spingendo sempre di più verso un tipo di testimonianza personale in cui entrambe le parti hanno qualcosa da dare e qualcosa da ricevere. Questo comporta la costruzione di un rapporto di fiducia, d’amicizia, in un certo senso, in cui tutti hanno qualcosa di valido da offrire all’altro. È un rapporto costruito più sul principio di “aiutiamoci a vicenda con quello di cui abbiamo bisogno. Come tu dai a me, io voglio dare a te. Voglio imparare da te e, se mi dimostro un buon amico, anche tu forse vorrai imparare da me”.
In un certo senso, comportarci in modo cordiale e affettuoso con le persone è una nostra inclinazione naturale. Nella nostra vita con il Signore e nel nostro servizio per Lui abbiamo imparato che vuole che diamo di noi stessi agli altri. Comunque, curarsi veramente degli altri richiede tempo e impegno, preghiera e interesse continuo. Il tempo è prezioso e quando dimostriamo la nostra disponibilità a dedicarlo a un’altra persona, il nostro gesto può avere un impatto profondo, sia che dedichiamo il nostro tempo alla preghiera, o a ricevere un messaggio dal Signore, o a scrivere una raccomandazione, o a pensare al modo di dimostrare il nostro apprezzamento o a cosa possiamo fare per aiutare concretamente quella persona in qualcosa di cui ha bisogno e che può apprezzare. Qualsiasi cosa il Signore vi mostri di fare, non passerà inosservata. —Maria Fontaine7
1 CEI.
2 NR.
3 The Lesson of Love (London: Hodder & Stoughton, 1903).
4 Leading as a Friend (Nashville, TN: Tommy Nelson, 2001).
5 NR.
6 LND.
7 Pubblicato originariamente nel giugno 2012.
Titolo originale: Being a Friend
Pubblicato originariamente sull'Ancora in Inglese il 10 ottobre 2013.
Letto in Inglese da Jerry Paladino. Musica di Michael Dooley.
Versione italiana affissa il 22 novembre 2013.
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