Come parlare a Dio
Compilazione
Niente cambia la vita di una persona come l’imparare a pregare. È una delle lezioni più importanti della vita. Tuttavia, sorprendentemente, non insegniamo alle persone a parlare a Dio. Non insegniamo loro a pregare con il cuore, in modo profondamente personale. […]
Se non fai nient’altro nella tua vita, sviluppa un’amicizia meravigliosa con Dio. Diventa un uomo o una donna di preghiera. Questa amicizia cambierà il modo in cui vedi te stesso e il mondo. Risistemerà le tue priorità, come l’amore fa sempre. Ti darà chiarezza e gioia. Impariamo a vivere intensamente pregando intensamente. Scopri quel posto dentro di te dove puoi trovare sempre di più la versione migliore di te stesso. Assegna alla preghiera un posto sacro nei tuoi programmi quotidiani. Rendilo non negoziabile. Delle abitudini quotidiane robuste danno vita e la preghiera è la più importante. —Matthew Kelly1
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La preghiera è semplicemente parlare con Dio — e la cosa più importante che posso dire al riguardo è che Dio vuole che gli parli. Ci ama e ha promesso di ascoltarci quando preghiamo. Come s’impara a pregare? Come prima cosa, comprendi il motivo per cui la preghiera è possibile.
La preghiera è possibile perché Gesù Cristo ha eliminato la barriera tra noi e Dio — una barriera causata dai nostri peccati. Vedi, il peccato ci separa da Dio e per questo non abbiamo il diritto di entrare alla sua presenza. Con la sua morte sulla croce, però, Cristo ha pagato la pena del peccato e ha rimosso la barriera. Dio allora ci dà il privilegio di entrare alla sua presenza quando affidiamo la nostra vita a Cristo.
La Bibbia dice: “Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno”.2 Se non l’hai mai fatto, chiedi a Cristo di entrare nella tua vita oggi.
Poi comprendi che adesso Dio ti accoglie alla sua presenza e promette di ascoltarti — e Lui non può mentire. La Bibbia dice: “Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”.3 Confida nelle sue promesse e impara a presentargli ogni tua preoccupazione in preghiera. […]
Dio vuole che impari a conoscerlo ogni giorno di più. I discepoli di Gesù chiesero ripetutamente il suo aiuto e noi dovremmo fare la stessa cosa. In una certa occasione gli dissero: “Signore, insegnaci a pregare”.4
Sì, Dio ascolta le nostre preghiere in ogni situazione, sia che preghiamo a voce alta sia che lo facciamo silenziosamente nel cuore o nella mente. In fondo sa tutto di noi e sa quello che succede dentro di noi — sia di buono sia di cattivo. La Bibbia dice che Dio “giudica i sentimenti e i pensieri del cuore”.5 Dice anche: “I pensieri malvagi sono in abominio al Signore, ma le parole benevole sono pure ai suoi occhi”.6
Dio ascolta le nostre preghiere anche quando non riusciamo a esprimerle a parole — quelle volte, per esempio, quando il nostro cuore è troppo appesantito o confuso per parlare. La Bibbia dice: “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili”.7
Uno dei doni più grandi che Dio ci abbia fatto è il privilegio della preghiera, un privilegio che è possibile soltanto a causa di ciò che Gesù ha fatto per noi sulla croce. Ringrazia Dio per il privilegio della preghiera e impara a “gettare su di lui ogni tua preoccupazione, perché egli ha cura di te”. 8 —Billy Graham9
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La preghiera è il nostro accesso a Dio. La Bibbia dice che Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare; insegnò loro come avere accesso al Padre. L’esempio di come insegnò loro a pregare si applica anche a noi oggi. Ognuno di noi è in grado di parlare direttamente a Dio e chiedergli qualsiasi cosa sia necessario conoscere nella nostra vita. Quello che trovo assolutamente fantastico è che Dio risponde. Ovviamente le risposte che ho ricevuto non sono sempre state quelle che volevo e le cose non si sono sempre risolte come speravo o come pensavo dovessero succedere. Ma la cosa fantastica è che mi risponde – e risponderà anche a te quando glielo chiederai.
Assicurati soltanto di rimanere aperto alle sue risposte, proprio come pregò Gesù: “Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua”. Quando incontri un problema o una difficoltà nella vita, parlane con Gesù. Prenditi il tempo di pregare e di spiegare a Dio cos’hai nel cuore. Forse ci sono altre persone per cui potresti pregare. E ho scoperto che Lui si comporta allo stesso modo anche con quelle preghiere. Spiega di cosa hanno bisogno e chiedi il suo aiuto nella loro situazione, poi confida in Lui. —Dan Ross
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Come si parla con Dio? Come dovremmo parlare con Dio?
Spesso sento dei cristiani che hanno preso la brutta abitudine di dire “Padre celeste” almeno una volta ogni cinque parole. Non me lo sto inventando. Probabilmente hai sentito anche tu qualcosa del genere.
Queste preghiere suonano più o meno così:
Padre celeste, ti ringrazio, Padre celeste, per essere qui, Padre celeste, e per consentirci, Padre celeste, di studiare le Scritture oggi, Padre celeste. E, Padre celeste, benedici le nostre menti, Padre celeste, con il tuo Spirito, Padre celeste, così che potremo, Padre celeste, diventare più simili a Cristo, Padre celeste, e nel tuo nome, Padre celeste, portare altri a Te, Padre celeste.
E via di seguito. […] Un simile modo di pregare produce senz’altro un buon ritmo, ma è veramente quello che vogliamo nelle nostre preghiere? Un ritmo? No. Penso che quando preghiamo il nostro obiettivo dovrebbe essere la comunicazione con Dio.
E allora come lo facciamo?
Quando la gente continua a ripetere “Padre celeste” nelle sue preghiere, immagino che a Dio non importi tanto quanto a me, ma per favore, quando preghi, impara a parlare a Dio come faresti con chiunque altro. Non hai bisogno di parole ricercate, linguaggio eloquente o un sacco di ripetizioni.
E Dio decisamente non ha bisogno che gli ricordiamo di chi stiamo parlando. […]
Cominciamo a parlare a Dio come parleremmo a chiunque altro. Dio non ha bisogno che gli ricordiamo che stiamo parlando a Lui. […]
Anzi, non devi nemmeno cominciare le tue parole con la parola “Caro” e finirle con la parola “Amen”. Forse lo fai quando parli con altre persone? No. Allora parla a Dio come faresti con qualunque altro amico che è lì vicino a te. Perché è esattamente quello che Dio è.
Ecco il “Padre nostro”, la preghiera del Signore [per oggi] che segue questo modo di pensare a Dio e alla preghiera:
Ciao, Papà, so che vuoi che la gente sappia chi sei, quindi aiutami a imparare a seguire le tue vie qui sulla terra esattamente come sono seguite in cielo. Aiutami a farlo confidando in te per le cose di cui ho bisogno oggi ed evitando il modo in cui il mondo vuole farmi vivere. Spero che, man mano che m’insegni a vivere in questo modo, altri riusciranno a conoscerti grazie a me. Parlo seriamente, va bene?
Be’, quella preghiera è piuttosto generica, non dice molto; ma è un modello per come possono andare le nostre conversazioni con Dio. Non c’è bisogno di imparare a memoria o recitare questa preghiera. Dopotutto, non è che impari a memoria una conversazione da fare con tua moglie e gliela reciti tutte le sere a cena. Spero di no. […]
Il punto è che Dio è una persona reale che vuole avere conversazioni reali con te. Quindi parlagli ogni giorno in quel modo. —Jeremy Myers10
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 18 agosto 2020.
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