Quattro modi per trovare il tuo posto nel mondo
Dallas Willard
Come puoi trovare il tuo posto in questo mondo? Come Cristiano, la tua trasformazione in una persona simile a Lui è un processo che dura una vita. Ecco quattro cose da ricordare mentre segui questo percorso.
1. Ricorda chi sei. Non è facile come sembra. Ricorda chi sei davanti a Dio. Sei un essere spirituale permanente con un destino eterno nel grande universo divino. Dillo. Sono un essere spirituale permanente con un destino eterno nel grande universo divino. Imparalo a memoria. Dillo ai tuoi amici. Dillo alle persone che incontri. Forti correnti all’interno della nostra società tenteranno di impedirti di renderti conto di chi sei davanti a Dio.
Alcuni mesi fa hanno fatto uno studio sugli scimpanzé. Hanno scoperto che possiedono il 99,4% del DNA umano. Che conclusione dovresti trarne? Lo sai già. Di certo non è che sei un essere spirituale permanente con un destino eterno nel grande universo divino. La conclusione che sei tenuto a trarne è che assomigli molto a uno scimpanzé.
Ho parlato con alcuni miei colleghi e ho suggerito di provare a dare una laurea a uno scimpanzé. Certamente, se hanno il 99,4% di DNA e se il DNA rappresenta quello che siamo, allora qualche scimpanzé dovrebbe senz’altro cavarsela meglio di alcuni esseri umani nei test! Ma nessuno che ci abbia pensato suggerirebbe che il 99,4% di DNA si traduce nel 99,4% dell’esperienza umana. Che conclusione dovremmo trarne? Noi esseri umani siamo molto di più del nostro DNA. Tu sei un essere spirituale. Lo sottolineo e t’incoraggio a tenerti stretto a questa verità, perché sarai continuamente messo alla prova su di essa. Ricorda di dirlo a te stesso e ai tuoi amici. Fattelo ripetere da loro. Probabilmente dovresti anche scriverlo sullo specchio del bagno.
2. Ricorda di tenere in mente Dio.
Alla mente che riposa in te
Tu conservi una pace perfetta,
perché confida in Te (Isaia 26,3).
Davide dice:
Io ho sempre posto il Signore
davanti agli occhi miei;
poich’Egli è alla mia destra,
Io non sarò affatto smosso (Salmi 16,8).
Tieni davanti a te il Signore. Tienilo in mente. Puoi imparare a farlo. Puoi riportare Dio alla tua mente in continuazione e addestrarti ad averlo sempre lì. Un modo semplice per farlo è addestrarti a passare la mattinata ripetendoti ogni minuto: “Sia benedetto il tuo nome” – o qualche altra frase che abbia un grande significato per te.
3. Ricorda di essere pronto al sacrificio. Il 2° gennaio 1961, John F. Kennedy fu eletto come trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti. Durante il suo discorso inaugurale, quest’uomo, il più giovane che sia stato eletto presidente, lanciò la seguente sfida: “Non chiederti cosa il tuo paese possa fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo paese”.
Questa semplice frase, detta con gran fervore, ispirò una sorprendente corrente di azioni dettate dallo spirito di sacrificio. È una cosa innata nel nostro cuore. Sappiamo che è giusto. E come Cristiani siamo persone che ne conoscono il vero significato e anche il modo di farlo.
Non sforzarti di avanzare da solo. Lascia che sia Dio a farlo. È una profonda verità psicologica e sociologica, oltre che un profondo insegnamento teologico. Se cerchi di salvare la tua vita, la perderai. Dalla via. Dio te la restituirà. Non porti come obiettivo di ottenere quello che vuoi. Servi gli altri. Ricorda: Dio dà grazia agli umili. Ci invita a sottometterci alla potente mano di Dio, perché al momento giusto Lui ci solleverà.
Devo aggiungere che non è sicuro essere un servo a meno di sapere chi sei e che posizione hai davanti a Dio. Nella notte in cui fu tradito, appena prima di dividere la Pasqua con i suoi discepoli,
Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava, si alzò da tavola, depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse. Poi mise dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto (Giovanni 13,3-5).
Poiché Gesù sapeva chi era, poiché era sicuro del rapporto che aveva con il Padre, fu in grado di fare il lavoro del più umile degli schiavi.
Ricorda chi sei. Mantieni Dio davanti a te. Poi servi con spirito di sacrificio. Quando servi gli altri, in realtà stai servendo Dio. Poiché servi Dio, rendi i tuoi servizi agli altri esseri umani nel miglior modo possibile.
4. Ricorda che hai bisogno di un piano disciplinare. Lo esige il vivere la vita di Cristo. Quelle che sono normalmente ritenute attività religiose non bastano, nemmeno se sei un leader. Prepara e segui un piano di solitudine e di silenzio, di memorizzazione delle Scritture, di digiuno, preghiera e adorazione.
Se fai queste cose regolarmente, Cristo crescerà in te e il suo carattere diventerà il tuo. Allora sarà facile e normale fare le cose che Lui faceva e diceva di fare, per amore e con gioia pace e potenza.
Le persone che sono nel mondo ma non del mondo sono quelle che fanno semplicemente la cosa giusta abitualmente, facilmente, con pace e con gioia. Le Scritture ne tracciano più volte un disegno (Efesini 4, Colossesi 3, Filippesi 2). Quello che leggi in questi passi è vero. Funziona. È accessibile a tutti. E non c’è niente in questo mondo che possa paragonarsi a esso. Persone come queste sono la risposta alla preghiera di Gesù alla fine del suo discorso di consegna delle lauree.
Ho dato loro la gloria che Tu hai dato a Me.
Siano uno come Noi siamo uno.
Io sono in loro e Tu sei in Me.
Possano essere tutti uno,
affinché il mondo creda che Tu mi hai mandato
e li hai amati come hai amato Me.
È questo che il mondo aspetta. Paolo dice che tutta la creazione geme, aspettando i figli e le figlie di Dio.
Ora prendi il posto che Dio ti ha dato nel mondo. Sii Cristo per chi ti sta intorno.
Pubblicato sull’Ancora in Inglese il 5 giugno 2015.
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