La salute è davvero la cosa più importante?
Dennis Edwards
Stavo pensando a quello che spesso la gente dice quando chiedi come vanno le cose. Rispondono con qualcosa tipo: “Be’, finché c’è la salute. Quella è la cosa più importante. Sì, sto bene, ho una buona salute”.
Una volta stavo facendo una campagna pubblicitaria e chiedevo alle persone che intervistavo qual era la cosa più importante per loro; per la maggior parte rispondevano che era la salute. Ma la salute è davvero la cosa più importante? Va tutto bene, se sei sano?
La Bibbia ci dice che il comandamento più importante è: “‘Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza’. Questo è il primo comandamento. E il secondo è simile a questo: ‘Ama il tuo prossimo come te stesso’”.1
Nei Proverbi leggiamo: “Acquista la sapienza. A costo di tutto ciò che possiedi, acquista l’intelligenza” e “La sapienza è la cosa più importante”.2 Anzi, il libro dei Proverbi ci dice che se cerchiamo di ottenere istruzione e saggezza, ne ricaveremo salute e vita.3 La vita a cui allude potrebbe benissimo essere la vita eterna che tutti interiormente desideriamo e speriamo di avere.
In altri punti leggiamo più volte, nel libro dei Salmi, che i problemi e le afflizioni di Davide servirono ad avvicinarlo a Dio. In altre prole, cooperarono al suo bene. Leggiamo: “Prima di essere afflitto andavo errando, ma ora osservo la tua parola”.4 “È stato bene per me l’essere stato afflitto, perché imparassi i tuoi statuti”.5
Davide scrisse anche: “Nella mia angoscia invocai il Signore ed Egli mi rispose dal suo santo tempio”.6 Nei salmi vediamo che Davide trovava sempre Dio nelle sue afflizioni. Afflizioni e problemi lo portavano vicino al cuore di Dio.
Nel libro di Giobbe leggiamo che le sue perdite e le sue afflizioni gli fecero capire che Dio è buono e, qualsiasi cosa succeda nella nostra vita, Lui ne ricaverà del bene, se riusciamo a continuare ad amarlo e confidare in Lui. La frase più famosa del libro di Giobbe è la sua dichiarazione di fede: “Mi uccida pure, continuerò a sperare”.7
Nei suoi scritti, l’apostolo Paolo ci rassicura ulteriormente: “Tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio”.8
Nel libro di Giona, lo sentiamo dire: “Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, il suo Dio, e disse: ‘Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce’”.9 L’angoscia, le sventure e i problemi spinsero Giona a invocare il Signore.
Perciò afflizioni, malattie, problemi, sofferenze e dolori possono finire per cooperare al nostro bene, se grazie a essi ci avviciniamo a Dio. L’apostolo Giacomo, fratello di Gesù, disse: “Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. […] Affliggetevi, fate cordoglio e piangete; il vostro riso si cambi in duolo e la vostra gioia in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore, ed egli vi innalzerà”.10
Salomone scrisse che “è meglio andare in una casa dove c’è lutto, che andare in una casa dove si fa festa. […] La tristezza è preferibile al riso, perché davanti a un volto triste, il cuore diventa migliore”.11
Salomone scrisse anche: “Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell’uomo”.12 Paolo ci dice che tutti i comandamenti divini si riassumono in un’unica parola: "Ama il tuo prossimo come te stesso".13
Dalla Bibbia così capiamo che la cosa più importante è il nostro rapporto con Dio e con gli altri, non la nostra salute. Quindi, amici miei, è doveroso amare Dio e amarci gli uni gli altri, a sopportare coraggiosamente le nostre sofferenze e afflizioni e permettere che ci portino più vicino a Gesù.
Alcune delle peggiori circostanze della vita sono rese sopportabili dalle relazioni che si formano nei momenti di sofferenza. Possiamo lasciare che dolore, pena e sofferenza ci portino più vicino a Dio, che ci ama e vuole aiutarci, confortarci ed essere il nostro rifugio sicuro in tempi angosciosi.
Annie Johnson Flint scrisse molte belle poesie che potete trovare nel libro The Making of the Beautiful. Quarant’anni di un’artrite debilitante la aiutarono ad avvicinarsi maggiormente a Dio, che creò qualcosa di bello dai pezzi rotti della sua vita. Come ha detto Nick Vujicic, noto come “l’uomo senza braccia né gambe”: “Dio non permetterà che nella tua vita succeda qualcosa che non coopererà al tuo bene. Spero solo che la gente veda che, se Dio può fare qualcosa di bello con i pezzi rotti della mia vita, allora ha veramente un piano per ognuno di noi”.
Dio vuole avere una relazione con noi. Con i dolori e le sofferenze che proviamo, cerca di avvicinarci a Sé, affinché in Lui possiamo trovare la nostra completa realizzazione. Una relazione con Dio rende sopportabile tutto quello che succede nella vita.
Egli dà più grazia quando il nostro carico si accresce,
Egli dà più forza quando le nostre fatiche aumentano;
con l’aggiungersi di afflizioni Egli aggiunge misericordia,
con il moltiplicarsi delle prove Egli moltiplica la pace.
Il suo amore non ha limiti,
la sua grazia non ha misura
la sua potenza non ha barriere conosciute dall'uomo;
perché dalle sue infinite ricchezze in Gesù
Egli dà e dà e poi dà di nuovo.
Quando abbiamo esaurito le nostre scorte di sopportazione,
quando la nostra forza è venuta meno e il giorno è solo a metà,
quando arriviamo alla fine delle nostre poche risorse,
la generosità di nostro Padre è solo all’inizio.
—Annie Johnson Flint
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 30 ottobre 2019.
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