Solo perché esisti
Steve Hearts
È fuor di dubbio che il Signore sia un donatore molto prodigo. Spesso è più disposto a dare di quanto lo siamo noi a ricevere. Detto questo, penso anche che essere disposti a ricevere non sia un gran problema per molti di noi. Chi ci penserebbe due volte prima di continuare a ricevere benedizioni come guarigione, salute, denaro, un impiego sicuro, una testimonianza fruttuosa e così via?
Nei momenti in cui benedizioni di questo tipo abbondano, non è difficile trovare motivi per lodare e glorificare il Signore. Comunque, recentemente ho ascoltato la canzone “Just Because You Are” Solo perché esisti, di Phillip Sandifer:
Padre del mondo,
Tu sei la vita in me.
Dio della creazione,
che vivi nel mio cuore.
Ti loderò, Signore,
a prescindere dalle tue benedizioni,
perché sei degno delle mie lodi, Signore,
solo perché esisti.
Solo perché esisti,
ti loderò per sempre.
Solo perché esisti,
glorificherò il tuo nome.
Solo perché esisti,
ti offro la mia vita.
Padre, io t’adoro,
solo perché esisti.
(Puoi ascoltare questa canzone qui.)
La prima volta che ho sentito questa canzone ero un adolescente e mi è piaciuta per le ottime parti vocali e il suo arrangiamento musicale. Alcuni mesi fa, però, in un momento difficile della mia vita, quando stavo pregando per ottenere un miracolo di guarigione e non lo vedevo arrivare, ho sentito il profondo desiderio di ascoltare di nuovo questa canzone e questa volta di concentrarmi sulle parole. Mi sono sembrate così vere in quel momento! Nessun’altra parola avrebbe potuto essere altrettanto “detta al tempo giusto” nel mio cuore.1
Avevo detto e ripetuto al Signore che l’avrei lodato come mai prima, se avesse adempiuto le sue promesse per me. Ascoltando questa canzone, però, l’ho sentito dire: “Perché aspettare prima di lodarmi? Perché non lodarmi adesso, solo perché esisto?”
Poi il Signore mi ha mostrato questa analogia: in un matrimonio, o in una relazione, quale donna non si sente grata se il suo uomo manifesta fisicamente il suo amore per lei facendole dei regali, portandola a fare cose divertenti e così via? In fondo, se il rapporto è sincero, quelle manifestazioni fisiche non sono il motivo principale per cui lo ama. Lo ama per quello che è. Ho capito che è così che dovrebbe essere il mio rapporto con Gesù. Anche se effettivamente dovrei credergli quando promette di benedirmi e di fare miracoli per me, come Maria credette all’angelo che le annunciava la promessa della nascita di Gesù,2 dovrei anche amarlo, lodarlo e glorificarlo continuamente, a prescindere dalle sue benedizioni o da quanto tempo ci vuole prima di vederle. Dovrei “benedire il Signore in ogni tempo”.3
Dopotutto Gesù non mi ama per quello che gli do o che faccio per Lui. Mi ama così come sono, solo perché esisto. Perché non dovrebbe voler essere amato da me allo stesso modo? È decisamente meraviglioso ricevere regali dal cielo; ma in quel momento mi è stato ricordato di desiderare il donatore più dei doni.
Raccontandovi questo, non sto suggerendo che io abbia smesso di pregare e di sperare in una risposta alle mie preghiere. Piuttosto, sto inframmezzando le mie richieste con abbondanti momenti di lode, facendogli sapere che non lo amo e lo adoro soltanto per quello che mi dà o che fa per me, ma solo perché esiste.
Pubblicato in inglese sull’Ancora il 17 ottobre 2018.
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