Allargare l’anima
Compilazione
“Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene”. —2 Corinzi 9,81
Se vogliamo davvero fare esperienza della straordinaria abbondanza divina, dobbiamo lasciarle dello spazio, permettendo alla nostra anima di allargarsi. I gemiti che emettiamo mentre si allarga fastidiosamente potrebbero soffocare momentaneamente i canti celesti, ma alla fine creeranno sulla terra lo spazio per un’acustica della salvezza molto migliore.
Difficilmente la vita di Gesù può essere considerata abbondante secondo i parametri culturali moderni, ma mediante la sofferenza la sua anima si allargò fino a raggiungere le proporzioni di una salvezza globale. Forse allargheremmo la cintura sulla nostra anima un po’ di più, se credessimo davvero che allargare l’anima potrebbe significare salvare anime.
Adoriamo un Dio che non solo soffrì e morì per conto nostro, ma risorse dai morti coperto dalle cicatrici della sua sofferenza terrena. Un Dio che fu tatuato dal male, ma portò quei segni come una medaglia segno di vittoria. Curiosamente, quando Tommaso chiese una prova che Gesù era risorto, non voleva una dimostrazione dei nuovi poteri accordati dalla risurrezione, ma vedere le cicatrici della sofferenza. […]
Dio è un redentore. Non fa sparire le cose cattive, ma le trasforma in qualcosa di buono. Nella mia qualità di neonatologo spesso devo dare cattive notizie ai genitori dei miei pazienti. Può essere piuttosto deprimente, perché non vedo un motivo per cui a delle persone buone debbano succede cose cattive, ma poi mi ricordo che tutti soffriamo. La questione non è il male inevitabile ma il bene inaspettato.
So che il mio Redentore vive, così in ogni singola situazione difficile mi aspetto di vedere la prova che Lui è vivo e in buona salute. Invece di preoccuparmi dell’apparente assenza di Dio, adesso provo entusiasmo nell’aspettativa di quali modi nuovi e interessanti userà per far sentire la sua presenza. […]
Gesù è la Chioccia che desidera radunare i suoi pulcini, il Pastore che si preoccupa delle pecore tormentate e inermi, la Bottiglia che raccoglie tutte le nostre lacrime di dolore senza spargerne una goccia. Gesù non è una medicina antivirale ma il Grande Medico. […] Ha un modo umile e gentile di trattare i pazienti; se accettiamo il suo regime terapeutico troveremo riposo per le nostre anime.
Comincerà facendoci sedere e asciugando ogni lacrima di nostri occhi, così che potremo vedere chiaramente il decorso clinico davanti a noi e guardare con anticipazione la futura remissione eterna, quando non ci sarà più morte, né lutto, né lamento, né dolore, perché tutte le cose di prima sono passate.2—Erik Strandness3
Uscire dalla nostra zona di sicurezza
Tutti abbiamo la nostra zona di sicurezza, quell’insieme di circostanze in cui ci troviamo a nostro agio, o le persone con cui abbiamo imparato a interagire facilmente e senza troppi sforzi. I confini di quella zona spesso sono decisi dai nostri timori, dai tratti del nostro comportamento che riteniamo accettabili per gli altri e da ciò che supera un livello accettabile di sforzi da parte nostra.
Quella zona di sicurezza è comoda e gradevole. Il problema è che, se le permettiamo di controllare le nostre decisioni, può finire per lasciare poco spazio alla crescita o allo sviluppo. Può impedirci di sperimentare tutto ciò che la vita ha da offrire e, se non continuiamo a estendere i nostri limiti, rischiamo di diventare troppo soddisfatti di noi stessi nel cuore, nella mente e nello spirito.
Il pericolo di restare all’interno della nostra zona di sicurezza, quando invece il Signore sta cercando di allargare i nostri orizzonti, è che possiamo venire gradualmente cullati in un’esistenza mediocre in cui non esploriamo il nostro pieno potenziale. Rischiamo di perdere la capacità di vedere tutto quello che possiamo realizzare, al punto che non facciamo più quegli entusiasmanti passi di fede.
È scomodo superare questi limiti; si corrono dei rischi, perché non sappiamo che cosa incontreremo dall’altra parte; ma la soddisfazione, la gratificazione e l’emozione di trovarsi di fronte a persone, idee e opportunità nuove fa tutto parte di ciò che ci rende persone più profonde e fortemente motivate. Non possiamo scoprire il nostro potenziale se non siamo disposti a spingerci al di là di quelli che riteniamo i nostri limiti.
La natura del Signore è tale che a volte turba la nostra zona di sicurezza e introduce nella nostra vita sfide nuove che ci costringono a esaminare da vicino i limiti che ci siamo autoimposti, così da poterli superare. Quando lo facciamo, spesso ci accorgiamo che non è allarmante come pensavamo e molte volte scopriamo un mondo completamente nuovo, fatto di opportunità e potenziali che non avevamo mai ritenuto possibili. —Maria Fontaine
Correre la gara
Quando ci allarghiamo spiritualmente, la nostra fede in Dio aumenta. Quando ci allarghiamo mentalmente, le nostre vecchie idee sono messe alla prova e sostituite da nuove. Quando ci allarghiamo nelle nostre relazioni, l’egoismo muore e nasce l’amore. Allora, in questo momento ti senti allargato?
Dio lascia che passiamo esperienze in cui venivamo allargati per prepararci alla gara che ci ha chiesto di correre nella vita — e ogni tanto la tua anima “sbatterà contro un muro”. Nessun ammontare di forza e di pressione farà spostare il problema. Qui è che l’anima viene allargata! Spesso questi momenti non sono la prova vera e propria; sono solo un preriscaldamento che ci prepara per le sfide future. Sono punti di riferimento destinati a impedirci di cadere nel panico durante la vera gara.
Ricorda che non permette mai a una persona di correre per Lui, o con Lui, se non si è allargata per bene nel suo modo di pensare, nella sua fede e nella sua capacità di vivere e amare. Quando dovrai affrontare un problema che proprio non si vuole spostare, pensa a fare un respiro profondo e ricorda che Dio ti sta allargando. È l’allargamento dell’anima che ci permette di affrontare situazioni che pensiamo ci uccideranno, ma non lo faranno; di sopportare i momenti in cui pensiamo che non riusciremo, ma ce la faremo.
Presto o tardi tutti affronteremo momenti e relazioni difficili, ma questi sono solo i piegamenti imposti dalla vita. Quando ti sembra di essere allargato fino a un punto di rottura, non mollare. Vedilo per quel che è: la preparazione atletica per correre e vincere la gara che Dio ti ha assegnato nella vita. —Rhema
Fede e zone di sicurezza
La nostra fede non prospera quando tutto è comodo, quando tutti i nostri bisogni sono soddisfatti in anticipo, quando possiamo svolgere il nostro lavoro da soli, quando sappiamo già cosa ci aspetta; in quei momenti possiamo portare tutto il peso senza problemi. È quando le cose sono difficili e non possiamo portare i pesi, che la nostra fede si fa più forte, perché dobbiamo passare il peso a Gesù e avere fiducia.
Proverbi 3,5 dice: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza”, o sulla tua forza.4 Vuol dire fare affidamento. Quando lo facciamo, quando dipendiamo maggiormente da Gesù e ci affidiamo alle sue promesse, la nostra fede acquisterà forza.
Dobbiamo essere disposti a lasciar aumentare la nostra fede. La fede non ha opportunità di crescere quando tutto fila lascio come al solito. Dobbiamo essere disposti ad allargarci anche noi e scegliere di provare cose nuove di cui non siamo sicuri.
Nella Bibbia vediamo che a volte le persone erano messe in situazioni difficili in cui la fede doveva essere aumentata; altre volte Dio aspettava che loro si allargassero prima di fare quello che non potevano fare da soli.
Gesù disse che una fede grande come un granello di senape poteva fare grandi cose. A volte è tutto quello che riusciamo a raccogliere e in quei momenti Lui userà quello che abbiamo. Penso, però, che non si aspetti che la nostra fede rimanga così piccola. Penso si aspetti che la nostra fede cresca quando vediamo che Lui viene in nostro aiuto più e più volte. Penso che voglia farci nutrire la nostra fede così che cresca, fiorisca e cominci a portare frutto.
Dio ha un piano e uno scopo per ognuno di noi e ci fa passare diversi stadi per prepararci per quei piani. Comunque ci vuole fede per muoverci e spingerci verso quei piani, per agire e cominciare a costruire su quello che Dio vuole per noi. Se aspettiamo finché tutto è “sicuro”, potremmo perdere l’occasione.
In qualunque punto tu sia nel cammino della vita, e nonostante le svolte impreviste, puoi decidere di vedere ogni situazione “schiacciante” come un’ottima opportunità di esercitare la tua fede. —Marie Story
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 27 aprile 2021.
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