C’è forza nella dolcezza
Compilazione
Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge. —Galati 5,22-231
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Ma la sapienza che viene dall'alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia. —Giacomo 3,17
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O uomo, Egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; e che altro richiede da te l'Eterno, se non praticare la giustizia, amare la clemenza e camminare umilmente col tuo Dio? —Michea 6,8
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Ma come abbondate in ogni cosa, nella fede, nella parola e nella conoscenza, in ogni premura e nel vostro amore verso di noi, cercate di abbondare anche in quest'opera di grazia. —2 Corinzi 8,7
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Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose e procaccia la giustizia, la pietà, la fede, l'amore, la pazienza e la mansuetudine. —1 Timoteo 6,11
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Vestitevi dunque come eletti di Dio, santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza, sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro; e come Cristo vi ha perdonato, così fate pure voi. E sopra tutte queste cose, rivestitevi dell'amore, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Dio, alla quale siete stati chiamati in un sol corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti. —Colossesi 3,12-15
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Se un Cristiano, anche il meno simile a Cristo, dovesse pregare per una nuova forma di attrattiva, per un’aggiunta di grazia al proprio carattere, dovrebbe chiedere dolcezza. Essa è il gioiello tra tutte le forme di avvenenza, la più cristiana di tutte le qualità attribuite a Cristo.
La Bibbia ci offre molti scorci della dolcezza come qualità divina. Noi pensiamo alle leggi mosaiche come a una grande collezione di statuti aridi, riferimenti a riti cerimoniali e doveri. Sarebbe l’ultimo posto in cui cercare segni di tenerezza. Tuttavia, se uno esamina con attenzione i capitoli che contengono queste leggi, incontra molti accenni di dolcezza, come un bel fiore su una gelida cima montagnosa.
Pensiamo al Sinai come alla sede della severità della legge. Udiamo la voce del tuono e vediamo il bagliore dei fulmini. Nuvole, oscurità e cose terribili circondano la montagna. La gente viene tenuta lontana, a causa della terribile santità del luogo. Nessuno pensa di sentire qualcosa di dolce sul Sinai. Tuttavia, quasi nemmeno nel Nuovo Testamento si rivela in modo tanto meraviglioso l’amore del cuore divino, come lo troviamo nelle parole proferite su quel monte fumoso. “E l'Eterno passò davanti a lui e gridò: ‘L'Eterno, l'Eterno Dio, misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in benignità e fedeltà, che usa misericordia a migliaia, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato’.” (Esodo 34,6-7).
Un’altra rivelazione della dolcezza divina la troviamo nella storia di Elia sul monte Horeb. Un vento forte e impetuoso squarciava i monti e spezzava le rocce — ma il Signore non era nel vento. Dopo la tempesta ci fu un terremoto, con tutto ciò che l’accompagnava, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco si udì nell’aria una voce, come un dolce sussurro, come un sospiro soave nella quiete. E quello era Dio. Dio è dolce, tenero. Pur con tutta quella potenza, la potenza che creò l’universo e che tiene in esistenza tutte le cose, non esiste madre al mondo che sia tenera come Dio.
Il cuore di tutti gli esseri umani brama dolcezza. Siamo reati per l’amore — non solo per amare, ma anche per essere amati. La durezza ci ferisce. Il disinteresse tocca il nostro spirito sensibile come la brina tocca i fiori. Blocca la crescita di tute le cose belle. La tenerezza è come un’estate benigna per la nostra vita. Sotto la sua influenza calda e nutriente, dentro di noi crescono cose belle.
Molte persone hanno un bisogno speciale di dolcezza. Non possiamo sapere quali sono i pesi segreti che molte di loro portano, quali dolori nascosti bruciano come il fuoco nel cuore delle persone con cui ci mescoliamo nella vita che abbiamo in comune. Non ogni dolore si riveste del manto esteriore del cordoglio; un viso brillante spesso cela un cuore gonfio. Molte persone che non chiedono compassione a parole hanno tuttavia un desiderio enorme di tenerezza. Non è debolezza avere un simile anelito. Ricordiamo come il nostro stesso Maestro anelò ad espressioni d’amore quando passò per le più profonde esperienze di sofferenza; e come rimase amaramente deluso quando suoi amici lo abbandonarono.
Non possiamo sbagliare, se mostriamo tenerezza. Non sarà mai inopportuna; non c’è posto al mondo dove non sarà bene accolta. Non farà male a nessuno e potrebbe salvare qualcuno dalla disperazione. —J. Miller2
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[Gentilezza]: ne troviamo delle buone definizioni nel dizionario. Gentilezza vuol dire avere una natura o un contegno mite e premuroso. È anche avere un atteggiamento benigno e onorevole. È cortesia, considerazione e uno spirito di giustizia e compassione. Sembra che parli proprio di Gesù, no? Una persona con un comportamento premuroso, benigno e onorevole, che dimostra considerazione e uno spirito di giustizia e compassione. È davvero una cosa che vale la pena di sforzarsi d’avere. Non ti piacerebbe se dicessero una cosa simile di te?
Gesù è certamente così e se siamo vicini a Lui e colmi dello Spirito Santo, se vogliamo essere veramente pieni di Lui e posseduti da Lui, allora questo frutto della gentilezza sarà presente nella nostra vita e la gente lo sentirà e l’apprezzerà. —Peter Amsterdam3
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La dolcezza non è apatia ma un’espressione aggressiva di come vediamo le persone. Le consideriamo così preziose che le trattiamo con dolcezza, temendo di fare il minimo danno a qualcuno per cui Gesù è morto. Essere indifferenti vuol dire affidare le persone ad elementi maligni e distruttivi; amare sinceramente le persone ci spinge ad essere gentili in maniera aggressiva. —Gayle D. Erwin4
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Dolcezza e mansuetudine nascono entrambe dalla forza, non dalla debolezza. C’è una pseudo-dolcezza effeminata e ch’è una pseudo-mansuetudine vigliacca. Un Cristiano però deve essere dolce e mansueto perché queste sono virtù divine. […] Non dovremmo mai temere, quindi, che la dolcezza dello Spirito significhi debolezza di carattere. Ci vuole forza, la forza di Dio, per essere veramente dolci. —Jerry Bridge
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Quando s’incontrano difficoltà e contraddizioni, non si cerca di spezzarle, ma di piegarle con dolcezza e con il tempo. —San Francesco di Sales
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Una mente gentile si riconosce dalle buone azioni. Poiché non è tradito da nient’altro che dal suo modo di comportarsi. —Edmund Spenser
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L'amore è paziente, è benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male. —1 Corinzi 13,4-5
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Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri. —Giovanni 13,34-3
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Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché Io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. —Matteo 11,29
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Egli pascolerà il suo gregge come un pastore; radunerà gli agnelli col suo braccio e li porterà sul suo seno, e guiderà con dolcezza e cura le pecore che hanno i piccoli. —Isaia 40,11
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Tu mi hai anche dato lo scudo della tua salvezza; la tua destra mi ha sostenuto, e la tua benignità mi ha reso grande. —Salmi 18,35
1 Tutti i versetti biblici in questo articolo sono tratti dalla versione La Nuova Diodati (LND).
2 A Gentle Heart (Thomas Y. Crowell & Company, 1896).
3 Pubblicato originariamente nel febbraio 2009.
4 Spirit Style (Yahshua Publishing, 1994).
Titolo originale: Strength in Gentleness
Pubblicato originariamente sull'Ancora in Inglese il 24 settembre 2013.
Letto in Inglese da Gabriel Garcia Valdivieso.
Musica di Daniel Sozzi.
Versione italiana affissa il 12 novembre 2013
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