L’Agnello di Dio
Jill Carattini 1
[Articolo originale in inglese postato qui.]
Ralph Wood, professore di teologia e di letteratura alla Baylor University, una volta chiese a un gruppo di seminaristi di mettere a confronto due persone: uno studente universitario moderno e perspicace che insiste che il peccato e la caduta dell’umanità sono favole inventate da persone superstiziose e un giovane primitivo in un villaggio lontano che sacrifica una gallina su un altare improvvisato. “Chi dei due è più lontano dalla verità?” Gli studenti esitarono un po’, ma finirono per concordare che il ragazzo pagano capiva, seppur in maniera rozza, qualcosa che l’altro non riusciva a capire. La nostra vita richiede un’espiazione. C’è bisogno di sangue.
Dentro di noi c’è la sensazione elementare della nostra condizione disperata. Come insisteva regolarmente Lalcolm Muggeridge, la depravazione dell’umanità è allo stesso tempo la dottrina cristiana più malvista e la più facilmente verificabile nella pratica. Siamo consapevoli, o ci viene rammentato spesso, che non siamo esattamente quello che potremmo essere, quello dovremmo essere. C’è qualcosa di sbagliato, qualcosa che vorremmo intensamente rettificare, ma in qualche modo ci ritroviamo incapaci di compiere il tipo di ripristino morale che desideriamo.
Gli Israeliti si sforzarono per generazioni di seguire leggi che dovevano espiare i loro peccati e ristabilirli alla presenza di Dio: “Ogni giorno offrirai in olocausto all’Eterno un agnello di un anno, senza difetto; l’offrirai ogni mattina”.2
Ritroviamo il linguaggio del sacrificio e dell’offerta in tutte le culture del Vicino Oriente. Ma i sacrifici degli Israeliti non erano la stessa cosa del sangue versato da quelli che cercavano di placare i molti dei che temevano e adoravano. I profeti mandati nel corso della storia d’Israele insistevano sempre che l’ordine divino era qualcosa di molto più grande del vuoto compimento di un sacrificio. Dio voleva che i sacrifici fossero offerti con cuori adoranti, vite desiderose di stare alla presenza del loro creatore, pur riconoscendo il timore di un simile gesto. Il Dio d’Israele voleva essere vicino al suo popolo eletto e stabilì un modo per farlo, mediante il sangue di un agnello.
Quando i cristiani parlano di Cristo come Agnello di Dio, può sembrare un’allegoria strana, un codice simbolico. L’agnello è Cristo. Il leone è Cristo. Come per qualsiasi metafora, si corre il rischio di minimizzarla, di guardare al simbolo solo in modo superficiale e smettere di identificare tutto ciò che quel simbolo potrebbe portarci a scoprire. Ma Cristo come agnello non è semplicemente una metafora. Lo studioso oxfordiano John Lennox ci ricorda che questi passi non ci dicono solo chi è ma anche che cosa è. È Cristo come l’agnello, l’agnello senza difetto del cui sangue la mia vita ha bisogno. La descrizione va ben oltre il simbolismo. Cristo è l’Agnello il cui sangue espia la mia corruzione morale, l’Agnello che introduce eternamente alla presenza di Dio.
Quando l’apostolo Giovanni descrive la sua visione del paradiso nel libro dell’Apocalisse, l’Agnello è al centro di una moltitudine che canta: “Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato”.3 Pensosamente, Lennox si chiede: “Ma come può un agnello sacrificato stare in piedi?” È un’immagine che solleva una questione che va oltre una metafora statica. L’Agnello che ha portato i miei peccati, porta per sempre le cicatrici della mia espiazione, pur essendo vivo e in piedi.
Come l’Agnello, Cristo ha soddisfatto un’esigenza che noi non potevamo soddisfare. È diventato il sacrificio che noi non possiamo fare. È l’Agnello che è stato immolato e tuttavia è ritto in piedi, così che noi possiamo stare in piedi alla presenza di Dio. In questi giorni della Pasqua, come dice l’apostolo, ecco l’Agnello di Dio. Il Leone della tribù di Giuda, la Pietra Angolare, il Pastore, l’Avvocato che trionfa. L’Agnello immolato è ritto in piedi!
1 Jill Carattini è il direttore esecutivo di A Slice of Eternity presso la Ravi Zacharias International Ministries ad Atlanta, Georgia, Stati Uniti.
2 Ezechiele 46,13.
3 Apocalisse 5,6 NR.
Titolo originale: The Lamb of God
Articolo postato su www.rzim.org. © 2013 Ravi Zacharias International Ministries
Pubblicato sull'Ancora in Inglese il 27 Marzo 2013.
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