Ti offrirò speranza
Elsa Sichrovsky
Da bambina, quando la mia famiglia faceva dei viaggi lunghi in auto, mio padre aveva l’abitudine di ascoltare canzoni cristiane contemporanee. Una di quelle che noi bambini preferivamo era “Holding Out Hope to You” (Ti offrirò speranza), resa famosa da Michael English. Mi piaceva ascoltare la voce forte e confortante di Michael English che cantava il ritornello ispirante “Ti offrirò speranza”. La mia mente infantile, però, non poteva identificarsi con la confusione e il dolore espressi dal protagonista della canzone nei primi versi, perché ho sempre pensato che una disperazione simile fosse provata solo da chi non aveva ancora trovato la gioia della salvezza.
So che hai provato tutto
nella tua ricerca della verità.
Per qualche motivo hai creduto a una bugia.
Cerchi di ritrovare i modi semplici della tua infanzia,
quando la tua fede era forte
e non ti chiedevi mai perché.
Ma hai scoperto che la vita non è facile,
a volte era difficile trovare le risposte
e non avevi la forza di riprovarci.
Spesso preferivo ignorare le parole e unirmi al coro trionfante. Quando però ho riscoperto questa canzone da adulta, avevo già scoperto che “la vita non è facile”, così ho trovato un significato nuovo in questi primi versi che una volta avevo ignorato. I versi descrivono le lotte di un’anima smarrita e possono descrivere anche come ci si sente a “dedicarsi alla propria salvezza con rispetto e timore”.[1] Quando ascolto il tono dolce e comprensivo del cantante, mentre descrive chi si sente abbandonato in un grande mondo confuso, mi ricordo che non sono sola a passare per gli alti e bassi della mia esperienza spirituale.
Come cristiana, anche se ho la benedizione della verità del Vangelo, non significa che il mio percorso spirituale sia giunto a una destinazione finale soddisfacente. Essere cristiana significa che posso essere certa della verità suprema e infallibile dell’amore di Dio – e sono fedele a Chi ha dato la vita per me. Ma devo anche affrontare regolarmente circostanze e dilemmi nuovi che mi stimolano a individuare cosa voglia dire seguire Gesù. Altre volte, i problemi, le questioni e le frustrazioni della vita, che sembrano non avere mai fine, fanno precipitare la mia fede o mi lasciano lì, stanca di lottare per trovare soluzioni e risposte.
Nonostante tutto, posso confidare nella speranza offerta da Chi mi guida passo dopo passo “finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo”. [2]
Ti offrirò speranza,
anche quando il mondo ti spezzerà il cuore in due.
Quando la tua vita sarà consumata da dubbi e da timori,
Io ti offrirò speranza.
Questo ritornello pieno della gioiosa rassicurazione della speranza di Cristo dice anche la verità sui dolori della vita che mettono alla prova la mia risolutezza a confidare nelle vie di Dio: a volte non sono solo i miei problemi a spezzarmi il cuore e a saggiare la mia fede, ma anche quelli del mondo, della società e dei miei cari. Resto così coinvolta dai timori di cosa potrebbe succedere ai miei cari e dalle mie preoccupazioni per il loro dolore, che mi dimentico di alzare lo sguardo e trovare forza nell’amore inesauribile di Gesù. Anche quando sono troppo assorbita dalla disperazione di una situazione e non riesco a reagire con fede, Gesù è sempre lì e offre una speranza per me e per le persone che mi stanno a cuore.
Per molto tempo ho pensato che la speranza di un cristiano fosse che Dio avrebbe risolto sempre tutto a modo mio – e con stile, con un bel fiocco. Quando la vita si manifestava con il suo solito garbuglio di complicazioni e ritardi, subentrava la delusione ed io cominciavo a dubitare del vero significato di promesse come: “Non ti lascerò e non ti abbandonerò”.[3] Cominciavo a scartare la speranza come una pia illusione prodotta dalla disperazione. Il secondo verso di “Ti offrirò speranza” indica cos’è veramente la speranza in Cristo:
Nella pace della notte
c’è una voce che ti chiama
e sembra che tu l’abbia già sentita.
Nel buio c’è una luce;
e una mano che ti guida
alla speranza che ti attende oltre la soglia.
E scopri che la vita è degna d’essere vissuta
e le risposte giacciono dove comincia la tua fede;
ed è là che troverai la forza di provare di nuovo.
La canzone non fa menzione di un cambiamento tangibile nelle circostanze o di un colpo di fortuna favorevole. Mi ricorda invece che Gesù sta dalla mia parte, che mi offre la luce che scaccia il buio del dubbio e della tristezza, e che la sua mano mi conduce alla speranza – la speranza che, poiché Lui è in controllo, ha anche uno scopo in tutto quello che permette nella mia vita; e che quando ascolterò la voce che mi chiama, troverò la via d’uscita e ne verrò fuori più forte. Ma devo restare in silenzio, nel corpo e nello spirito, perché è difficile ascoltare quella voce familiare in mezzo ad attività febbrili o ruminazioni turbolente. Dopo aver sentito la voce, posso sopportare con pace e speranza il dolore del presente, perché Lui rende la vita degna d’essere vissuta e mi darà sempre abbastanza forza per provare di nuovo.
Anche se i problemi della vita non finiscono mai, la mano che offre speranza a ognuno di noi e ai nostri cari non ci delude mai. “Sarai sicuro perché c’è speranza; ti guarderai attorno e riposerai al sicuro”.[4] Quando abbiamo speranza in Cristo, abbiamo la forza di resistere alla disperazione e di fare passi positivi e produttivi verso la guarigione e il rinnovamento. Lungi dall’essere solo una fantasticheria emotiva, la speranza che Gesù ci dà è una forza poderosa che ci permette di vivere trionfalmente, perché ci offre sempre speranza.
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 3 maggio 2017.
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