Cinque parole di uso
quotidiano per Dio
Padre, madre, amico, amante e marito
di Samuel Dickey Gordon
Lo scopo della preghiera è compiere la volontà di Dio. Ma Dio è un estraneo nel suo stesso mondo. Nessuno è più calunniato di Lui. Viene dai suoi e loro lo lasciano in piedi fuori dalla porta, come un pellegrino nella notte, col suo bastone in mano, mentre lo osservano con sospetto attraverso le fessure della porta.
Alcuni di noi si ritraggono da un completo abbandono della loro vita a Dio. E a dire il vero, si potrebbe scoprire che hanno paura di Dio. Abbiamo paura che metta qualcosa di amaro nel calice, o qualche ostacolo sulla strada. E indubbiamente il motivo per cui abbiamo paura di Dio è che non lo conosciamo. La grande preghiera che Gesù fece col cuore, quella notte insieme agli undici, fu: “…che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato” (Giovanni 17,3).
Per capire la volontà di Dio dobbiamo comprendere qualcosa del suo carattere, qualcosa di Lui. Ci sono cinque parole comuni e quotidiane che voglio usare per suggerirvi un po’ che cos’è Dio. Sono parole familiari, costantemente in uso.
La prima è padre. “Padre” sta per forza, una forza amorevole. Un padre fa progetti per i suoi cari, provvede a loro e li protegge. [..] Pensate al miglior padre che abbiate mai conosciuto, chiunque fosse, immaginatevelo adesso. Poi ricordate questo: che Dio è un padre, soltanto che è molto migliore del miglior padre di cui abbiate mai sentito parlare. E la sua volontà per la vostra vita — non sto parlando del paradiso e della nostra anima, quello è in aggiunta — la sua volontà quaggiù in questi giorni è quella di un padre per il suo figlio più amato.
La seconda è una parola più piacevole. Poiché la donna è più piacevole dell’uomo e fu creata così proprio perché lo fosse, questa seconda parola è più piacevole della prima. Intendo dire la parola madre. Se padre sta per forza, madre sta per amore — un amore grande, paziente, tenero, delicato e duraturo. Cosa non farebbe per i figli che ama! Probabilmente scese nella valle dell’ombra perché quella vita potesse nascere; e lo fece volentieri con occhi brillanti d’amore. Sì, e se necessario lo farebbe di nuovo perché quella vita continuasse. Ecco che cos’è una madre. Pensate alla madre più brava che abbiate mai conosciuto. E questo suggerimento porta i ricordi più belli anche al mio stesso cuore. Poi ricordate questo: Dio è una madre, solo che è migliore della madre migliore che abbiate mai conosciuto.
Nelle Scritture ci sono numerosi riferimenti a Dio come madre. “Sotto le sue ali” è un’immagine materna. La chioccia raccoglie i suoi piccoli sotto le ali perché sentano il calore del suo corpo e per proteggerli. La parola madre non viene utilizzata in rapporto a Dio nella Bibbia. Penso che il motivo sia che, con Dio, “padre” include “madre”. Con Dio, tutta la forza del padre e tutto il tenero amore della madre sono combinati in quell’unica parola, “padre”. E la sua volontà per noi è quella di una madre, la volontà di una madre saggia e amorevole nei confronti del tesoro del suo cuore.
La terza parola è amico. Non intendo usarla nel suo significato più ordinario. C’è un certo modo cortese di parlare in cui tutte le conoscenze sono chiamate amici. Tupper dice che chiamiamo amici tutti quelli che sappiamo non essere nemici. Io invece intendo usarla nel suo significato più vero. Qui un amico è una persona che ci vuole bene esclusivamente per ciò che siamo e lo fa senza aspettarsi niente in cambio, nemmeno amicizia. […] Se nella vita riuscite ad avere un paio di veri amici, allora siete molto ricchi. Se pensate per un attimo al miglior amico che abbiate mai immaginato si potesse avere, ricordate: Dio è un amico. E il piano che ha in mente per la vostra vita è quello che la parola “amico” suggerirebbe.
La quarta parola, quasi esito a usarla, ma sono sicuro di poterlo fare senza incertezze. L’esitazione deriva dal fatto che la parola e ciò che essa denota sono utilizzate in maniera così leggera e frivola, anche nei circoli migliori. Intendo quella parola bella e rara: amante. Quando due persone s’incontrano e la conoscenza si approfondisce e diventa amicizia, e quella a sua volta si trasforma nel sentimento più santo, l’amicizia più sublime. Cosa non farebbe lui per lei! Lei diventa il nuovo centro umano della sua vita. In un certo senso, adora perfino il terreno su cui lei cammina. E lei abbandonerà la ricchezza per la povertà, per rimanere con lui da quel momento. Lascerà la famiglia e gli amici e andrà fino ai confini della terra, se lui dovesse andarci per seguire la sua carriera. Pensate all’amante più devoto, uomo o donna, che abbiate mai saputo che qualcuno abbia avuto. Poi ricordate questo, e permettetemi di dirlo in tono sommesso e riverente: Dio è un amante. Direi, anzi, in tono ancora più riverente, l’amante più innamorato. Solo che Lui è un amante molto più caro dell’amante più prezioso di cui abbiate mai sentito parlare. E la sua volontà, il suo piano per la vostra vita e la mia — il mio cuore si azzittisce nel dirlo — è il piano di un amante per la sua unica innamorata.
La quinta parola è una derivazione più nobile della quarta, uno stadio ulteriore e superiore: la parola marito. È la parola della parte maschile nel rapporto più sacro sulla terra. È il rapporto tra due amanti nel suo gradino più alto. […] Nella mente di Dio, un marito è un amante più eccellente. È tutto ciò che l’amante più caro può essere, e ancora di più: più tenero, più appassionato, più sollecito. Due vite si uniscono e ne iniziano una nuova. Due volontà, in una. Due persone, ma un solo scopo. La dualità nell’unità. Richiamate alla mente per un attimo il miglior marito che secondo voi una donna abbia mai avuto. Poi ricordate questo: che Dio è un marito; solo che è infinitamente più premuroso di qualsiasi marito abbiate mai conosciuto. E la sua volontà per la vostra vita è quella di un marito per l’amica e la compagna della sua esistenza.
Ora, vi prego, voi non prendete una di queste parole e dite: “Mi piace”; e voialtri non prendetene un’altra per dire: “Questo concetto di Dio è interessante”; e voi un’altra ancora. Come sappiamo ridurre Dio ai nostri concetti più limitati! Prendete tutte e cinque le parole e pensate al significato più profondo che esse racchiudono, poi unitele insieme per avere un’idea più profonda di Dio. Egli è tutto ciò e ancora di più.
Vedete, Dio è così grande che ci vogliono diverse relazioni terrene messe insieme per darci una buona idea di ciò che Egli è. È un padre, una madre, un amico, un amante, un marito.
E la volontà divina nei nostri confronti è il piano di un simile Dio: include il corpo, la salute e la forza; la famiglia e le questioni familiari; il denaro e i problemi finanziari; l’amicizia, compresa la scelta del miglior amico per la vita; include il servizio, quale e dove; include una guida costante; include la vita intera e il mondo in cui si vive. A tutte queste cose Egli ha pensato con amore e con cura. […] Questo è Dio.
Titolo originale: Five Everyday Words for God
Brani tratti da Quiet Talks on Prayer [Conversazioni tranquille sulla preghiera]
di Samuel Dickey Gordon (Fleming H. Revell, 1904).
Pubblicato originariamente sull'Ancora in Inglese il 12 Aprile 2013.
Letto in Inglese da Gabriel Garcia Valdivieso.
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