Gesù non cambia mai
di Chloe
Quando ha cominciato a uscire la serie Al cuore di tutto, anche se ho letto gli articoli, mi sembrava che fosse troppo pesante e teologica per me. Probabilmente andava bene per qualcun altro, ma io non ero in grado di capirla bene. Man mano che gli articoli uscivano, li leggevo, ma onestamente non mi sembrava di ricavarne un granché. Un giorno qualcuno ha menzionato che leggere gli articoli di quella serie lo aveva aiutato ad apprezzare di più il Signore, a conoscere la sua personalità e a studiare con maggiore attenzione la sua natura. Così ho deciso di impegnarmi a studiare i nuovi che sarebbero usciti, per vedere se anch’io sarei riuscita ad avere lo stesso senso di meraviglia e di vicinanza a Gesù.
All’epoca, mio marito ed io eravamo appena uscita da un anno e mezzo di battaglie che sembravano interminabili. Lui era molto malato, era stato dentro e fuori gli ospedali per mesi e aveva dovuto subire un intervento chirurgico. Stavamo ancora pregando per un miracolo per le sue condizioni. Insieme ai suoi problemi di salute, avevamo problemi legali e il peso di cercare di mantenerci finanziariamente, con il conto dell’ospedale che continuava ad aumentare giorno dopo giorno. Mi sembrava che la mia fede e la mia forza fossero messe alla prova fino al limite. La mia capacità di confidare che Dio si stesse veramente prendendo cura di noi e che ci amasse sul serio, stava rapidamente diminuendo davanti a tutto quello che stavamo affrontando. La rete di sostegno che avevo conosciuto per così tanti anni era sparita e ora c’eravamo solo noi e Lui.
Un giorno, ero seduta all’ombra di un ciliegio, sotto un bel cielo azzurro e nel tepore primaverile, e stavo leggendo l’articolo di Al cuore di tutto sull’immutabilità di Dio. Mentre leggevo, la mia mente continuava a distrarsi, ma insistendo sono riuscita a concentrarmi su ciò che stavo leggendo. Alla fine dell’articolo sono arrivata al versetto “Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e in eterno”1 e ho deciso di meditare su di esso.
Cominciando dalle prime parole, “Gesù Cristo”, ho pensato a lungo a Gesù, a Chi era, al fatto che era Dio in forma umana e che il suo nome è benedetto e meraviglioso e che è invocato nei momenti di disperazione.
Poi ho aggiunto “è” — Gesù Cristo è… Una definizione di “è” nel dizionario era “essere presente”. Gesù Cristo è presente. Gesù è presente nella mia vita. Semplicemente è!
Poi ho aggiunto “lo”. “Lo” o “il” si riferisce a qualcuno al singolare, non gli, loro, molti, ma uno solo. Una definizione di questo articolo è “ha la funzione di determinare una persona, una specie, un luogo o un oggetto nella sua unicità”. Così Gesù è presente e unico.
La parola successiva su cui ho meditato è stata “stesso”. Gesù Cristo è lo stesso. “Stesso” significa identico, non diverso. Ho pensato ai giorni della mia vita in cui il sole brillava e Gesù per me era meraviglioso. Se non era diverso in quel momento, allora perché avrei dovuto guardarlo in un altro modo, anche se il mio mondo sembrava crollarmi addosso? Gesù non era mai cambiato. Ero io che ero cambiata. Avevo lasciato che gli avvenimenti della mia vita cambiassero il mio modo di vedere Cristo. Gesù non cambia mai, così come poteva essere meno fantastico ora di quanto lo era stato in passato? Questo pensiero mi ha colpito come un raggio di sole. Mi son resa conto di aver trovato qualcosa a cui aggrapparmi e che la mia fede in Cristo non aveva niente a che fare con ciò che mi era successo.
Non ho mai superato la parola “stesso” nella mia meditazione, ma penso di aver capito il concetto. Sapevo che qualsiasi cosa succedesse, qualunque nuvola nera si addensasse sul mio capo e qualsiasi svolta potesse prendere la strada della vita, Gesù non sarebbe cambiato. Ciò che era cambiato era il mio modo di vederlo, non Lui, non il suo amore, non la sua capacità di stendere una mano e prendersi cura di me e dei miei problemi. Qualsiasi cosa possa portare il futuro, Gesù non cambierà mai. La mia fede in Lui non era debole, nonostante le circostanze, perché Lui non è debole. La mia fede era in Lui e Lui è grande! Così posso avere una fede grande.
Questa nuova prospettiva sulla mia fede era gradita e necessaria, perché quando era arrivato il Riavvio, seguito immediatamente da tutte quelle battaglie, mi era sembrato di essere entrata in una lavatrice. Avevamo continuato a girare e rigirare, diventando sempre più sgualciti e inzuppati a ogni giro; e proprio quando pensavamo che il ciclo fosse terminato ecco che era arrivata l’asciugatura. Il calore e l’intensità di quel ciclo era troppo da sopportare e mi sono chiesta se saremmo mai riusciti a essere nuovamente utili a qualcosa. Ma una volta che i panni sono lavati e asciugati, vengono piegati e messi su uno scaffale per essere riutilizzati.
Siamo a questo punto. Forse siamo ancora sullo scaffale in attesa di ricevere qualche indicazione per sapere dove andare, ma se Dio ha ritenuto giusto farci passare nella lavatrice e nell’asciugatrice, deve avere un piano. In qualche momento saremo indossati di nuovo e in grado di fare meglio quello a cui siamo destinati. Non so se quest’esperienza mi ha reso una persona migliore, o se mi permetterà di essere usata in modo fantastico, ma so che mi ha provato fino al limite e ora posso sinceramente dire che confido in Lui più completamente e con una maggior profondità di come facevo prima. E di questo lo ringrazio.
P.S. Ecco alcuni versi che ho scritto anni fa e che il Signore mi ha fatto ricordare:
Sofferenze, guai, dolore,
sangue, lacrime e sudore,
col passare degli anni sono cose che proviamo.
Per scioglierci e spezzarci,
farci crescere e aiutarci,
dan ricchezza, dan colore, dan ciò che non conosciamo.
Più ci uniscono ogni giorno
e più amore scorre intorno,
se rialziamo gli uni gli altri da un terreno accidentato.
Il segreto e la bellezza
che ci porta la salvezza
è aggrapparsi a quella Roccia quando il resto è già franato.
Gesù è roccia infinita,
quella cosa nella vita
che mi dà pace e conforto, luce e amore e un focolaio.
Per me Lui ha più valore
col passar di giorni ed ore.
Voglio esser malleabile come argilla del vasaio.
Mi plasmi pure e non mi scuso,
un vaso adatto a ogni uso,
che farà quel che Lui vuole per far conoscere la verità,
a queste nazioni tristi e amare
che Gesù venne a salvare,
per cui diede la sua vita offrendo in dono eternità.
Il suo amore non può morire,
la sua pazienza non può finire,
la sua grazia è insuperabile e in Lui puoi confidare.
È il grande e sommo Amore,
nostro Re, guida e Signore.
Lui ci aiuta, ci protegge, è al nostro fianco per restare.
Veglia sempre su di noi
e a Lui stringiti se puoi.
Tutto quello che Lui fa, lo fa sempre per amore.
Gesù caro, amore lieto,
il controllo tuo è completo.
Tu mi reggi nella mano e mi tieni stretto al cuore.
Se la mia anima è abbattuta,
mi dai una gioia sconosciuta
e mi fai vedere le cose con la tua prospettiva.
Lo fai perché mi vuoi bene
per alleviare le mie pene.
So che posso ringraziarti per la tua risposta attiva.
Nel tuo vaso esser plasmata,
dal vasaio essere usata,
per dare le tue parole d’amore e una verità ch’è viva.
1 Ebrei 13,8.
Titolo originale: Jesus Never Changes
Pubblicato originariamente sull'Ancora in Inglese il 26 Giugno 2012.
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